Il “gender Gap” nella nefrologia italiana: dove siamo e cosa traguardiamo per il domani

Background: La medicina, pur essendo una disciplina scientifica, vede oggi una prevalenza femminile, specialmente tra le nuove generazioni. Tuttavia, nonostante il crescente numero di donne che entrano a far parte della professione medica, queste sono ancora significativamente sottorappresentate nelle posizioni apicali del sistema sanitario e nel mondo accademico. Lo scopo di questo lavoro è fornire un quadro dell’attuale situazione della nefrologia italiana, con particolare attenzione alle disparità di genere che persistono in questo ambito. Metodi: Lo studio ha analizzato la rappresentanza di genere in nefrologia utilizzando dati provenienti dalla Società Italiana di Nefrologia (SIN), uno studio dell’Università Bocconi sulle figure apicali nel sistema sanitario e fonti accademiche per i ruoli universitari. È stata esaminata la partecipazione femminile come relatrici al Congresso Nazionale SIN nel 2022 e nel 2023. I dati raccolti sono stati analizzati per confrontare la proporzione di donne in posizioni apicali, accademiche e nei congressi rispetto al numero complessivo di iscritte alla SIN. Risultati: Sebbene le donne ad oggi abbiano superato numericamente i colleghi maschi (nel 2022 le donne rappresentavano il 51,7% dei soci della SIN), nella storia dell’associazione è stato eletto un solo Presidente donna. La ripartizione dei soci attivi per sesso è riportata nel dettaglio nella Figura 1. Figura 1. Ripartizione soci attivi per sesso SIN Se si esaminano le figure apicali, solo il 13% dei Direttori di Struttura Complessa è di sesso femminile a livello nazionale, secondo uno studio condotto dall’Università Bocconi sulle figure apicali in Sanità. Situazione analoga si riscontra in ambito accademico, dove solo il 13% dei Professori Ordinari e il 27,3% dei Professori Associati sono donne. Un’altra area che evidenzia questa disparità riguarda la partecipazione femminile come relatrici al Congresso Nazionale della SIN. Le donne sono invitate come relatrici meno frequentemente rispetto agli uomini, con percentuali che variano tra il 26% e il 35% nelle sessioni standard, e tra il 35% e il 47% nei corsi educazionali. Nei simposi sponsorizzati e nelle letture magistrali, la presenza femminile è ancor più scarsa, come si può osservare nella Figura 2. Figura 2. Presenze al congresso nazionale SIN 2022 e 2023 Discussione: Nonostante l’elevato numero di donne in nefrologia rimane una netta discrepanza tra il numero di donne nefrologhe e il raggiungimento di posizioni apicali nel sistema sanitario e nell’ambito accademico. Questa problematica non è esclusiva dell’Italia, ma rispecchia una questione globale. Negli Stati Uniti, per esempio, esiste già da tempo il gruppo “Women in Nephrology” (WIN), che offre supporto, mentorship e advocacy per le donne nel settore. A livello europeo, l’ European Renal Association (ERA) ha recentemente promosso la task force “Women of ERA” (WERA), a sottolineare l’importanza di affrontare le disuguaglianze di genere. In Italia, il Consiglio Direttivo della SIN ha recentemente istituito un gruppo di lavoro su queste tematiche. L’istituzione di questo gruppo rappresenta un passo importante verso iniziative per ridurre il gender gap in nefrologia. Conclusioni: In conclusione, la nefrologia italiana soffre ancora di un significativo divario di genere, con un evidente squilibrio tra il numero di donne presenti nella professione e la loro rappresentanza in posizioni apicali nel sistema sanitario e nell’ambito accademico. Le iniziative in corso, sia a livello internazionale che nazionale, fanno sperare in un futuro più equo, ma sarà fondamentale continuare a lavorare in questa direzione per garantire che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini in termini di leadership e sviluppo professionale nel campo della nefrologia.