Il principio dello sviluppo sostenibile nell'ordinamento altruista : caratteri e portata per la Pubblica Amministrazione

Il libro propone uno studio sul significato giuridico e sulla portata del principio dello sviluppo sostenibile, quale canone di esercizio del potere pubblico, dotato di valore precettivo rispetto all’agere amministrativo. L’indagine prende avvio dalle diverse accezioni del concetto e dalle critiche che allo stesso vengono mosse sul piano filosofico, giuridico ed economico, per proporne una diversa lettura, svincolata dalla definizione del Rapporto Brundtland e maggiormente incentrata sulla dinamica tra potere pubblico e iniziativa economica. Tramite una ricostruzione dell’evoluzione del diritto amministrativo e, più specificamente, delle modalità di intervento pubblico nel mercato, se ne individua la rilevanza storica nella capacità di orientare a vantaggio della collettività i benefici del progresso determinato dall’iniziativa economica. In tale prospettiva, viene avanzata l’ipotesi per cui, nell’ordinamento italiano, il fondamento giuridico dello sviluppo sostenibile sia da rinvenire negli articoli 41 Cost. e 3 TUE. La nozione è quindi indagata alla luce della teoria generale dei principi, per definirne i tratti distintivi e differenziarla da standard normativi contigui. Analizzando, infine, alcune formule dell’agire pubblico in cui emerge maggiormente il conflitto tra crescita economica e tutela socio-ambientale, anche grazie al raffronto con gli orientamenti interpretativi proposti dalla giurisprudenza amministrativa, viene registrato il già iniziato processo di trasformazione di alcuni caratteri tipici del diritto amministrativo, in ragione dell’ingresso del principio di sviluppo sostenibile quale chiave di volta dell’ordinamento altruista.