SCOPO DELLA RICERCA Indagare sulle modalità e sui criteri utilizzati presso le Organizzazioni Sanitarie di Milano-Provincia e Monza-Brianza - Strutture Ospedaliere dotate di punti nascita di lodi IIl livello - per definire il fabbisogno di personale ostetrico dedicato al blocco-parto, partendo dal presupposto che, né a livello nazionale né internazionale, sono mai stati ideati metodi che rispondessero in modo chiaro ed efficace a questa esigenza. MATERIALI E METODI Il progetto di mappatura della dotazione organica ostetriche presso le aree del parto di Milano-Provincia e Monza-Brianza consiste in un'analisi descrittiva dell'attuale realtà; non pretende perciò di trarre conclusioni generalizzabili o di avanzare correlazioni tra le variabili esaminate, se non, semplicemente, di ipotizzarle. La ricerca, condotta tra i mesi di settembre e novembre 2010, ha previsto dapprima la somministrazione di un questionario strutturato ai Dirigenti del Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale (S.I.T.R.A.) di ciascuna struttura sanitaria (6 strutture pubbliche, di cui 2 fondazioni IRCCS di natura pubblica e 4 Aziende Ospedaliere), al fine di conoscere l'organizzazione delle U.O. di Ostetricia e soprattutto la dotazione organica ostetrica (con particolare riferimento alla sala parto). Tale questionario è stato proposto anticipatamente tramite posta elettronica, in modo da consentire ai destinatari il reperimento delle informazioni necessarie. In base alla disponibilità di ciascun Dirigente S.I.T.R.A. o della persona delegata - Responsabile Infermieristico di Presidio o Coordinatore di U.O. ostetricia/sala parto - la compilazione del questionario è stata seguita da un'intervista, durante la quale sono stati approfonditi gli argomenti oggetto del questionario stesso. Il questionario è strutturato in nove domande (sia a risposta aperta sia a risposta chiusa) che richiedono diverse tipologie di informazioni: - livello di complessità assistenziale del punto nascita 1 °- 2°- 3° livello; - report annuale della struttura ospedaliera relativo al totale di parti suddivisi per tipologia (parto eutocico, ventosa ostetrica, taglio cesareo); - quantificazione numerica del personale ostetrico, infermieristico, medico e di supporto della U.O. sala parto/U.O. ostetricia; - dati organizzativi e strutturali. RISULTATI E DISCUSSIONE La ricerca ha coinvolto tutte le Strutture Sanitarie di III livello di Milano-Provincia e Monza-Brianza. Queste strutture accolgono il 46,6% dei parti che avvengono presso i Punti Nascita di III livello di tutta la Regione Lombardia. Dall'analisi dei dati, è stato rilevato come la dotazione organica di ostetriche nei punti nascita esaminati sia limiti inferiori rispetto agli standard normativi. Dai dati ricavati emerge che laddove il rapporto "parti assistiti da ogni ostetrica per ogni turno di lavoro" è maggiore di 1 (H1=1,62) e dove c'è un'elevata presenza di personale medico aumenta la percentuale di tagli cesarei (H1=43%); invece, dove tale rapporto è inferiore o all'incirca è uguale a 1 (H2=O,96) si può ipotizzare che possa essere erogata un'assistenza one to one, e di conseguenza la frequenza al ricorso del taglio cesareo diminuisce (H2=19,5%). Nelle strutture dove c'è un rapporto one to one ostetrica-donna, la percentuale di tagli cesarei sembra più basso: sono strutture che hanno una determinata filosofia organizzativa e assistenziale; infatti esistono punti nascita che puntano maggiormente alla fisiologia altri in cui si predilige la filosofia per la tecnologia del parto. Gli elementi considerati dai Dirigenti delle Organizzazioni Sanitarie per poter definire il numero di personale ostetrico da assegnare al blocco parto sono stati i requisiti minimi per l'accreditamento (definiti dal D.P.R. 14 gennaio 1997 e successivamente ripresi con il D.G.R. n° VI/38133 del 1998), il numero totale di parti nell'arco di un anno solare e la presenza storica dell'ostetrica in sala parto incrementata nel tempo in rapporto all'aumento delle attività e dell'organizzazione dell'Azienda Sanitaria. CONCLUSIONI Il numero di ostetriche nelle varie realtà assistenziali è legato sia alle scelte del singolo Direttore Generale che alla politica assistenziale dell'intera organizzazione. Per far fronte a questa complessa situazione e per valorizzare la professione ostetrica, sarebbe auspicabile individuare indicatori e standard "globali" per la determinazione del personale ostetrico nei servizi sanitari ospedalieri, applicabili e adattabili successivamente a qualsiasi contesto specifico. E' quindi fondamentale "umanizzare" tutto il percorso nascita perché la medicalizzazione ha raggiunto nel nostro paese livelli che non hanno uguali nel mondo e sono in contrasto con qualsiasi approccio scientifico della salute. Si tratta quindi di recuperare la fisiologia dell'evento nascita, senza negare quei benefici in termini di riduzione della mortalità e morbilità materna e neonatale che la migliorata assistenza ostetrica ha favorito in questi anni.

La dotazione organica delle ostetriche per l'assistenza al parto. Indagine conoscitiva presso i punti nascita di III livello di Milano-Provincia e Monza-Brianza / F. Tocci, S. Zorzan, P.A. Mauri. - [s.l] : Università degli Studi di Milano, 2010 Nov.

