Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un’accelerazione degli effetti dei cambiamenti climatici, tra cui la perdita di numerose popolazioni di piante spontanee rare e di interesse floristico: ne sono esempio le estinzioni locali in zone umide planiziali causate dall’abbassamento della falda freatica (Valle del Ticino, Verbano), o il cambiamento notevole nella composizione floristica in zone di alta montagna (es. Bernina, Valtellina), con risalite in quota di piante banali e ubiquitarie, tipiche di aree ben più basse o di pianura (Rossi et al., 2007; Parolo & Rossi, 2008). A fronte di questi avvenimenti è stata riconosciuta internazionalmente come strategia prioritaria e preventiva per limitare i danni del Global Change la progettazione di azioni integrate di conservazione ex situ/in situ, finalizzate alla realizzazione di interventi di reintroduzione/rafforzamento, in aree idonee. Il progetto in corso si propone precisamente questa finalità e tra gli obiettivi individuati si hanno: il coordinamento fra varie aree protette (30 % del territorio regionale) dell’azione di seed banking, la strutturazione di progetti pilota di restoking (es. Drosera intermedia presso il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago) e la reintroduzione di due specie dichiarate estinte in Italia: Aldrovanda vesiculosa, specie dell’Allegato 2 della Direttiva Habitat, e Stratiotes aloides. Con il presente intervento si vuole inquadrare in particolare l’azione di reintroduzione di queste due specie, come occasione preziosa per l’allestimento del primo progetto pilota proposto in Italia.
Mitigazione degli effetti del cambiamento climatico sulla flora lombarda e del Piemonte nord orientale attraverso progetti pilota di reintroduzione / D. Turri, M. Beretta. ((Intervento presentato al convegno La reintroduzione delle piante, problematiche e prospettive tenutosi a Milano nel 2010.
Mitigazione degli effetti del cambiamento climatico sulla flora lombarda e del Piemonte nord orientale attraverso progetti pilota di reintroduzione
M. BerettaUltimo
2010
Abstract
Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un’accelerazione degli effetti dei cambiamenti climatici, tra cui la perdita di numerose popolazioni di piante spontanee rare e di interesse floristico: ne sono esempio le estinzioni locali in zone umide planiziali causate dall’abbassamento della falda freatica (Valle del Ticino, Verbano), o il cambiamento notevole nella composizione floristica in zone di alta montagna (es. Bernina, Valtellina), con risalite in quota di piante banali e ubiquitarie, tipiche di aree ben più basse o di pianura (Rossi et al., 2007; Parolo & Rossi, 2008). A fronte di questi avvenimenti è stata riconosciuta internazionalmente come strategia prioritaria e preventiva per limitare i danni del Global Change la progettazione di azioni integrate di conservazione ex situ/in situ, finalizzate alla realizzazione di interventi di reintroduzione/rafforzamento, in aree idonee. Il progetto in corso si propone precisamente questa finalità e tra gli obiettivi individuati si hanno: il coordinamento fra varie aree protette (30 % del territorio regionale) dell’azione di seed banking, la strutturazione di progetti pilota di restoking (es. Drosera intermedia presso il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago) e la reintroduzione di due specie dichiarate estinte in Italia: Aldrovanda vesiculosa, specie dell’Allegato 2 della Direttiva Habitat, e Stratiotes aloides. Con il presente intervento si vuole inquadrare in particolare l’azione di reintroduzione di queste due specie, come occasione preziosa per l’allestimento del primo progetto pilota proposto in Italia.Pubblicazioni consigliate
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