The purpose of the paper is to suggest a hermeneutic and culturological approach to the sonnet dedicated to Luís de Camões by Torquato Tasso, mostly known to lusitanistic criticism, but very undervalued by Italian Italianistics. It begins, then, by the rich literature on the sonnet in question, useful to predefine the philological, historical, editorial and essentially historical features, as well as setting out the similarities between the literary (lyric and poematic) production by Camões and Tasso, whose contribution adds nonetheless other fundamental suggestions. Starting from the assumptions of Faria and Sousa and some hints from the 'Micrologia camoniana', the paper refers to studies conducted on this sonnet by Martinengo, Cidade, Stegagno, Picchio, Manuppella, Costa Miranda, to name only the most recent and prominent scholars. Also taking inspiration from the camonian readings by modern and problematic scholars, like Tavani and Lourenço, the relations between the two writers, though inevitably indirect, are further investigated through a reconsideration of the first Spanish versions of 'Os Lusíadas' and of the relationship with Portugal held by Bernardo Tasso. This allows, also thanks to some notes present in the political writings of Torquato, to outline the framework of knowledge of the two Tassos about the contemporary political and literary Portugal. The exchange of topoi, expressions, phrases and themes is the other peak of the research, focused on a re-reading, line by line, of 'Vasco, le cui felici'. In the sonnet, an expressive Camões-Tasso’s thematic axis reveals itself as being detached from Ariosto’s tradition, and rather articulated on the lyric-heroic Bernard’s model. Conversely, it offers a reading of the only text, a sonnet, in which Camões quotes a Tasso ('De um tão felice engenho'). Finally, Tasso’s sonnet is recognized in the heroic topos of the praise of the virtues of poetry, as opposed to the fleeting glory of human endeavor, and is proposed for an 'iperidentitarian' reading. The paper aims at seeing the awareness of an endeavour, that of Gama’s, now memorable in Portugal only through sublimation and poetic exaltation of the mythological ‘beyond’: a disenchanted way of reading Portugal, maximally represented in the Italy of those years by the 'Storia dell’unione' by Conestagio.

Scopo del contributo è suggerire una prospettiva ermeneutica culturologica e identitaria sul sonetto dedicato da Torquato Tasso a Luís de Camões, noto perlopiù alla critica lusitanistica, ma assai poco valorizzato dall’italianistica italiana. Si prende avvio, dunque, dalla folta bibliografia specifica sul sonetto in questione, utile a predefinirne i caratteri filologici, editoriali e storici essenziali, nonché a fissare in modo preliminare le affinità tra la produzione letteraria (lirica e poematica) di Camões e di Tasso, cui tuttavia il contributo aggiunge altre suggestioni fondamentali. A partire dai noti assunti del Faría e Sousa e da alcuni cenni della Micrologia camoniana, si fa quindi riferimento agli studi condotti su tale sonetto da Martinengo, Cidade, Stegagno Picchio, Manuppella, Costa Miranda, per citare solo i più recenti e illustri studiosi. Prendendo anche spunto dalle letture camoniane di studiosi moderni e problematici come Tavani e Lourenço, le relazioni tra i due scrittori, pur fatalmente indirette, vengono ulteriormente indagate attraverso una riconsiderazione delle prime versioni spagnole di Os Lusíadas e delle relazioni con il Portogallo tenute, tra poesie ed epistole, da Bernardo Tasso. Ciò permette, anche grazie ad alcune note presenti negli scritti politici di Torquato, di delineare il quadro delle conoscenze dei Tassi sul Portogallo politico e letterario coevo. Lo scambio di tópoi, espressioni, sintagmi e temi costituisce l’altro corno della ricerca, focalizzato su una decisa rilettura, verso per verso, di Vasco, le cui felici. Del sonetto, dunque, si propone un panorama critico ed intertestuale volto a marcarne una precisa posizione poetica: l’affermazione, cioè, di un asse espressivo e strutturale Camões-Tasso staccato dalla tradizione ariostesca e piuttosto snodato sul modello lirico-eroico di Bernardo. Simmetricamente, si propone una lettura dell’unico testo, un sonetto, in cui Camões cita un Tasso (De um tão felice engenho): pur trattandosi quasi certamente di un riferimento a Bernardo, se ne delineano tutte le possibili e speculari implicazioni interletterarie. In ultimo, si riconosce nel sonetto tassiano il tópos eroico dell’elogio della vis glorificante e ideologica della poesia di contro alla caduca gloria delle imprese umane, e se ne propone una lettura «iperidentitaria». Si mira, cioè, a ravvisare in tale motivo la consapevolezza di un’impresa, quella del Gama, ormai memorabile, nel Portogallo in crisi, solo nella sublimazione poetica e nell’esaltazione mitologica dell’«oltre»: un canone di lettura disincantata del Portogallo massimamente rappresentata, nell’Italia di quegli stessi anni, dalla Storia dell’unione del Conestagio.

Tasso e l'"iperidentità" portoghese : per una rilettura di "Vasco, le cui felici, ardite antenne" / G. Alonzo. - In: ESTUDOS ITALIANOS EM PORTUGAL. - ISSN 0870-8584. - 5:(2010), pp. 107-118.

