Si è fotografata una coorte di 98 pazienti di un centro dialisi italiano (84 in emodialisi e 14 in peritoneale) per analizzare la gestione del metabolismo calcio-fosforo nella malattia renale cronica. L’analisi è stata condotta per sesso, età, età dialitica, valori di calcio, fosforo, vitamina D, paratormone (PTH), fosfatasi alcalina (ALP), fratture, biopsia ossea e farmaci assunti tra calcitriolo, colecalciferolo, calcio carbonato, cinacalcet, sevelamer e calcifediolo. Per le stesse variabili sono state analizzate due sottopopolazioni con PTH <150 e >350 pg/mL. È emersa normocalcemia nel 77,6% della popolazione totale, iperfosforemia nel 59,2% e vitamina D sufficiente solo nel 25% (nessuno >100 ng/mL). Nella coorte, il 52% mostrava normali valori di ALP; il 19,4% era andato incontro a fratture ossee. Il 32,7% del totale assumeva un’associazione di 2 dei farmaci considerati, di cui la più frequente era colecalciferolo e calcio carbonato (9 pazienti, 9,2%); il 28,6% ne assumeva 3 e la combinazione più frequente era calcitriolo, colecalciferolo e sevelamer (12 pazienti, 12,2%). Il 7,1% dei pazienti non assumeva nessuno di questi farmaci, il 27,6% solo 1, il 3,1% ne assumeva 4 e l’1% ne assumeva 5. Nessuno aveva eseguito biopsia ossea. Della coorte con PTH >350 pg/mL (13,2%) il 76,9% era normocalcemica, l’84,6% iperfosforemica e il 7,7% aveva avuto un evento fratturativo. Della coorte con PTH <150 pg/mL (40,8%) il 37,5% era iperfosforemica, l’80% normocalcemica e il 20% era andata incontro a eventi fratturativi. Emerge buon controllo della calcemia, mentre fosforo, PTH e vitamina D risultano insoddisfacenti nonostante le terapie. Inoltre il 19,4% dei pazienti è andato incontro a frattura ossea. Si deve quindi valutare se i marcatori più usati per monitorare l’asse calcio-fosforo e lo stato dell’osso siano sufficienti a predire un corretto rischio di frattura, o se sia necessario l’impiego di indagini più predittive che ancora non vengono utilizzate routinariamente.

CKD-MBD in un centro dialisi italiano: un’istantanea della gestione quotidiana / A. Cossettini, G. Re Sartò, M. Pirovano, L. Cosmai, L. Scotti, R. Gingis, L. Della Volpe, R. Bucci, M. Orani, E. Sabadini, M. Gallieni. ((Intervento presentato al 64. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 4-7 ottobre tenutosi a Torino nel 2023.

CKD-MBD in un centro dialisi italiano: un’istantanea della gestione quotidiana

A. Cossettini;M. Pirovano;L. Scotti;R. Gingis;L. Della Volpe;M. Gallieni
2023

Abstract

Si è fotografata una coorte di 98 pazienti di un centro dialisi italiano (84 in emodialisi e 14 in peritoneale) per analizzare la gestione del metabolismo calcio-fosforo nella malattia renale cronica. L’analisi è stata condotta per sesso, età, età dialitica, valori di calcio, fosforo, vitamina D, paratormone (PTH), fosfatasi alcalina (ALP), fratture, biopsia ossea e farmaci assunti tra calcitriolo, colecalciferolo, calcio carbonato, cinacalcet, sevelamer e calcifediolo. Per le stesse variabili sono state analizzate due sottopopolazioni con PTH <150 e >350 pg/mL. È emersa normocalcemia nel 77,6% della popolazione totale, iperfosforemia nel 59,2% e vitamina D sufficiente solo nel 25% (nessuno >100 ng/mL). Nella coorte, il 52% mostrava normali valori di ALP; il 19,4% era andato incontro a fratture ossee. Il 32,7% del totale assumeva un’associazione di 2 dei farmaci considerati, di cui la più frequente era colecalciferolo e calcio carbonato (9 pazienti, 9,2%); il 28,6% ne assumeva 3 e la combinazione più frequente era calcitriolo, colecalciferolo e sevelamer (12 pazienti, 12,2%). Il 7,1% dei pazienti non assumeva nessuno di questi farmaci, il 27,6% solo 1, il 3,1% ne assumeva 4 e l’1% ne assumeva 5. Nessuno aveva eseguito biopsia ossea. Della coorte con PTH >350 pg/mL (13,2%) il 76,9% era normocalcemica, l’84,6% iperfosforemica e il 7,7% aveva avuto un evento fratturativo. Della coorte con PTH <150 pg/mL (40,8%) il 37,5% era iperfosforemica, l’80% normocalcemica e il 20% era andata incontro a eventi fratturativi. Emerge buon controllo della calcemia, mentre fosforo, PTH e vitamina D risultano insoddisfacenti nonostante le terapie. Inoltre il 19,4% dei pazienti è andato incontro a frattura ossea. Si deve quindi valutare se i marcatori più usati per monitorare l’asse calcio-fosforo e lo stato dell’osso siano sufficienti a predire un corretto rischio di frattura, o se sia necessario l’impiego di indagini più predittive che ancora non vengono utilizzate routinariamente.
4-ott-2023
Settore MEDS-08/B - Nefrologia
Società Italiana di Nefrologia (SIN)
CKD-MBD in un centro dialisi italiano: un’istantanea della gestione quotidiana / A. Cossettini, G. Re Sartò, M. Pirovano, L. Cosmai, L. Scotti, R. Gingis, L. Della Volpe, R. Bucci, M. Orani, E. Sabadini, M. Gallieni. ((Intervento presentato al 64. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 4-7 ottobre tenutosi a Torino nel 2023.
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