La crescente perdita di biodiversità sta causando gravi danni all’ambiente e alle comunità indigene e marginalizzate, rendendo indispensabile un approccio interdisciplinare alla biologia della conservazione. A partire dalla nostra esperienza di cooperazione in un progetto di conservazione delle api senza pungiglione in Amazzonia, esploreremo il ruolo dell’antropologia culturale nella ricerca interdisciplinare, evidenziandone sfide e benefici. Indagheremo le tensioni epistemologiche e le difficoltà metodologiche nell’integrazione del sapere accademico con quello indigeno, rifletteremo sui risvolti culturali e politici di tali programmi nonché sulla necessità di divulgare i risultati. Tale esperienza ci consentirà di evidenziare come, attraverso un ripensamen-to critico dei propri confini disciplinari, metodi di ricerca distanti possono collaborare alla costruzione di un sapere multi-epistemico, contribuendo così al perfezionamento delle pratiche di conservazione e a una riconfigura-zione delle categorie di “natura” e “cultura”.
Alleati inattesi. La conservazione delle api senza pungiglione amazzoniche tra scienze biologiche e antropologia culturale / L. Volpi, M. Marconi. - In: ANTROPOLOGIA. - ISSN 2281-4043. - 12:1(2025), pp. 1-10. [10.14672/ada20251pp21-36]
Alleati inattesi. La conservazione delle api senza pungiglione amazzoniche tra scienze biologiche e antropologia culturale
L. Volpi
Primo
;
2025
Abstract
La crescente perdita di biodiversità sta causando gravi danni all’ambiente e alle comunità indigene e marginalizzate, rendendo indispensabile un approccio interdisciplinare alla biologia della conservazione. A partire dalla nostra esperienza di cooperazione in un progetto di conservazione delle api senza pungiglione in Amazzonia, esploreremo il ruolo dell’antropologia culturale nella ricerca interdisciplinare, evidenziandone sfide e benefici. Indagheremo le tensioni epistemologiche e le difficoltà metodologiche nell’integrazione del sapere accademico con quello indigeno, rifletteremo sui risvolti culturali e politici di tali programmi nonché sulla necessità di divulgare i risultati. Tale esperienza ci consentirà di evidenziare come, attraverso un ripensamen-to critico dei propri confini disciplinari, metodi di ricerca distanti possono collaborare alla costruzione di un sapere multi-epistemico, contribuendo così al perfezionamento delle pratiche di conservazione e a una riconfigura-zione delle categorie di “natura” e “cultura”.| File | Dimensione | Formato | |
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