Nonostante la politica di promozione realizzata da organizzazioni internazionali e locali ormai da diversi anni, i tassi di allattamento al seno in Italia e nel mondo rimangono molto bassi. Le attuali raccomandazioni prevedono che i neonati vengano allattati a richiesta e in modo esclusivo per almeno sei mesi: molte madri, però, scelgono di interrompere precocemente l'allattamento oppure di nutrire il proprio bambino secondo uno schema che prevede un intervallo di tempo fisso tra un pasto e l'altro. In questo lavoro di tesi si approfondisce la realtà delle madri che, pur perseverando con l'allattamento al seno, ad un certo punto decidono di cambiarne la tipologia, da richiesta ad orario, o viceversa. Il campione, reclutato tra luglio e ottobre 2008 attraverso metodo di convenienza in alcune strutture socio-sanitarie di Milano e attraverso snowballing sampling, è risultato essere composto da 16 madri tra i 28 e i 43 anni, italiane, con l'ultimo figlio di età inferiore ai cinque anni; 13 di loro hanno scelto di passare da un allattamento a richiesta ad un allattamento ad orario, le rimanenti 3 hanno invece seguito il percorso inverso. Come metodo di indagine si è scelto di disegnare un'intervista semi- strutturata, che indirizzasse il racconto delle madri verso gli argomenti che si voleva approfondire senza togliere loro la liberttì di espressione. Sono state effettuate 16 interviste, di persona o per via telefonica a seconda delle preferenze della donna; esse sono state poi trascritte e analizzate qualitativamente secondo il metodo della grounded theory semplificata. Attraverso l'analisi delle parole delle madri sono state evidenziate cinque macro categorie di significato: l'esperienza di allattamento di a richiesta, l'esperienza di allattamento ad orario, il cambio di tipologia di allattamento, le figure che hanno influito sull'allattamento e la valutazione complessiva di questa esperienza da parte delle madri. Per ognuna di queste, poi, sono state delineate categorie minori e concetti. Il quadro che ne è risultato evidenzia che le madri considerano il percorso di allattamento a richiesta molto faticoso sia dal punto di vista fisico, per l'impegno che implica, sia dal punto di vista psicologico, a causa della confusione, dell'ansia e del senso di oppressione che comporta. Anche riguardo il bambino l'allattamento a richiesta viene considerato negativamente: esso viene infatti associato dalle madri a un minore benessere fisico del neonato e all'idea di vizio o capriccio. Di contro, l'allattamento ad orario nelle idee della madri risulta essere molto meno impegnativo per loro e più salutare per il bambino, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psico-relazionale; riguardo a questa tipologia, però, viene frequentemente riferito anche senso di colpa, soprattutto in seguito agli episodi di pianto del bambino. A proposito della terza macro categoria, è possibile affermare che nella maggior parte dei casi a decidere di cambiare tipologia di allattamento è stata la madre; i motivi maggiormente riportati sono la precedente esperienza negativa, il carattere' del bambino e la necessità della madre di avere spazi per sé e per gestire la vita familiare. Riguardo al modo in cui le donne hanno vissuto il momento del cambio, la maggior parte afferma di aver provato sollievo. La quarta macro categoria individua come figure chiave che influiscono sull'esperienza di allattamento il partner, la famiglia e gli operatori sanitari. Il concetto più condiviso a proposito del partner è quello del sostegno, sebbene la maggior parte delle donne intervistate riferisca che il padre del bambino non sia stato coinvolto nella gestione dell'allattamento. Anche per la famiglia il concetto maggiormente riferito è quello del supporto, soprattutto. da parte delle figure femminili che hanno già avuto esperienze di allattamento. Per quanto riguarda gli operatori sanitari, invece, i concetti riferiti più volte hanno valenza negativa: i principali sono la rigidità, la solitudine, la disinformazione e la svalutazione del sapere materno. L'ultima macro categoria è costituita dalla valutazione complessiva del percorso di allattamento: la maggior parte delle madri afferma di preferire l'allattamento ad orario, adducendo come motivi la valenza educativa di quest'ultimo, una maggiore serenità della mamma, un miglior rapporto con il neonato, la possibilità di soddisfare esigenze personali e familiari e un maggior benessere fisico del bambino. Analizzando questa macro categoria vengono individuati alcuni aspetti da cui dipende la valutazione dell'esperienza, il più riportato dei quali è l'avere incontrato difficoltà; vengono inoltre indicati i sentimenti della madre alla fine del percorso, tra i quali in assoluto prevale la soddisfazione per aver scelto di cambiare tipologia di allattamento. Il quadro evidenziato dai risultati di questo lavoro mostra la grande difficoltà che implica la gestione di un allattamento a richiesta. La scelta di queste madri di cambiare tipologia di allattamento permette di raggiungere un compromesso tra le loro esigenze e il desiderio di allattare al seno; questa strategia potrebbe diventare una risorsa anche per gli operatori sanitari in quei casi in cui, non essendoci stato un percorso di educazione e buona assistenza, le madri vedano come unica scelta possibile interrompere l'allattamento al seno. Appare necessario, però, iniziare, nel frattempo" un percorso di educazione sia per le donne, affinché recuperino fiducia ,nel proprio sapere e nella fisiologia, sia per gli operatori. La maggior parte delle difficoltà sorge infatti a causa della mancanza di una buona assistenza da parte di questi ultimi. Bisognerebbe pertanto intervenire migliorando l'assistenza all'allattamento sia nelle strutture ospedaliere, garantendo la disponibilità di personale preparato e accogliente, sia sul territorio, attraverso l'introduzione dell'assistenza domiciliare almeno. nei primi giorni di puerperio. Inoltre, per sostenere la donna durante il perc9rso di allattamento sarebbe opportuno un più ampio coinvolgimento del partner nei programmi di educazione e una maggiore collaborazione degli operatori con i membri della famiglia.

