L’iperkaliemia (K> 5,5 mEq/L) è una disionia frequente e potenzialmente mortale nel paziente con malattia renale cronica e richiede intervento terapeutico. La dieta rappresenta una strategia fondamentale per il controllo dell’iperpotassiemia ma spesso è necessaria una terapia farmacologia, mediante resine a scambio ionico, per limitarne l’assorbimento gastrointestinale. Le due resine maggiormente utilizzate sono sodiopolistirensulfonato (SPS) e calciopolistirensulfonato (CPS). Nel 2021 sono entrate in commercio due nuove resine a scambio ionico, ad elevato costo e rimborsabilità limitata per pazienti adulti con iperkaliemia persistente con risposta insufficiente o controindicazione alle precedenti resine. Il nostro studio osservazionale mirava a valutare l’aderenza alla terapia prescritta per l’iperpotassiemia, effetti avversi e la palatabilità mediante interviste con utilizzo di scala analogica visiva del gusto (Taste-vas 0-10). Su 202 emodializzati, 72 (35%) hanno avuto una prescrizione medica cronica di una resina (Tab.1). Di essi solo 44 (61%) hanno riferito di aver assunto il farmaco con regolarità per un periodo di osservazione variabile da 4 a 6 mesi. Questi 44 pazienti sono stati intervistati per valutare la palatabilità e la presenza di effetti avversi quali nausea, vomito, diarrea, stipsi, dolori addominali e perforazione intestinale. Sono risultati aderenti alla terapia con SPS e CPS rispettivamente il 58% ed il 73% dei pazienti. Nessuna differenza statisticamente significativa tra SPS e CPS è stata rilevata circa la palatabilità con Taste-vas (Tab. 2) e circa l’incidenza di effetti avversi. Infine, non sono stati riscontrati casi di perforazione intestinale. In conclusione, una quota significativa di pazienti in emodialisi viene trattata cronicamente con resine a scambio ionico ma la scarsa aderenza al trattamento e l’insoddisfacente palatabilità ne rappresentano un limite significativo. L’entità di eventi avversi significativi sembra essere modesta.

Terapia anti iperkaliemica con resine a scambio ionico: tra compliance e palatabilità / C. De Salvo, R. Gingis, M. Pirovano, G.V. Re Sartò, A. Cossettini, L. Della Volpe, L. Scotti, E. Sabadini, M.A. Orani, M. Gallieni. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 39 (2022):S79(2022 Oct), pp. 147-147. (Intervento presentato al 63. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 5-8 ottobre tenutosi a Rimini nel 2022).

Terapia anti iperkaliemica con resine a scambio ionico: tra compliance e palatabilità

C. De Salvo
Primo
;
R. Gingis
Secondo
;
M. Pirovano;A. Cossettini;L. Della Volpe;L. Scotti;M. Gallieni
Ultimo
2022

Abstract

L’iperkaliemia (K> 5,5 mEq/L) è una disionia frequente e potenzialmente mortale nel paziente con malattia renale cronica e richiede intervento terapeutico. La dieta rappresenta una strategia fondamentale per il controllo dell’iperpotassiemia ma spesso è necessaria una terapia farmacologia, mediante resine a scambio ionico, per limitarne l’assorbimento gastrointestinale. Le due resine maggiormente utilizzate sono sodiopolistirensulfonato (SPS) e calciopolistirensulfonato (CPS). Nel 2021 sono entrate in commercio due nuove resine a scambio ionico, ad elevato costo e rimborsabilità limitata per pazienti adulti con iperkaliemia persistente con risposta insufficiente o controindicazione alle precedenti resine. Il nostro studio osservazionale mirava a valutare l’aderenza alla terapia prescritta per l’iperpotassiemia, effetti avversi e la palatabilità mediante interviste con utilizzo di scala analogica visiva del gusto (Taste-vas 0-10). Su 202 emodializzati, 72 (35%) hanno avuto una prescrizione medica cronica di una resina (Tab.1). Di essi solo 44 (61%) hanno riferito di aver assunto il farmaco con regolarità per un periodo di osservazione variabile da 4 a 6 mesi. Questi 44 pazienti sono stati intervistati per valutare la palatabilità e la presenza di effetti avversi quali nausea, vomito, diarrea, stipsi, dolori addominali e perforazione intestinale. Sono risultati aderenti alla terapia con SPS e CPS rispettivamente il 58% ed il 73% dei pazienti. Nessuna differenza statisticamente significativa tra SPS e CPS è stata rilevata circa la palatabilità con Taste-vas (Tab. 2) e circa l’incidenza di effetti avversi. Infine, non sono stati riscontrati casi di perforazione intestinale. In conclusione, una quota significativa di pazienti in emodialisi viene trattata cronicamente con resine a scambio ionico ma la scarsa aderenza al trattamento e l’insoddisfacente palatabilità ne rappresentano un limite significativo. L’entità di eventi avversi significativi sembra essere modesta.
Settore MEDS-08/B - Nefrologia
ott-2022
Società Italiana di Nefrologia (SIN)
https://giornaleitalianodinefrologia.it/
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