Le serie documentali dell’Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano sono alla base di questo saggio che ricostruisce la posizione e il ruolo di questi intermediari finanziari di professione, finora del tutto ignorati dalla storiografia milanese. Sulla base degli stimoli provenienti dalla prospettiva teorica neoistituzionalista, questa ricerca inserisce l’analisi dei sensali di beni finanziari all’interno delle dinamiche produttive, commerciali e finanziarie della capitale ambrosiana, recuperando così un fattore fondamentale per la comprensione dell’andamento dell’economia ambrosiana d’antico regime. L’intervento dei sensali infatti conferiva valore probatorio agli scambi, metteva in contatto le parti contraenti, grossisti, dettaglianti, consumatori finali, privati con banchieri, avvicinando l’offerta e la domanda e comprimendo i costi di utilizzo del mercato. La crescita del numero dei sensali finanziari nella seconda metà del XVI secolo appare in netta correlazione con l’apogeo dell’economia ambrosiana e con la strutturazione del sistema finanziario, che orientò parte dei suoi circuiti creditizi verso l’espansione dell’economia reale. Due mani erano tese, una per dare e un altra per ricevere, ma non appartenevano quasi alla stessa persona e il collegamento tra offerta e domanda di denaro si realizzava in una serie di relazioni e di intrecci nella cui definizione e funzionamento questi intermediari svolgevano un ruolo fondamentale, in particolare nel mercato del credito privato e del debito pubblico. Insieme ai notai, nei confronti dei quali avevano però costi concorrenziali, i sensali milanesi furono così responsabili della costruzione di un primo livello di informazione sulla reputazione e affidabilità dei contraenti. Nella fase di ripiegamento economico secentesco, però, configurandosi come portatori degli interessi di un determinato gruppo di banchieri, la loro funzione si assesterà più verso meccanismi privilegiati di redistribuzione del reddito che in direzione di un effettivo miglioramento dell’efficienza allocativa.

Sensali e mercato del credito a Milano tra 16. e 17. secolo / G. De Luca - In: Il mercato del credito in età moderna : reti e operatori finanziari nello spazio europeo / [a cura di] E. M. García Guerra, G. De Luca. - Milano : Franco Angeli, 2010. - ISBN 978-88-568-2357-8. - pp. 239-257

Sensali e mercato del credito a Milano tra 16. e 17. secolo

G. De Luca
Primo
2010

Abstract

Le serie documentali dell’Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano sono alla base di questo saggio che ricostruisce la posizione e il ruolo di questi intermediari finanziari di professione, finora del tutto ignorati dalla storiografia milanese. Sulla base degli stimoli provenienti dalla prospettiva teorica neoistituzionalista, questa ricerca inserisce l’analisi dei sensali di beni finanziari all’interno delle dinamiche produttive, commerciali e finanziarie della capitale ambrosiana, recuperando così un fattore fondamentale per la comprensione dell’andamento dell’economia ambrosiana d’antico regime. L’intervento dei sensali infatti conferiva valore probatorio agli scambi, metteva in contatto le parti contraenti, grossisti, dettaglianti, consumatori finali, privati con banchieri, avvicinando l’offerta e la domanda e comprimendo i costi di utilizzo del mercato. La crescita del numero dei sensali finanziari nella seconda metà del XVI secolo appare in netta correlazione con l’apogeo dell’economia ambrosiana e con la strutturazione del sistema finanziario, che orientò parte dei suoi circuiti creditizi verso l’espansione dell’economia reale. Due mani erano tese, una per dare e un altra per ricevere, ma non appartenevano quasi alla stessa persona e il collegamento tra offerta e domanda di denaro si realizzava in una serie di relazioni e di intrecci nella cui definizione e funzionamento questi intermediari svolgevano un ruolo fondamentale, in particolare nel mercato del credito privato e del debito pubblico. Insieme ai notai, nei confronti dei quali avevano però costi concorrenziali, i sensali milanesi furono così responsabili della costruzione di un primo livello di informazione sulla reputazione e affidabilità dei contraenti. Nella fase di ripiegamento economico secentesco, però, configurandosi come portatori degli interessi di un determinato gruppo di banchieri, la loro funzione si assesterà più verso meccanismi privilegiati di redistribuzione del reddito che in direzione di un effettivo miglioramento dell’efficienza allocativa.
Intermediazione creditizia ; 16. e 17. secolo ; Milano
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
2010
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