Tasso e l'"iperidentità" portoghese : per una rilettura di "Vasco, le cui felici, ardite antenne"

G. Alonzo
Primo
2010

Abstract

The purpose of the paper is to suggest a hermeneutic and culturological approach to the sonnet dedicated to Luís de Camões by Torquato Tasso, mostly known to lusitanistic criticism, but very undervalued by Italian Italianistics. It begins, then, by the rich literature on the sonnet in question, useful to predefine the philological, historical, editorial and essentially historical features, as well as setting out the similarities between the literary (lyric and poematic) production by Camões and Tasso, whose contribution adds nonetheless other fundamental suggestions. Starting from the assumptions of Faria and Sousa and some hints from the 'Micrologia camoniana', the paper refers to studies conducted on this sonnet by Martinengo, Cidade, Stegagno, Picchio, Manuppella, Costa Miranda, to name only the most recent and prominent scholars. Also taking inspiration from the camonian readings by modern and problematic scholars, like Tavani and Lourenço, the relations between the two writers, though inevitably indirect, are further investigated through a reconsideration of the first Spanish versions of 'Os Lusíadas' and of the relationship with Portugal held by Bernardo Tasso. This allows, also thanks to some notes present in the political writings of Torquato, to outline the framework of knowledge of the two Tassos about the contemporary political and literary Portugal. The exchange of topoi, expressions, phrases and themes is the other peak of the research, focused on a re-reading, line by line, of 'Vasco, le cui felici'. In the sonnet, an expressive Camões-Tasso’s thematic axis reveals itself as being detached from Ariosto’s tradition, and rather articulated on the lyric-heroic Bernard’s model. Conversely, it offers a reading of the only text, a sonnet, in which Camões quotes a Tasso ('De um tão felice engenho'). Finally, Tasso’s sonnet is recognized in the heroic topos of the praise of the virtues of poetry, as opposed to the fleeting glory of human endeavor, and is proposed for an 'iperidentitarian' reading. The paper aims at seeing the awareness of an endeavour, that of Gama’s, now memorable in Portugal only through sublimation and poetic exaltation of the mythological ‘beyond’: a disenchanted way of reading Portugal, maximally represented in the Italy of those years by the 'Storia dell’unione' by Conestagio.
Scopo del contributo è suggerire una prospettiva ermeneutica culturologica e identitaria sul sonetto dedicato da Torquato Tasso a Luís de Camões, noto perlopiù alla critica lusitanistica, ma assai poco valorizzato dall’italianistica italiana. Si prende avvio, dunque, dalla folta bibliografia specifica sul sonetto in questione, utile a predefinirne i caratteri filologici, editoriali e storici essenziali, nonché a fissare in modo preliminare le affinità tra la produzione letteraria (lirica e poematica) di Camões e di Tasso, cui tuttavia il contributo aggiunge altre suggestioni fondamentali. A partire dai noti assunti del Faría e Sousa e da alcuni cenni della Micrologia camoniana, si fa quindi riferimento agli studi condotti su tale sonetto da Martinengo, Cidade, Stegagno Picchio, Manuppella, Costa Miranda, per citare solo i più recenti e illustri studiosi. Prendendo anche spunto dalle letture camoniane di studiosi moderni e problematici come Tavani e Lourenço, le relazioni tra i due scrittori, pur fatalmente indirette, vengono ulteriormente indagate attraverso una riconsiderazione delle prime versioni spagnole di Os Lusíadas e delle relazioni con il Portogallo tenute, tra poesie ed epistole, da Bernardo Tasso. Ciò permette, anche grazie ad alcune note presenti negli scritti politici di Torquato, di delineare il quadro delle conoscenze dei Tassi sul Portogallo politico e letterario coevo. Lo scambio di tópoi, espressioni, sintagmi e temi costituisce l’altro corno della ricerca, focalizzato su una decisa rilettura, verso per verso, di Vasco, le cui felici. Del sonetto, dunque, si propone un panorama critico ed intertestuale volto a marcarne una precisa posizione poetica: l’affermazione, cioè, di un asse espressivo e strutturale Camões-Tasso staccato dalla tradizione ariostesca e piuttosto snodato sul modello lirico-eroico di Bernardo. Simmetricamente, si propone una lettura dell’unico testo, un sonetto, in cui Camões cita un Tasso (De um tão felice engenho): pur trattandosi quasi certamente di un riferimento a Bernardo, se ne delineano tutte le possibili e speculari implicazioni interletterarie. In ultimo, si riconosce nel sonetto tassiano il tópos eroico dell’elogio della vis glorificante e ideologica della poesia di contro alla caduca gloria delle imprese umane, e se ne propone una lettura «iperidentitaria». Si mira, cioè, a ravvisare in tale motivo la consapevolezza di un’impresa, quella del Gama, ormai memorabile, nel Portogallo in crisi, solo nella sublimazione poetica e nell’esaltazione mitologica dell’«oltre»: un canone di lettura disincantata del Portogallo massimamente rappresentata, nell’Italia di quegli stessi anni, dalla Storia dell’unione del Conestagio.
tasso; Vasco da Gama; Camões; sonetto
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore L-LIN/08 - Letteratura Portoghese e Brasiliana
2010
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