Background: La proteinuria è un evento avverso frequente secondario all’utilizzo di farmaci inibitori del fattore di crescita dell’endotelio vascolare o del suo recettore (VEGF/VEGFR). Tuttavia, gli effetti a lungo termine sulla funzione renale della proteinuria indotta da questi farmaci sono ancora poco chiari. Metodi: Studio retrospettivo su 124 pazienti in terapia con anti VEGF/VEGFR per ≥6 mesi. Dettagli su terapia oncologica e È stata osservata una tendenza verso una riduzione dell’eGFR di -5 ml/min/1,73 m2 in tutti i pazienti dopo 2 anni di trattamento, con una percentuale di variazione dell’eGFR maggiore nel gruppo con proteinuria elevata rispetto agli altri (-1,5% vs -8,5% vs -12,3%) Figura 2A e una diminuzione del eGFR tempo- dipendente. Nessuna differenza significativa nello sviluppo di eGFR <30 ml/min/1,73m2 tra i gruppi e nessun paziente ha interrotto definitivamente il trattamento per nefrotossicità. Non sono state osservate differenze nella riduzione di eGFR per i 3 gruppi classificati per eGFR basale Figura 2B. Infine, la funzione renale dopo il termine della terapia era reversibile. Conclusione: Non è stata rilevata un’associazione tra il grado di proteinuria secondaria ad anti VEGF/VEGFR e riduzioni significative della funzione renale. Pertanto, il trattamento può essere continuato indipendentemente dal grado di proteinuria. Le decisioni cliniche sul continuare la terapia con questi farmaci devono bilanciare i benefici del farmaco in termini di sopravvivenza con i rischi di tossicità e quindi di lieve riduzione del filtrato glomerulare renale.
Proteinuria da anti VEGF/VEGFR e funzione renale: siamo ancora convinti di dover sospendere la terapia oncologica? / M. Pirovano, G. Re Sartò, N. La Verde, A. Bramati, A. Cossettini, L. Scotti, L. Della Volpe, R. Gingis, A. Guarino, L. Cosmai, M. Gallieni. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 40 (2023):Supplemento S82(2023 Oct), pp. 19-20. (Intervento presentato al 64. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : : 4-7 ottobre tenutosi a Torino nel 2023).
Proteinuria da anti VEGF/VEGFR e funzione renale: siamo ancora convinti di dover sospendere la terapia oncologica?
M. PirovanoPrimo
;A. Bramati;A. Cossettini;L. Scotti;L. Della Volpe;R. Gingis;A. Guarino;M. GallieniUltimo
2023
Abstract
Background: La proteinuria è un evento avverso frequente secondario all’utilizzo di farmaci inibitori del fattore di crescita dell’endotelio vascolare o del suo recettore (VEGF/VEGFR). Tuttavia, gli effetti a lungo termine sulla funzione renale della proteinuria indotta da questi farmaci sono ancora poco chiari. Metodi: Studio retrospettivo su 124 pazienti in terapia con anti VEGF/VEGFR per ≥6 mesi. Dettagli su terapia oncologica e È stata osservata una tendenza verso una riduzione dell’eGFR di -5 ml/min/1,73 m2 in tutti i pazienti dopo 2 anni di trattamento, con una percentuale di variazione dell’eGFR maggiore nel gruppo con proteinuria elevata rispetto agli altri (-1,5% vs -8,5% vs -12,3%) Figura 2A e una diminuzione del eGFR tempo- dipendente. Nessuna differenza significativa nello sviluppo di eGFR <30 ml/min/1,73m2 tra i gruppi e nessun paziente ha interrotto definitivamente il trattamento per nefrotossicità. Non sono state osservate differenze nella riduzione di eGFR per i 3 gruppi classificati per eGFR basale Figura 2B. Infine, la funzione renale dopo il termine della terapia era reversibile. Conclusione: Non è stata rilevata un’associazione tra il grado di proteinuria secondaria ad anti VEGF/VEGFR e riduzioni significative della funzione renale. Pertanto, il trattamento può essere continuato indipendentemente dal grado di proteinuria. Le decisioni cliniche sul continuare la terapia con questi farmaci devono bilanciare i benefici del farmaco in termini di sopravvivenza con i rischi di tossicità e quindi di lieve riduzione del filtrato glomerulare renale.| File | Dimensione | Formato | |
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