L'evento parto non sempre è caratterizzato da sentimenti di gioia e amore, poiché ci sono madri che dopo la nascita del proprio bambino entrano in una vera e propria fase di crisi. Secondo la letteratura il 10-12% delle madri dopo la nascita del figlio affronta la depressione post parto. L'esordio della patologia tende a verificarsi nei dodici mesi successivi al parto, prevalentemente tra la quarta e ottava settimana di puerperio. La madre che soffre di depressione post parto sperimenta una costante sensazione d'inadeguatezza nei confronti del nuovo ruolo di madre manifestando ad esempio un umore disforico, perdita d'interesse per attività che prima considerava piacevoli, difficoltà di concentrazione, rapporto complicato con il cibo, modificazioni del ritmo del sonno. Queste madri non devono essere lasciate sole, devono avere l'opportunità di esprimere apertamente il proprio disagio, libere da ogni forma di giudizio, occasione che ancora oggi molte donne non possono avere, per motivi sociali, famigliari o personali. Ma se le madri non sapessero riconoscere un possibile stato depressivo? E gli operatori sanitari, sono a conoscenza di quali situazioni possono logorare l'equilibrio, già precario, della puerpera? Cosa può fare l'ostetrica per prevenire e/o riconoscere tempestivamente questo disturbo? Queste sono alcune delle domande a cui questo lavoro cerca di dar risposta. Per trovare delle risposte, sono state interrogate direttamente le puerpere, somministrando un questionario semi strutturato costituito di differenti parti, che indagano le conoscenze in tema di depressione post parto, le difficoltà del rientro a casa, il sostegno ricevuto e quello desiderato, ed infine il test di screening per la depressione post natale. Il campione è costituito di 100 puerpere italiane, che hanno partorito a termine di gravidanza, un neonato sano. L'indagine è stata svolta presso la Clinica Mangiagalli, precisamente le puerpere interessate sono state quelle che afferivano all'ambulatorio del puerperio e a quello infermieristico neonatale. Il 71 % delle puerpere campionate sostiene di essere stata informata rispetto il disturbo della depressione post parto e il 62% di queste, afferma che la fonte delle informazioni siano i mass media, contro un 38% per l'ostetrica. Esiste qindi un campione di 29 donne che non è stato informato sull'evenienza di affrontare un disturbo depressivo. Si constata che nell'immediato puerperio, ben il 26% delle puerpere interrogate, secondo il test di screening, soffre di disturbo depressivo, valore in aumento rispetto a quello ottenuto da ricerche ostetriche svolte negli anni precedenti. Esaminando le risposte alle domande relative il rientro a casa e il sostegno ottenuto, possiamo notare come il problema più difficile da affrontare, sia stato il cambiamento del ritmo del sonno (60%), la gestione dell'allattamento al seno (45%), la gestione del bambino nelle madri da taglio cesareo (35%) e la gestione delle faccende domestiche(31%). Le figure che sono state maggiomlente di sostegno alle puerpere dopo il rientro a casa sono state la madre (34%) e il compagno/marito (57%). Solo il 5% delle madri si è rivolta ad un'ostetrica. Secondo l'esigenze delle madri, sono state presentate delle proposte operative, dirette alle gravide, alle puerpere, ai partner, alla famiglia della puerpera e agli operatori sanitari. Lo scopo delle proposte operative, è quello di creare una rete di sostegno intorno alla madre e di educare la popolazione, ma in particolar modo gli operatori sanitari, alla prevenzione della depressione post parto.

Depressione in puerperio. Indagine di prevalenza e conoscitiva della depressione post parto / C. Oldani, M. Barbieri Carones, P.A. Mauri. - Università degli Studi di Milano : Università degli Studi di Milano, 2009.

Depressione in puerperio. Indagine di prevalenza e conoscitiva della depressione post parto

P.A. Mauri
Ultimo
2009

Abstract

L'evento parto non sempre è caratterizzato da sentimenti di gioia e amore, poiché ci sono madri che dopo la nascita del proprio bambino entrano in una vera e propria fase di crisi. Secondo la letteratura il 10-12% delle madri dopo la nascita del figlio affronta la depressione post parto. L'esordio della patologia tende a verificarsi nei dodici mesi successivi al parto, prevalentemente tra la quarta e ottava settimana di puerperio. La madre che soffre di depressione post parto sperimenta una costante sensazione d'inadeguatezza nei confronti del nuovo ruolo di madre manifestando ad esempio un umore disforico, perdita d'interesse per attività che prima considerava piacevoli, difficoltà di concentrazione, rapporto complicato con il cibo, modificazioni del ritmo del sonno. Queste madri non devono essere lasciate sole, devono avere l'opportunità di esprimere apertamente il proprio disagio, libere da ogni forma di giudizio, occasione che ancora oggi molte donne non possono avere, per motivi sociali, famigliari o personali. Ma se le madri non sapessero riconoscere un possibile stato depressivo? E gli operatori sanitari, sono a conoscenza di quali situazioni possono logorare l'equilibrio, già precario, della puerpera? Cosa può fare l'ostetrica per prevenire e/o riconoscere tempestivamente questo disturbo? Queste sono alcune delle domande a cui questo lavoro cerca di dar risposta. Per trovare delle risposte, sono state interrogate direttamente le puerpere, somministrando un questionario semi strutturato costituito di differenti parti, che indagano le conoscenze in tema di depressione post parto, le difficoltà del rientro a casa, il sostegno ricevuto e quello desiderato, ed infine il test di screening per la depressione post natale. Il campione è costituito di 100 puerpere italiane, che hanno partorito a termine di gravidanza, un neonato sano. L'indagine è stata svolta presso la Clinica Mangiagalli, precisamente le puerpere interessate sono state quelle che afferivano all'ambulatorio del puerperio e a quello infermieristico neonatale. Il 71 % delle puerpere campionate sostiene di essere stata informata rispetto il disturbo della depressione post parto e il 62% di queste, afferma che la fonte delle informazioni siano i mass media, contro un 38% per l'ostetrica. Esiste qindi un campione di 29 donne che non è stato informato sull'evenienza di affrontare un disturbo depressivo. Si constata che nell'immediato puerperio, ben il 26% delle puerpere interrogate, secondo il test di screening, soffre di disturbo depressivo, valore in aumento rispetto a quello ottenuto da ricerche ostetriche svolte negli anni precedenti. Esaminando le risposte alle domande relative il rientro a casa e il sostegno ottenuto, possiamo notare come il problema più difficile da affrontare, sia stato il cambiamento del ritmo del sonno (60%), la gestione dell'allattamento al seno (45%), la gestione del bambino nelle madri da taglio cesareo (35%) e la gestione delle faccende domestiche(31%). Le figure che sono state maggiomlente di sostegno alle puerpere dopo il rientro a casa sono state la madre (34%) e il compagno/marito (57%). Solo il 5% delle madri si è rivolta ad un'ostetrica. Secondo l'esigenze delle madri, sono state presentate delle proposte operative, dirette alle gravide, alle puerpere, ai partner, alla famiglia della puerpera e agli operatori sanitari. Lo scopo delle proposte operative, è quello di creare una rete di sostegno intorno alla madre e di educare la popolazione, ma in particolar modo gli operatori sanitari, alla prevenzione della depressione post parto.
2009
midwife ; post partum depression
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
Depressione in puerperio. Indagine di prevalenza e conoscitiva della depressione post parto / C. Oldani, M. Barbieri Carones, P.A. Mauri. - Università degli Studi di Milano : Università degli Studi di Milano, 2009.
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