Licenziamento per giustificato motivo oggettivo e obbligo di repêchage: una ricostruzione giurisprudenziale

The paper explores the duty of repêchage as a structural component of dismissal for objective reasons, highlighting its role in ensuring the rationality and proportionality of termination, as well as its scope in light of recent case law. Particular focus is placed on the legal foundation of the obligation and its development following the reform of Article 2103 of the Italian Civil Code, as well as its function as a negative causality criterion for assessing the legitimacy of dismissal. The analysis also addresses the sanctions associated with the breach of the repêchage duty, as interpreted in Constitutional Court decisions nos. 128 and 129 of 2024, which establish a distinction between the non-existence of the material fact and mere procedural violations, thus determining whether the appropriate remedy should be reinstatement or monetary compensation only.

L’itinerario analizza l’obbligo di repêchage quale componente strutturale della fattispecie del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, mettendone in luce la funzione di garanzia della razionalità e proporzionalità del recesso, nonché la portata applicativa alla luce della giurisprudenza più recente. Particolare attenzione è dedicata al fondamento sistematico dell’obbligo e alla sua evoluzione in seguito alla riforma dell’art. 2103 c.c., nonché al suo inquadramento quale criterio negativo di causalità rispetto alla legittimità del licenziamento. L’itinerario si sofferma altresì sulle implicazioni sanzionatorie connesse alla violazione dell’obbligo di repêchage, ricostruite alla luce delle recenti sentenze della Corte costituzionale nn. 128 e 129 del 2024, con le quali si consolida una linea interpretativa volta a distinguere tra l’insussistenza del fatto materiale e il solo inadempimento procedurale, con conseguente differenziazione tra tutela reintegratoria e tutela meramente indennitaria.