L’iperkaliemia (K >5,5 mmol/L) affligge più del 42% dei pazienti con eGFR < 20 ml/min. Tra i pazienti dializzati K >6 mmol/L si riscontra nel 5% dei pazienti. La dieta rappresenta una strategia fondamentale per il controllo dell’iperpotassemia ma spesso è necessaria una terapia farmacologia per limitarne l’assorbimento gastrointestinale. I farmaci maggiorente utilizzati sono le resine a scambio ionico sodiopolistirensulfonato (SPS) e calciopolistirensulfonato (CPS). SPS è stato ampiamente utilizzato sebbene risulti scarsamente tollerato per effetti gastrointestinali. Un’alternativa è il CPS con vantaggio potenziale di ridurre il carico di sodio. Il nostro studio ha l’obiettivo di confrontare le due resine in pazienti dializzati arruolando 19 pazienti in terapia da almeno due mesi con SPS per poi passare a CPS per ulteriori due mesi. Le variazioni dei valori di sodiemia, potassiemia, calcemia e delta peso (PC) sono illustrate in tabella 1. I valori mediani sono rimasti invariati, tuttavia l’analisi delle variazioni individuali mensili dei livelli di K ha dimostrato un aumento significativo dopo il passaggio a CPS (da -0,16 mmol/L/mese prima del passaggio a +0,07 mmol/L/mese; p=0,035). Le variazioni mensili dei livelli di sodiemia sono risultate in salita prima del passaggio e decrescenti dopo con il CPS (rispettivamente +0,06 mmol/L/mese e -0,61 mmol/L/mese; p= 0,095). Differenze non statisticamente significative sono state rilevate per livelli di calcio (circa +0,01 mg/dl/mese per entrambi; p=0,805) e di PC con lieve diminuzione prima e un leggero aumento dopo il passaggio (rispettivamente -0,21 kg/mese e +0,18 kg/mese; p=0,391). L’utilizzo delle resine permette di mantenere la potassiemia tra 5-5,2 mmol/L, ma con tendenza all’aumento delle variazioni individuali della potassiemia con il CPS (immagine 1). Il passaggio da SPS a CPS ha confermato una riduzione dell’apporto di sodio senza però indurre variazioni statisticamente significative del delta di peso corporeo.

Terapia dell’iperpotassemia in dialisi con sodiopolistirensulfonato (SPS) e calciopolistirensulfonato (CPS) / C. De Salvo, R. Gingis, M. Pirovano, G.V. Re Sartò, A. Cossettini, L. Della Volpe, L. Scotti, E. Sabadini, M.A. Orani, M. Gallieni. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 2022:S79(2022 Oct 05). ( 63. Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 5-8 ottobre Rimini 2022).

Terapia dell’iperpotassemia in dialisi con sodiopolistirensulfonato (SPS) e calciopolistirensulfonato (CPS)

C. De Salvo
Primo
;
R. Gingis
Secondo
;
M. Pirovano;A. Cossettini;L. Della Volpe;L. Scotti;M. Gallieni
Ultimo
2022

Abstract

L’iperkaliemia (K >5,5 mmol/L) affligge più del 42% dei pazienti con eGFR < 20 ml/min. Tra i pazienti dializzati K >6 mmol/L si riscontra nel 5% dei pazienti. La dieta rappresenta una strategia fondamentale per il controllo dell’iperpotassemia ma spesso è necessaria una terapia farmacologia per limitarne l’assorbimento gastrointestinale. I farmaci maggiorente utilizzati sono le resine a scambio ionico sodiopolistirensulfonato (SPS) e calciopolistirensulfonato (CPS). SPS è stato ampiamente utilizzato sebbene risulti scarsamente tollerato per effetti gastrointestinali. Un’alternativa è il CPS con vantaggio potenziale di ridurre il carico di sodio. Il nostro studio ha l’obiettivo di confrontare le due resine in pazienti dializzati arruolando 19 pazienti in terapia da almeno due mesi con SPS per poi passare a CPS per ulteriori due mesi. Le variazioni dei valori di sodiemia, potassiemia, calcemia e delta peso (PC) sono illustrate in tabella 1. I valori mediani sono rimasti invariati, tuttavia l’analisi delle variazioni individuali mensili dei livelli di K ha dimostrato un aumento significativo dopo il passaggio a CPS (da -0,16 mmol/L/mese prima del passaggio a +0,07 mmol/L/mese; p=0,035). Le variazioni mensili dei livelli di sodiemia sono risultate in salita prima del passaggio e decrescenti dopo con il CPS (rispettivamente +0,06 mmol/L/mese e -0,61 mmol/L/mese; p= 0,095). Differenze non statisticamente significative sono state rilevate per livelli di calcio (circa +0,01 mg/dl/mese per entrambi; p=0,805) e di PC con lieve diminuzione prima e un leggero aumento dopo il passaggio (rispettivamente -0,21 kg/mese e +0,18 kg/mese; p=0,391). L’utilizzo delle resine permette di mantenere la potassiemia tra 5-5,2 mmol/L, ma con tendenza all’aumento delle variazioni individuali della potassiemia con il CPS (immagine 1). Il passaggio da SPS a CPS ha confermato una riduzione dell’apporto di sodio senza però indurre variazioni statisticamente significative del delta di peso corporeo.
Settore MEDS-08/B - Nefrologia
5-ott-2022
Società Italiana di Nefrologia (SIN)
https://giornaleitalianodinefrologia.it/
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