La lesività da arma bianca nel settorato medico-legale milanese. Sensibilità del dato topografico nella diagnosi differenziale tra omicidio. suicidio e accidente

L'identificazione della modalità lesiva nei ferimenti da arma bianca, materia ampiamente indagata in ambito patologico-forense, ancora oggi in taluni casi non può prescindere dall' analisi dei dati circostanziali e di sopralluogo medico-legale eventualmente disponibili. In situazioni di ferimento di incerta interpretazione, il dato topografico di per sé considerato, in termini di unicità o pluralità delle lesioni e di distribuzione corporea, rappresenta uno dei più validi strumenti autoptici a disposizione, pur non essendo ancora univoco il significato attribuibile. Al fine di valutarne la significatività nella diagnosi differenziale tra omicidio, suicidio ed accidente, gli Autori propongono una revisione retrospettiva di tutti i casi di ferimento da arma bianca giunti all'osservazione del settorato medicolegale di Milano dall'anno 1994 al settembre 2004. Su un totale di 195 ferimenti mortali da arma bianca sottoposti a necroscopia, sono stati selezionati 173 casi nei quali fosse disponibile dettagliata descrizione topografica delle lesioni. Tutti i casi sono stati classificati, oltre che in base alle comuni variabili epidemiologiche, in ordine alla modalità lesiva (126 omicidi, 39 suicidi, 8 accidenti), al numero delle lesioni (130 casi di ferimento multiplo, 43 di ferimento singolo), all'eventuale presenza e distribuzione delle cosiddette lesioni da difesa e d'assaggio, nonché in ordine alla distribuzione topografica delle ferite cutanee, dei trami ti intracorporei nei casi di ferimento con strumento da punta e taglio e dei visceri lesionati. I dati ottenuti sono poi stati analizzati in termini di sensibilità statisticamente significativa della distribuzione topografica e numerica delle lesioni ai fini dell'identificazione della modalità lesiva, in particolare della diagnosi differenziale tra omicidio e suicidio.