Allattamento a richiesta e ad orario: l'esperienza, il vissuto delle madri e il benessere del neonato / C. Moiraghi, D. Calistri, P.A. Mauri. - Università degli Studi di Milano : Università degli Studi di Milano, 2008.

Allattamento a richiesta e ad orario: l'esperienza, il vissuto delle madri e il benessere del neonato

D. Calistri
Secondo
;
P.A. Mauri
Ultimo
2008

Abstract

Nonostante la politica di promozione realizzata da organizzazioni internazionali e locali ormai da diversi anni, i tassi di allattamento al seno in Italia e nel mondo rimangono molto bassi. Le attuali raccomandazioni prevedono che i neonati vengano allattati a richiesta e in modo esclusivo per almeno sei mesi: molte madri, però, scelgono di interrompere precocemente l'allattamento oppure di nutrire il proprio bambino secondo uno schema che prevede un intervallo di tempo fisso tra un pasto e l'altro. In questo lavoro di tesi si approfondisce la realtà delle madri che, pur perseverando con l'allattamento al seno, ad un certo punto decidono di cambiarne la tipologia, da richiesta ad orario, o viceversa. Il campione, reclutato tra luglio e ottobre 2008 attraverso metodo di convenienza in alcune strutture socio-sanitarie di Milano e attraverso snowballing sampling, è risultato essere composto da 16 madri tra i 28 e i 43 anni, italiane, con l'ultimo figlio di età inferiore ai cinque anni; 13 di loro hanno scelto di passare da un allattamento a richiesta ad un allattamento ad orario, le rimanenti 3 hanno invece seguito il percorso inverso. Come metodo di indagine si è scelto di disegnare un'intervista semi- strutturata, che indirizzasse il racconto delle madri verso gli argomenti che si voleva approfondire senza togliere loro la liberttì di espressione. Sono state effettuate 16 interviste, di persona o per via telefonica a seconda delle preferenze della donna; esse sono state poi trascritte e analizzate qualitativamente secondo il metodo della grounded theory semplificata. Attraverso l'analisi delle parole delle madri sono state evidenziate cinque macro categorie di significato: l'esperienza di allattamento di a richiesta, l'esperienza di allattamento ad orario, il cambio di tipologia di allattamento, le figure che hanno influito sull'allattamento e la valutazione complessiva di questa esperienza da parte delle madri. Per ognuna di queste, poi, sono state delineate categorie minori e concetti. Il quadro che ne è risultato evidenzia che le madri considerano il percorso di allattamento a richiesta molto faticoso sia dal punto di vista fisico, per l'impegno che implica, sia dal punto di vista psicologico, a causa della confusione, dell'ansia e del senso di oppressione che comporta. Anche riguardo il bambino l'allattamento a richiesta viene considerato negativamente: esso viene infatti associato dalle madri a un minore benessere fisico del neonato e all'idea di vizio o capriccio. Di contro, l'allattamento ad orario nelle idee della madri risulta essere molto meno impegnativo per loro e più salutare per il bambino, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psico-relazionale; riguardo a questa tipologia, però, viene frequentemente riferito anche senso di colpa, soprattutto in seguito agli episodi di pianto del bambino. A proposito della terza macro categoria, è possibile affermare che nella maggior parte dei casi a decidere di cambiare tipologia di allattamento è stata la madre; i motivi maggiormente riportati sono la precedente esperienza