La ricerca sugli aspetti psicosociali dell’immigrazione nei contesti lavorativo e scolastico è stata svolta nel 1999 nell’ambito del progetto Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca). La ricerca è stata realizzata sulla base di quattro modelli teorici di riferimento: • la teoria del Sé; • le teorie dell’attribuzione; • le teorie delle dinamiche di gruppo e di intergruppo; • la dinamica dell’interazione intergenerazionale tra gruppi. L’Unità di ricerca dell’Università degli Studi di Milano da me coordinata ha studiato la percezione che gli italiani hanno dell’immigrato marocchino nel proprio gruppo aziendale. Nella ricerca lo studio delle reciproche attribuzioni è stato condotto in un contesto strutturato e formale, quello lavorativo aziendale e nel contesto “famiglia dell’immigrato”, ove i ricercatori hanno fruito della “mediazione culturale” del bambino, figlio dell’immigrato lavoratore, secondo una innovativa metodologia di ricerca. La microsocietà azienda genera modificazione dell’identità sociale del marocchino immigrato, costringendolo ad un processo di comprensione delle dinamiche intragruppo ed intergruppo esistenti in azienda. Allo stesso tempo l’immigrato va a modificare l’interazione tra i gruppi di lavoro in azienda stimolando a una migliore definizione della cultura del lavoro nel paese ospitante, che tenga conto delle nuove variabili intervenienti. La realtà aziendale considerata è la piccola e media impresa italiana (28 imprese industriali della provincia di Milano, Lecco, Brescia e Bergamo). I lavoratori immigrati sono marocchini, per la maggior presenza di questi lavoratori nella realtà lombarda nel 1999. Sono state effettuate in azienda 64 interviste ad un campione di soggetti (imprenditori, dirigenti, operai) equamente distribuito in funzione del ruolo e dell’età. Per un confronto della percezione sociale dell’immigrato marocchino in azienda sono stati, poi, realizzati cinque piccoli gruppi di discussione intergenerazionali composti da imprenditori, dirigenti, operai. La percezione sociale del lavoratore marocchino risulta essere caratterizzata da tre principali attribuzioni, registrate in ordine gerarchico: • lavoratore dipendente “di ripiego”; • immigrato; • marocchino. Le principali caratteristiche attribuite al lavoratore marocchino in azienda sono: astuzia, furbizia, intelligenza e non adattabilità al lavoro dipendente. Solo i lavoratori con figli sono percepiti come affidabili e più “stabili”, perché interessati all’integrazione sociale dei propri figli nel territorio italiano. Nelle aziende con più lunga esperienza di presenza di immigrati si registrano processi di integrazione interculturale stimolati da dinamiche intergenerazionali: un patto generazionale tra italiani adulti e anziani ed immigrati giovani salda i rapporti all’interno dell’impresa. Le interviste ai lavoratori marocchini sono state realizzate in famiglia con la mediazione dell’insegnante dei figli in età scolare. Tale modalità ha garantito un “clima di fiducia” e di collaborazione: il bambino (alunno dell’insegnante), in qualità di “traduttore”, è stato un facilitatore dell’interazione multietnica. La relazione intergruppo lavoratori marocchini - italiani è caratterizzata da mera compresenza nei tempi e luoghi aziendali, senza vere e proprie interazioni sociali. I dati di ricerca evidenziano la possibilità di relativizzare le categorie e gli stereotipi, stimolando nuove modalità di interazione e di integrazione sociale (A. Albanese, 1998, 2000, 2001, 2002). La ricerca evidenzia il ruolo del bambino/scolaro quale agente di cambiamento e l’importanza della collaborazione tra scuola - impresa - università per un graduale passaggio dall’assistenza all’interazione all’integrazione sociale dell’immigrato. I dati di ricerca sono stati oggetto di un Seminario di studio presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano a oggetto di forum Internet (dialogo tra imprenditori, dirigenti, studenti, insegnanti sul tema dell’immigrazione), stimolando nuove progettazioni e connessioni tra ricerca - formazione - progettualità.

