Termine diffuso, se non colloquiale, il “massacro” è in realtà il fulcro di un filone di letteratura socio-politologica conquistatosi a inizio Duemila una propria, se pur limitata, indipendenza. Inteso nella maggior parte dei casi come episodio (o insieme di episodi) di violenza intenzionale nei confronti di civili disarmati, il massacro (e la violenza di massa, spesso sinonimi) sono in realtà fenomeni connaturati a diverse forme di orga- nizzazione del potere e, in particolar modo, alla sua concentrazione. A fronte di una violenza domestica e internazionale che non cenna a placarsi, la recente letteratura su massacri e violenza di massa, interdisciplinare e multidisciplinare, sottolinea la necessità di costruire un corpus che possa schiudere il dibattito politologico verso lo studio di similarità e differenze tra diversi episodi; oppure di indagare le specificità ontologiche e normative senza limitarsi a specifiche sotto-categorie (es. genocidio, pulizia etnica, dissidenti politici…). Obiettivo di questo capitolo sarà, quindi, di presentare le modalità e, soprattutto, le ragioni alla base dell’introduzione dei concetti di massacri e violenza di massa nel dibattito accademico contemporaneo. Si sottolineerà in particolare la co- esistenza dell’immunità di civili e innocenti con il rapporto asimmetrico tra soggetti ed oggetti della violenza, approfondendo la centralità di tale “paradossale” relazione nelle dinamiche della violenza e nelle sue diverse articolazioni sia nella letteratura che nella realtà empirica.
"Massacri" e "violenza di massa": sfide nuove, paradossi storici / A. Lavorio - In: I conti col Novecento : Le violenze di massa tra riconoscimento e diniego / [a cura di] A. Colombo. - Milano : Milano University Press, 2025. - ISBN 979-125-510-294-6. - pp. 69-82 [10.54103/milanoup.216.c469]
"Massacri" e "violenza di massa": sfide nuove, paradossi storici
A. Lavorio
2025
Abstract
Termine diffuso, se non colloquiale, il “massacro” è in realtà il fulcro di un filone di letteratura socio-politologica conquistatosi a inizio Duemila una propria, se pur limitata, indipendenza. Inteso nella maggior parte dei casi come episodio (o insieme di episodi) di violenza intenzionale nei confronti di civili disarmati, il massacro (e la violenza di massa, spesso sinonimi) sono in realtà fenomeni connaturati a diverse forme di orga- nizzazione del potere e, in particolar modo, alla sua concentrazione. A fronte di una violenza domestica e internazionale che non cenna a placarsi, la recente letteratura su massacri e violenza di massa, interdisciplinare e multidisciplinare, sottolinea la necessità di costruire un corpus che possa schiudere il dibattito politologico verso lo studio di similarità e differenze tra diversi episodi; oppure di indagare le specificità ontologiche e normative senza limitarsi a specifiche sotto-categorie (es. genocidio, pulizia etnica, dissidenti politici…). Obiettivo di questo capitolo sarà, quindi, di presentare le modalità e, soprattutto, le ragioni alla base dell’introduzione dei concetti di massacri e violenza di massa nel dibattito accademico contemporaneo. Si sottolineerà in particolare la co- esistenza dell’immunità di civili e innocenti con il rapporto asimmetrico tra soggetti ed oggetti della violenza, approfondendo la centralità di tale “paradossale” relazione nelle dinamiche della violenza e nelle sue diverse articolazioni sia nella letteratura che nella realtà empirica.| File | Dimensione | Formato | |
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