Paziente di 72 anni affetto da mieloma multiplo (MM) IgGK stadio 3A, ISS II, con localizzazioni ossee e polmonari, trattato dal 01/2017 al 04/2021 con Lenalidomide e Desametasone e dal 05/2021 in II linea di chemioterapia (CHT) per progressione biochimica secondo schema PVD (Pomalidomide, Bortezomib e Desametasone). In anamnesi neoplasia prostatica nota dal 2017 in terapia con LHRH analogo e Bicalutamide (PSA 0,3 ng/ml). Per rapida progressione biochimica di MM dal 05/2022 trattato secondo schema IsaKD con omissione di Isatuximab per non disponibilità del farmaco (somministrati Desametasone 20 mg e Carfilzomib 20 mg/mq). Nel 06/2022 il paziente veniva ricoverato per nuova progressione biochimica di MM e riscontro di insufficienza renale terminale secondaria a microangiopatia trombotica indotta verosimilmente da Carlfizomib; si iniziava emodialisi bisettimanale e IV linea di CHT con Desametasone 20 mg, Isatuximab 10 mg/kg e nuovo tentativo con Carlfizomib 20 mg/mq, interrotto poi precocemente per tossicità ematologica. Dopo IV linea di CHT evidenziata risposta biochimica di MM (componente monoclonale da 45 a 7 g/dl). Nuovo ricovero nel 10/2022 per macroematuria condizionante anemizzazione (Hb 5.1 g/dl). Si eseguiva TURB emostatica e bioptica per tamponamento emorragico vescicale, con riscontro intraoperatorio di voluminosa formazione a carico del trigono, della parete posteriore e laterale della vescica, resecata non radicalmente causa estensione della malattia. All’esame istologico carcinoma uroteliale di alto grado squamoso scarsamente differenziato e muscoloinfiltrante; contestuale riscontro TC di secondarismi polmonari. Il paziente decedeva il 15/12/2022. Questo è uno dei pochi casi descritti in letteratura di utilizzo di Isatuximab in un paziente dializzato, nel quale, inoltre, si è avuta risposta quasi completa di malattia. Il decesso sopravveniva infatti per insorgenza di neoplasia vescicale di nuovo riscontro, mentre il quadro di MM persisteva in regressione.

Somministrazione di isatuximab in paziente in emodialisi affetto da mieloma multiplo IgGk / A. Cossettini, M. Pirovano, L. Cosmai, S. Girlanda, G. Re Sartò, L. Scotti, R. Ginsgis, L. Della Volpe, A. Guarino, R. Bucci, M. Orani, E. Sabadini, M. Gallieni. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 40 (2023):Supplemento S82(2023 Oct), pp. 262-262. (Intervento presentato al 64. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 4-7 ottobre tenutosi a Torino nel 2023).

Somministrazione di isatuximab in paziente in emodialisi affetto da mieloma multiplo IgGk

A. Cossettini
Primo
;
M. Pirovano
Secondo
;
L. Scotti;L. Della Volpe;A. Guarino;M. Gallieni
Ultimo
2023

Abstract

Paziente di 72 anni affetto da mieloma multiplo (MM) IgGK stadio 3A, ISS II, con localizzazioni ossee e polmonari, trattato dal 01/2017 al 04/2021 con Lenalidomide e Desametasone e dal 05/2021 in II linea di chemioterapia (CHT) per progressione biochimica secondo schema PVD (Pomalidomide, Bortezomib e Desametasone). In anamnesi neoplasia prostatica nota dal 2017 in terapia con LHRH analogo e Bicalutamide (PSA 0,3 ng/ml). Per rapida progressione biochimica di MM dal 05/2022 trattato secondo schema IsaKD con omissione di Isatuximab per non disponibilità del farmaco (somministrati Desametasone 20 mg e Carfilzomib 20 mg/mq). Nel 06/2022 il paziente veniva ricoverato per nuova progressione biochimica di MM e riscontro di insufficienza renale terminale secondaria a microangiopatia trombotica indotta verosimilmente da Carlfizomib; si iniziava emodialisi bisettimanale e IV linea di CHT con Desametasone 20 mg, Isatuximab 10 mg/kg e nuovo tentativo con Carlfizomib 20 mg/mq, interrotto poi precocemente per tossicità ematologica. Dopo IV linea di CHT evidenziata risposta biochimica di MM (componente monoclonale da 45 a 7 g/dl). Nuovo ricovero nel 10/2022 per macroematuria condizionante anemizzazione (Hb 5.1 g/dl). Si eseguiva TURB emostatica e bioptica per tamponamento emorragico vescicale, con riscontro intraoperatorio di voluminosa formazione a carico del trigono, della parete posteriore e laterale della vescica, resecata non radicalmente causa estensione della malattia. All’esame istologico carcinoma uroteliale di alto grado squamoso scarsamente differenziato e muscoloinfiltrante; contestuale riscontro TC di secondarismi polmonari. Il paziente decedeva il 15/12/2022. Questo è uno dei pochi casi descritti in letteratura di utilizzo di Isatuximab in un paziente dializzato, nel quale, inoltre, si è avuta risposta quasi completa di malattia. Il decesso sopravveniva infatti per insorgenza di neoplasia vescicale di nuovo riscontro, mentre il quadro di MM persisteva in regressione.
Settore MEDS-08/B - Nefrologia
ott-2023
Società Italiana di Nefrologia (SIN)
https://giornaleitalianodinefrologia.it/
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