Immigrazione e integrazione sociale : scuola e lavoro / A. Albanese, M.V. Calvi, G. Mapelli, M. Bonomi - In: Lingua, identità e immigrazione : prospettive interdisciplinari / [a cura di] M.V. Calvi, G. Mapelli, M. Bonomi. - Milano : Franco Angeli, 2010. - ISBN 978-88-568-2339-4. - pp. 11-22

Immigrazione e integrazione sociale : scuola e lavoro

A. Albanese;M. Bonomi
2010

Abstract

La ricerca sugli aspetti psicosociali dell’immigrazione nei contesti lavorativo e scolastico è stata svolta nel 1999 nell’ambito del progetto Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca). La ricerca è stata realizzata sulla base di quattro modelli teorici di riferimento: • la teoria del Sé; • le teorie dell’attribuzione; • le teorie delle dinamiche di gruppo e di intergruppo; • la dinamica dell’interazione intergenerazionale tra gruppi. L’Unità di ricerca dell’Università degli Studi di Milano da me coordinata ha studiato la percezione che gli italiani hanno dell’immigrato marocchino nel proprio gruppo aziendale. Nella ricerca lo studio delle reciproche attribuzioni è stato condotto in un contesto strutturato e formale, quello lavorativo aziendale e nel contesto “famiglia dell’immigrato”, ove i ricercatori hanno fruito della “mediazione culturale” del bambino, figlio dell’immigrato lavoratore, secondo una innovativa metodologia di ricerca. La microsocietà azienda genera modificazione dell’identità sociale del marocchino immigrato, costringendolo ad un processo di comprensione delle dinamiche intragruppo ed intergruppo esistenti in azienda. Allo stesso tempo l’immigrato va a modificare l’interazione tra i gruppi di lavoro in azienda stimolando a una migliore definizione della cultura del lavoro nel paese ospitante, che tenga conto delle nuove variabili intervenienti. La realtà aziendale considerata è la piccola e media impresa italiana (28 imprese industriali della provincia di Milano, Lecco, Brescia e Bergamo). I lavoratori immigrati sono marocchini, per la maggior presenza di questi lavoratori nella realtà lombarda nel 1999. Sono state effettuate in azienda 64 interviste ad un campione di soggetti (imprenditori, dirigenti, operai) equamente distribuito in funzione del ruolo e dell’età. Per un confronto della percezione sociale dell’immigrato marocchino in azienda sono stati, poi, realizzati cinque piccoli gruppi di discussione intergenerazionali composti da imprenditori, dirigenti, operai. La percezione sociale del lavoratore marocchino risulta essere caratterizzata da tre principali attribuzioni, registrate in ordine gerarchico: • lavoratore dipendente “di ripiego”; • immigrato; • marocchino. Le principali caratteristiche attribuite al lavoratore marocchino in azienda sono: astuzia, furbizia, intelligenza e non adattabilità al lavoro dipendente. Solo i lavoratori con figli sono percepiti come affidabili e più “stabili”, perché interessati all’integrazione sociale dei propri figli nel territorio italiano. Nelle aziende con più lunga esperienza di presenza di immigrati si registrano processi di integrazione interculturale stimolati da dinamiche intergenerazionali: un patto generazionale tra italiani adulti e anziani ed immigrati giovani salda i rapporti all’interno dell’impresa. Le interviste ai lavoratori marocchini sono state realizzate in famiglia con la mediazione dell’insegnante dei figli in età scolare. Tale modalità ha garantito un “clima di fiducia” e di collaborazione: il bambino (alunno dell’insegnante), in qualità di “traduttore”, è stato un facilitatore dell’interazione multietnica. La relazione intergruppo lavoratori marocchini - italiani è caratterizzata da mera compresenza nei tempi e luoghi aziendali, senza vere e proprie interazioni sociali. I dati di ricerca evidenziano la possibilità di relativizzare le categorie e gli stereotipi, stimolando nuove modalità di interazione e di integrazione sociale (A. Albanese, 1998, 2000, 2001, 2002). La ricerca evidenzia il ruolo del bambino/scolaro quale agente di cambiamento e l’importanza della collaborazione tra scuola - impresa - università per un graduale passaggio dall’assistenza all’interazione all’integrazione sociale dell’immigrato. I dati di ricerca sono stati oggetto di un Seminario di studio presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano a oggetto di forum Internet (dialogo tra imprenditori, dirigenti, studenti, insegnanti sul tema dell’immigrazione), stimolando nuove progettazioni e connessioni tra ricerca - formazione - progettualità.
Settore M-PSI/05 - Psicologia Sociale
2010
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