Nell’articolo l’Autore reimposta la problematica della responsabilità da reato degli enti cercando di porre le fondamenta per una “dogmatica” dell’illecito degli enti configurato, nel nostro ordinamento, dal d.lgs. 231/2001. A tal fine, l’Autore muove, nella prima parte del lavoro, da un approccio di tipo criminologico, funzionale a definire le rationes concrete che, sul piano sociologico, si pongono alla base della ‘necessità’, oggi, di punire – con i meccanismi del diritto penale – anche le persone giuridiche. La prospettiva di analisi è quella “funzionalista”, che dalla “politica dei fini” riesce a gettare uno sguardo razionalmente critico sugli strumenti normativi deputati alla loro realizzazione. Seguendo questo approcci, l’Autore, nel corso del lavoro affronta, in una prospettiva di analisi ancora non adeguatamente sviluppata in dottrina, tutti i principali snodi dogmatici relativi alla struttura dell’illecito penale dell’ente come delineato dagli artt. 5-8 del d.lgs. 231/2001. In particolare, vengono impostate analiticamente le questioni di teoria del reato relative alla “tipicità”, alla “antigiuridicità” e alla “colpevolezza” dell’illecito penale dell’ente, ponendo così – anche attraverso il confronto comparatistico con i principali modelli punitivi degli ordinamenti stranieri (francese, inglese, statunitense e svizzero) – le imprescindibili basi scientifiche del futuro dibattito dottrinale.
La società punita : del come, del perchè, e del per cosa / C.E. Paliero. - In: RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE. - ISSN 0557-1391. - 51:4(2008), pp. 1516-1545.
La società punita : del come, del perchè, e del per cosa
C.E. PalieroPrimo
2008
Abstract
Nell’articolo l’Autore reimposta la problematica della responsabilità da reato degli enti cercando di porre le fondamenta per una “dogmatica” dell’illecito degli enti configurato, nel nostro ordinamento, dal d.lgs. 231/2001. A tal fine, l’Autore muove, nella prima parte del lavoro, da un approccio di tipo criminologico, funzionale a definire le rationes concrete che, sul piano sociologico, si pongono alla base della ‘necessità’, oggi, di punire – con i meccanismi del diritto penale – anche le persone giuridiche. La prospettiva di analisi è quella “funzionalista”, che dalla “politica dei fini” riesce a gettare uno sguardo razionalmente critico sugli strumenti normativi deputati alla loro realizzazione. Seguendo questo approcci, l’Autore, nel corso del lavoro affronta, in una prospettiva di analisi ancora non adeguatamente sviluppata in dottrina, tutti i principali snodi dogmatici relativi alla struttura dell’illecito penale dell’ente come delineato dagli artt. 5-8 del d.lgs. 231/2001. In particolare, vengono impostate analiticamente le questioni di teoria del reato relative alla “tipicità”, alla “antigiuridicità” e alla “colpevolezza” dell’illecito penale dell’ente, ponendo così – anche attraverso il confronto comparatistico con i principali modelli punitivi degli ordinamenti stranieri (francese, inglese, statunitense e svizzero) – le imprescindibili basi scientifiche del futuro dibattito dottrinale.Pubblicazioni consigliate
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