Una delle complicanze secondarie all’alterazione del metabolismo calcio-fosforo nell’insufficienza renale cronica sono le calcificazioni vascolari. Le conseguenze sono temibili, dall’insorgere di quadri di ipoperfusione fino alla calcifilassi. Si riporta il caso di un uomo di 55 anni in dialisi peritoneale dal 2017, ricoverato a Novembre 2022 per scompenso volemico, aumento ponderale di 7 kg, iperfosforemia (12.1 mg/dl), ipovitaminosi D (7 ng/ml) e iperparatiroidismo (742 pg/ml). Durante il ricovero riscontro di noduli sottocutanei agli arti inferiori che evolvevano in placche cutanee dure, arrossate, dolenti e condizionanti difficoltà alla deambulazione fino a completo allettamento del paziente. All’ecocolordoppler arterioso degli arti inferiori non stenosi vascolari significative, ma numerose calcificazioni vascolari e sottocutanee. L’angioTC (Novembre 2022, fig.2) confermava il referto ecografico con diffuse calcificazioni anche dei vasi renali e dell’arteria splenica. Visto il quadro di scompenso volemico, scarsa depurazione e non aderenza del paziente alla dialisi peritoneale, nel sospetto di uno stato prodromico di calcifilassi, si iniziava emodialisi trisettimanale con somministrazione di sodio tiosolfato (STS) 25 g al termine delle sedute dialitiche. Non eseguita biopsia cutanea per evitare l’ulcerazione delle lesioni nodulari. Dopo 5 mesi dal ricovero non si evidenziano ulcerazioni delle lesioni nodulari, alla TC (Aprile 2023, fig.3) le calcificazioni vascolari risultano stabili e si è assistito a un miglioramento della sintomatologia dolorosa e della perfusione tale da permettere la ripresa della funzionalità degli arti inferiori e della deambulazione. L’utilizzo (off-label) del STS unito al miglioramento dell’efficienza dialitica ha permesso una non progressione verso una calcifilassi conclamata. A riguardo la letteratura conferma la possibilità, in futuro, di considerare il STS come terapia standard per la calcifilassi anche nelle sue fasi più precoci.

Sodio tiosolfato: un alleato tanto prezioso quanto sottovalutato / A. Cossettini, G. Re Sartò, M. Pirovano, L. Scotti, R. Gingis, L. Della Volpe, A. Guarino, R. Bucci, M. Orani, E. Sabadini, M. Gallieni. ((Intervento presentato al 64. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia tenutosi a Torino nel 2023.

Sodio tiosolfato: un alleato tanto prezioso quanto sottovalutato

A. Cossettini;M. Pirovano;L. Scotti;R. Gingis;L. Della Volpe;A. Guarino;M. Gallieni
2023

Abstract

Una delle complicanze secondarie all’alterazione del metabolismo calcio-fosforo nell’insufficienza renale cronica sono le calcificazioni vascolari. Le conseguenze sono temibili, dall’insorgere di quadri di ipoperfusione fino alla calcifilassi. Si riporta il caso di un uomo di 55 anni in dialisi peritoneale dal 2017, ricoverato a Novembre 2022 per scompenso volemico, aumento ponderale di 7 kg, iperfosforemia (12.1 mg/dl), ipovitaminosi D (7 ng/ml) e iperparatiroidismo (742 pg/ml). Durante il ricovero riscontro di noduli sottocutanei agli arti inferiori che evolvevano in placche cutanee dure, arrossate, dolenti e condizionanti difficoltà alla deambulazione fino a completo allettamento del paziente. All’ecocolordoppler arterioso degli arti inferiori non stenosi vascolari significative, ma numerose calcificazioni vascolari e sottocutanee. L’angioTC (Novembre 2022, fig.2) confermava il referto ecografico con diffuse calcificazioni anche dei vasi renali e dell’arteria splenica. Visto il quadro di scompenso volemico, scarsa depurazione e non aderenza del paziente alla dialisi peritoneale, nel sospetto di uno stato prodromico di calcifilassi, si iniziava emodialisi trisettimanale con somministrazione di sodio tiosolfato (STS) 25 g al termine delle sedute dialitiche. Non eseguita biopsia cutanea per evitare l’ulcerazione delle lesioni nodulari. Dopo 5 mesi dal ricovero non si evidenziano ulcerazioni delle lesioni nodulari, alla TC (Aprile 2023, fig.3) le calcificazioni vascolari risultano stabili e si è assistito a un miglioramento della sintomatologia dolorosa e della perfusione tale da permettere la ripresa della funzionalità degli arti inferiori e della deambulazione. L’utilizzo (off-label) del STS unito al miglioramento dell’efficienza dialitica ha permesso una non progressione verso una calcifilassi conclamata. A riguardo la letteratura conferma la possibilità, in futuro, di considerare il STS come terapia standard per la calcifilassi anche nelle sue fasi più precoci.
4-ott-2023
Settore MEDS-08/B - Nefrologia
Sodio tiosolfato: un alleato tanto prezioso quanto sottovalutato / A. Cossettini, G. Re Sartò, M. Pirovano, L. Scotti, R. Gingis, L. Della Volpe, A. Guarino, R. Bucci, M. Orani, E. Sabadini, M. Gallieni. ((Intervento presentato al 64. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia tenutosi a Torino nel 2023.
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