negativa, il carattere' del bambino e la necessità della madre di avere spazi per sé e per gestire la vita familiare. Riguardo al modo in cui le donne hanno vissuto il momento del cambio, la maggior parte afferma di aver provato sollievo. La quarta macro categoria individua come figure chiave che influiscono sull'esperienza di allattamento il partner, la famiglia e gli operatori sanitari. Il concetto più condiviso a proposito del partner è quello del sostegno, sebbene la maggior parte delle donne intervistate riferisca che il padre del bambino non sia stato coinvolto nella gestione dell'allattamento. Anche per la famiglia il concetto maggiormente riferito è quello del supporto, soprattutto. da parte delle figure femminili che hanno già avuto esperienze di allattamento. Per quanto riguarda gli operatori sanitari, invece, i concetti riferiti più volte hanno valenza negativa: i principali sono la rigidità, la solitudine, la disinformazione e la svalutazione del sapere materno. L'ultima macro categoria è costituita dalla valutazione complessiva del percorso di allattamento: la maggior parte delle madri afferma di preferire l'allattamento ad orario, adducendo come motivi la valenza educativa di quest'ultimo, una maggiore serenità della mamma, un miglior rapporto con il neonato, la possibilità di soddisfare esigenze personali e familiari e un maggior benessere fisico del bambino. Analizzando questa macro categoria vengono individuati alcuni aspetti da cui dipende la valutazione dell'esperienza, il più riportato dei quali è l'avere incontrato difficoltà; vengono inoltre indicati i sentimenti della madre alla fine del percorso, tra i quali in assoluto prevale la soddisfazione per aver scelto di cambiare tipologia di allattamento. Il quadro evidenziato dai risultati di questo lavoro mostra la grande difficoltà che implica la gestione di un allattamento a richiesta. La scelta di queste madri di cambiare tipologia di allattamento permette di raggiungere un compromesso tra le loro esigenze e il desiderio di allattare al seno; questa strategia potrebbe diventare una risorsa anche per gli operatori sanitari in quei casi in cui, non essendoci stato un percorso di educazione e buona assistenza, le madri vedano come unica scelta possibile interrompere l'allattamento al seno. Appare necessario, però, iniziare, nel frattempo" un percorso di educazione sia per le donne, affinché recuperino fiducia ,nel proprio sapere e nella fisiologia, sia per gli operatori. La maggior parte delle difficoltà sorge infatti a causa della mancanza di una buona assistenza da parte di questi ultimi. Bisognerebbe pertanto intervenire migliorando l'assistenza all'allattamento sia nelle strutture ospedaliere, garantendo la disponibilità di personale preparato e accogliente, sia sul territorio, attraverso l'introduzione dell'assistenza domiciliare almeno. nei primi giorni di puerperio. Inoltre, per sostenere la donna durante il perc9rso di allattamento sarebbe opportuno un più ampio coinvolgimento del partner nei programmi di educazione e una maggiore collaborazione degli operatori con i membri della famiglia.
2008
midwife ; breastfeeding
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
Allattamento a richiesta e ad orario: l'esperienza, il vissuto delle madri e il benessere del neonato / C. Moiraghi, D. Calistri, P.A. Mauri. - Università degli Studi di Milano : Università degli Studi di Milano, 2008.
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