La dotazione organica delle ostetriche per l'assistenza al parto. Indagine conoscitiva presso i punti nascita di III livello di Milano-Provincia e Monza-Brianza

P.A. Mauri
Ultimo
2010

Abstract

SCOPO DELLA RICERCA Indagare sulle modalità e sui criteri utilizzati presso le Organizzazioni Sanitarie di Milano-Provincia e Monza-Brianza - Strutture Ospedaliere dotate di punti nascita di lodi IIl livello - per definire il fabbisogno di personale ostetrico dedicato al blocco-parto, partendo dal presupposto che, né a livello nazionale né internazionale, sono mai stati ideati metodi che rispondessero in modo chiaro ed efficace a questa esigenza. MATERIALI E METODI Il progetto di mappatura della dotazione organica ostetriche presso le aree del parto di Milano-Provincia e Monza-Brianza consiste in un'analisi descrittiva dell'attuale realtà; non pretende perciò di trarre conclusioni generalizzabili o di avanzare correlazioni tra le variabili esaminate, se non, semplicemente, di ipotizzarle. La ricerca, condotta tra i mesi di settembre e novembre 2010, ha previsto dapprima la somministrazione di un questionario strutturato ai Dirigenti del Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale (S.I.T.R.A.) di ciascuna struttura sanitaria (6 strutture pubbliche, di cui 2 fondazioni IRCCS di natura pubblica e 4 Aziende Ospedaliere), al fine di conoscere l'organizzazione delle U.O. di Ostetricia e soprattutto la dotazione organica ostetrica (con particolare riferimento alla sala parto). Tale questionario è stato proposto anticipatamente tramite posta elettronica, in modo da consentire ai destinatari il reperimento delle informazioni necessarie. In base alla disponibilità di ciascun Dirigente S.I.T.R.A. o della persona delegata - Responsabile Infermieristico di Presidio o Coordinatore di U.O. ostetricia/sala parto - la compilazione del questionario è stata seguita da un'intervista, durante la quale sono stati approfonditi gli argomenti oggetto del questionario stesso. Il questionario è strutturato in nove domande (sia a risposta aperta sia a risposta chiusa) che richiedono diverse tipologie di informazioni: - livello di complessità assistenziale del punto nascita 1 °- 2°- 3° livello; - report annuale della struttura ospedaliera relativo al totale di parti suddivisi per tipologia (parto eutocico, ventosa ostetrica, taglio cesareo); - quantificazione numerica del personale ostetrico, infermieristico, medico e di supporto della U.O. sala parto/U.O. ostetricia; - dati organizzativi e strutturali. RISULTATI E DISCUSSIONE La ricerca ha coinvolto tutte le Strutture Sanitarie di III livello di Milano-Provincia e Monza-Brianza. Queste strutture accolgono il 46,6% dei parti che avvengono presso i Punti Nascita di III livello di tutta la Regione Lombardia. Dall'analisi dei dati, è stato rilevato come la dotazione organica di ostetriche nei punti nascita esaminati sia limiti inferiori rispetto agli standard normativi. Dai dati ricavati emerge che laddove il rapporto "parti assistiti da ogni ostetrica per ogni turno di lavoro" è maggiore di 1 (H1=1,62) e dove c'è un'elevata presenza di personale medico aumenta la percentuale di tagli cesarei (H1=43%); invece, dove tale rapporto è inferiore o all'incirca è uguale a 1 (H2=O,96) si può ipotizzare che possa essere erogata un'assistenza one to one, e di conseguenza la frequenza al ricorso del taglio cesareo diminuisce (H2=19,5%). Nelle strutture dove c'è un rapporto one to one ostetrica-donna, la percentuale di tagli cesarei sembra più basso: sono strutture che hanno una determinata filosofia organizzativa e assistenziale; infatti esistono punti nascita che puntano maggiormente alla fisiologia altri in cui si predilige la filosofia per la tecnologia del parto. Gli elementi considerati dai Dirigenti delle Organizzazioni Sanitarie per poter definire il numero di personale ostetrico da assegnare al blocco parto sono stati i requisiti minimi per l'accreditamento (definiti dal D.P.R. 14 gennaio 1997 e successivamente ripresi con il D.G.R. n° VI/38133 del 1998), il numero totale di parti nell'arco di un anno solare e la presenza storica dell'ostetrica in sala parto incrementata nel tempo in rapporto all'aumento delle attività e dell'organizzazione dell'Azienda Sanitaria. CONCLUSIONI Il numero di ostetriche nelle varie realtà assistenziali è legato sia alle scelte del singolo Direttore Generale che alla politica assistenziale dell'intera organizzazione. Per far fronte a questa complessa situazione e per valorizzare la professione ostetrica, sarebbe auspicabile individuare indicatori e standard "globali" per la determinazione del personale ostetrico nei servizi sanitari ospedalieri, applicabili e adattabili successivamente a qualsiasi contesto specifico. E' quindi fondamentale "umanizzare" tutto il percorso nascita perché la medicalizzazione ha raggiunto nel nostro paese livelli che non hanno uguali nel mondo e sono in contrasto con qualsiasi approccio scientifico della salute. Si tratta quindi di recuperare la fisiologia dell'evento nascita, senza negare quei benefici in termini di riduzione della mortalità e morbilità materna e neonatale che la migliorata assistenza ostetrica ha favorito in questi anni.
nov-2010
midwife ; assistance one to one
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
La dotazione organica delle ostetriche per l'assistenza al parto. Indagine conoscitiva presso i punti nascita di III livello di Milano-Provincia e Monza-Brianza / F. Tocci, S. Zorzan, P.A. Mauri. - [s.l] : Università degli Studi di Milano, 2010 Nov.
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