Safety & Health risk in academic research: raising cultural awareness and providing innovative solutions Sicurezza e tutela della salute nella ricerca universitaria: consapevolezza della questione e adozione di soluzioni innovative

The academic workforce in the STEM faces an unusual scenario of occupational risk for safety and health. Operations as conducted in research do not lend well to risk assessment along the established pathways of industrial hygiene and toxicology. Used substances often are novel, their hazards poorly known; the exposure scenario of traditional industrial hygiene, essentially based compliance to agreed exposure limits is often not applicable; generally, very small amounts of substances are handled through multiple manual steps and multiple hazards often co-exist. This unusual scenario is the source of missed, often unreported, accidents, of serious or deadly consequences, of a poor awareness of occupational risk in academic research and of a consequent lack of a sound cultural, scientific and technical base for prevention. To understand this unusual topic, we examine four literature cases that show different aspects where limited awareness of chemical hazards led to serious and deadly accidents and diseases to research workers. Causal factors span from gross violation of well-known safe behaviour to accidents caused by insufficient operator protection from very toxic substances to perceivably cautious handling of new substances of an unknown and unforeseen toxicity. Two cases teach how lack of responsible duty-of-care caused accidents or clusters of occupational diseases. Two cases show how lack of information on efficient preventive measures or unsuspected toxicity led to over-exposure, in one case with a fatality, in the other with a case of occupational disease. Safety and health management in academic research needs specific tools that may be derived from other scenarios of small-size activity that use multiple hazardous materials and operate within different constraints. One such analogy is the occupational risk of handling antineoplastic drugs in hospital departments and pharmacies. Awareness of this risk led to successful prevention by a combination of investigation methods and technical interventions. Exposure assessment derived from surface sampling of drug deposition and ergonomic analysis of manual working steps and protection devices essentially solved the problem. Another useful study case is agricultural pesticide application, where difficulty in performing demanding post-hoc exposure assessment encourages preventive health-based operation planning with exposure-forecasting models. These analogies, for how much the scenarios are distant from laboratory academic research, may encourage introducing innovative monitoring for overlooked exposure pathways and preventive modelling approaches based on exploiting routine information on activities and feedback from limited, but focused measurements. Technical and scientific advances, however, will hardly suffice in mitigating occupational risk and heightened cultural awareness should be expanded through continuing education of the academic workforce throughout the occupational life. (abstract #42)

Il personale accademico nei settori STEM affronta uno scenario insolito di rischio professionale per la sicurezza e la salute. Le attività di ricerca, così come vengono condotte, non si prestano bene alla valutazione del rischio secondo i percorsi consolidati dell'igiene industriale e della tossicologia. Le sostanze utilizzate sono spesso nuove, con pericoli poco noti; lo scenario di esposizione dell'igiene industriale tradizionale, basato essenzialmente sul rispetto dei limiti di esposizione concordati, spesso non è applicabile; in genere, quantità molto piccole di sostanze vengono gestite attraverso più fasi manuali e spesso coesistono molteplici pericoli. Questo scenario insolito è all'origine di incidenti spesso non segnalati, di conseguenze gravi o mortali, di una scarsa consapevolezza del rischio professionale nella ricerca accademica e di una conseguente mancanza di una solida base culturale, scientifica e tecnica per la prevenzione. Per comprendere questo insolito argomento, esaminiamo quattro casi di letteratura ove una scarsa consapevolezza dei rischi chimici ha causato incidenti e malattie gravi e mortali di ricercatori. I fattori causali spaziano dalla grave violazione di comportamenti sicuri ben noti ad incidenti causati da un'insufficiente protezione degli operatori da sostanze altamente tossiche, fino alla manipolazione, pur particolarmente cauta, di sostanze nuove di tossicità sconosciuta e imprevista. In due la mancanza di responsabilità ha causato incidenti o casi di tumore. In due casi la mancanza di informazioni su misure preventive efficaci o una tossicità insospettata ha causato sovraesposizione, in un caso con decesso, nell'altro con una malattia professionale. La gestione della sicurezza e della salute nella ricerca accademica richiede strumenti specifici che possono essere derivati da altri scenari di attività di piccole dimensioni, in cui si utilizzano materiali pericolosi e che operano entro vincoli diversi. Una di queste analogie è il rischio professionale da manipolazione di farmaci antineoplastici nelle farmacie e nei reparti ospedalieri. La consapevolezza di questo rischio ha portato a una prevenzione efficace attraverso una combinazione di metodi di indagine e interventi tecnici. La valutazione dell'esposizione mediante campionamento delle superfici e l'analisi ergonomica delle fasi di lavoro manuali e dei dispositivi di protezione ha sostanzialmente risolto il problema. Un altro caso di studio utile è l'applicazione di pesticidi in agricoltura, dove la difficoltà nell'eseguire una complessa valutazione post-hoc dell'esposizione incoraggia una pianificazione preventiva con modelli di previsione dell'esposizione. Queste analogie, per quanto gli scenari siano distanti dalla ricerca accademica di laboratorio, incoraggiano l'introduzione di strumenti innovativi di monitoraggio per vie di esposizione trascurate e di approcci modellistici preventivi che impiegano informazioni di routine sulle attività e il feedback derivante da misurazioni limitate ma mirate. I progressi tecnici e scientifici, tuttavia, difficilmente saranno sufficienti a mitigare il rischio professionale e richiedono una maggiore consapevolezza culturale, da conseguire attraverso la formazione continua del personale accademico durante tutto l'arco della vita lavorativa. (abstract #42)