La lesione delle branche trigeminali che innervano le strutture del cavo orale possono essere un’importante complicanza dell’attività chirurgica ambulatoriale, piuttosto che dei trattamenti endodontici. A fronte di numerosi pazienti che presentano una spontanea ripresa della sensibilità nell’arco di alcune settimane o mesi, vi sono casi in cui la lesione è tale da comportare deficit permanenti. Se il danno residuo consiste in un difetto di sensibilità del nervo linguale, è corretto eseguire un intervento di microchirurgia ricostruttiva. Questo è invece spesso sovradimensionato, se la lesione riguarda il nervo alveolare inferiore, in quanto la ripresa funzionale a lungo termine è generalmente discreta. I tempi di intervento sono fondamentali: si consiglia la chirurgia in tempi brevissimi in caso di sintomatologia dolorosa, indipendentemente dal nervo interessato. L’intervento esplorativo è invece indicato a tre mesi dal trauma in caso di anestesia completa oppure dopo 8 mesi in caso di ripresa della sensibilità molto modesta. I risultati della chirurgia sono molto soddisfacenti, benché mai completi, in caso di deficit di sensibilità, meno soddisfacenti in caso di algia. Nei pazienti con perdita della sensibilità, l’intervento chirurgico non è più indicato se il tempo trascorso dall’evento lesivo supera i 24 mesi. In caso di sintomatologia algica non si esegue l’intervento dopo 12 mesi. Ciò perché i risultati sono molto scadenti oltre i limiti temporali indicati. In questi casi la terapia antalgica specifica e la terapia psicologica di supporto possono migliorare la qualità di vita del paziente.
Diagnosi e terapia delle lesioni nervose del cavo orale / F. Biglioli. - In: IL DENTISTA MODERNO. - ISSN 1827-3726. - (2010 Apr), pp. 39-59.
Diagnosi e terapia delle lesioni nervose del cavo orale
F. BiglioliPrimo
2010
Abstract
La lesione delle branche trigeminali che innervano le strutture del cavo orale possono essere un’importante complicanza dell’attività chirurgica ambulatoriale, piuttosto che dei trattamenti endodontici. A fronte di numerosi pazienti che presentano una spontanea ripresa della sensibilità nell’arco di alcune settimane o mesi, vi sono casi in cui la lesione è tale da comportare deficit permanenti. Se il danno residuo consiste in un difetto di sensibilità del nervo linguale, è corretto eseguire un intervento di microchirurgia ricostruttiva. Questo è invece spesso sovradimensionato, se la lesione riguarda il nervo alveolare inferiore, in quanto la ripresa funzionale a lungo termine è generalmente discreta. I tempi di intervento sono fondamentali: si consiglia la chirurgia in tempi brevissimi in caso di sintomatologia dolorosa, indipendentemente dal nervo interessato. L’intervento esplorativo è invece indicato a tre mesi dal trauma in caso di anestesia completa oppure dopo 8 mesi in caso di ripresa della sensibilità molto modesta. I risultati della chirurgia sono molto soddisfacenti, benché mai completi, in caso di deficit di sensibilità, meno soddisfacenti in caso di algia. Nei pazienti con perdita della sensibilità, l’intervento chirurgico non è più indicato se il tempo trascorso dall’evento lesivo supera i 24 mesi. In caso di sintomatologia algica non si esegue l’intervento dopo 12 mesi. Ciò perché i risultati sono molto scadenti oltre i limiti temporali indicati. In questi casi la terapia antalgica specifica e la terapia psicologica di supporto possono migliorare la qualità di vita del paziente.File | Dimensione | Formato | |
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