La TLS è un’emergenza oncologica potenzialmente fatale causata dalla lisi massiva delle cellule tumorali, in tumori ad alto turnover in terapia, con rilascio di metaboliti. Selpercatinib, inibitore selettivo di RET, è stato approvato per il carcinoma midollare della tiroide che esprime il target genomico: il minor profilo di tossicità ottenuto con le terapie a bersaglio molecolare non deve farci dimenticare la possibilità di una TLS. Uomo, 85 anni, CKD stadio IV, carcinoma midollare della tiroide localmente avanzato, RET M918T mutato, con metastasi linfonodali. Per progressione di malattia, viene iniziato Selpercatinib 160 mg 2 v/die con dimezzamento dei valori di calcitonina. Nella terza settimana, il paziente sviluppa malessere, oligoanuria e viene inviato in PS ove si riscontrano ipocalcemia, iperfosforemia, iperkaliemia, iperuricemia, AKI (Tab.1). Alla TC non causa ostruttiva. In accordo con i criteri Cairo-Bishop si identifica una TLS clinica; la drastica riduzione dei markers di malattia ha evidenziato la significativa risposta nelle prime settimane di terapia, individuando Selpercatinib come causa. Dopo terapia medica, il peggioramento del quadro ha richiesto emodialisi intermittente con sedute quotidiane. Il trattamento è stato interrotto dopo 9 giorni per miglioramento della funzione renale e diuresi valida. Il completo recupero ha consentito la ripresa di Selpercatinib con dose dimezzata: dopo un mese, sCr stabile, non segni di TLS e calcitonina in riduzione ulteriore. Seppur poco caratterizzata come secondaria a farmaci a bersaglio molecolare, la TLS può insorgere in questi casi anche dopo 3 settimane dall’inizio della terapia, oltre i criteri Cairo-Bishop. Questo è il primo caso in letteratura di TLS secondaria a Selpercatinib. La collaborazione multidisciplinare nel riconoscimento e nella gestione delle complicanze, ha consentito di riprendere Selpercatinib in modo sicuro al recupero della funzione renale, al momento senza nuovi episodi di AKI o TLS.
Insufficienza renale acuta relata a sindrome da lisi tumorale (TLS) dopo trattamento con Selpercatinib, primo case report. È possibile riprendere la terapia che ha determinato l’emergenza? / G.V. Re Sartò, M. Pirovano, A. Cossettini, C. De Salvo, L. Scotti, L. Della Volpe, R. Gingis, C. Censurato, L. Cosmai, M. Gallieni. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 39 (2022):S79(2022 Oct), pp. 289-290. (Intervento presentato al 63. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 5-8 ottobre tenutosi a Rimini nel 2022).
Insufficienza renale acuta relata a sindrome da lisi tumorale (TLS) dopo trattamento con Selpercatinib, primo case report. È possibile riprendere la terapia che ha determinato l’emergenza?
M. PirovanoSecondo
;A. Cossettini;C. De Salvo;L. Scotti;L. Della Volpe;R. Gingis;M. GallieniUltimo
2022
Abstract
La TLS è un’emergenza oncologica potenzialmente fatale causata dalla lisi massiva delle cellule tumorali, in tumori ad alto turnover in terapia, con rilascio di metaboliti. Selpercatinib, inibitore selettivo di RET, è stato approvato per il carcinoma midollare della tiroide che esprime il target genomico: il minor profilo di tossicità ottenuto con le terapie a bersaglio molecolare non deve farci dimenticare la possibilità di una TLS. Uomo, 85 anni, CKD stadio IV, carcinoma midollare della tiroide localmente avanzato, RET M918T mutato, con metastasi linfonodali. Per progressione di malattia, viene iniziato Selpercatinib 160 mg 2 v/die con dimezzamento dei valori di calcitonina. Nella terza settimana, il paziente sviluppa malessere, oligoanuria e viene inviato in PS ove si riscontrano ipocalcemia, iperfosforemia, iperkaliemia, iperuricemia, AKI (Tab.1). Alla TC non causa ostruttiva. In accordo con i criteri Cairo-Bishop si identifica una TLS clinica; la drastica riduzione dei markers di malattia ha evidenziato la significativa risposta nelle prime settimane di terapia, individuando Selpercatinib come causa. Dopo terapia medica, il peggioramento del quadro ha richiesto emodialisi intermittente con sedute quotidiane. Il trattamento è stato interrotto dopo 9 giorni per miglioramento della funzione renale e diuresi valida. Il completo recupero ha consentito la ripresa di Selpercatinib con dose dimezzata: dopo un mese, sCr stabile, non segni di TLS e calcitonina in riduzione ulteriore. Seppur poco caratterizzata come secondaria a farmaci a bersaglio molecolare, la TLS può insorgere in questi casi anche dopo 3 settimane dall’inizio della terapia, oltre i criteri Cairo-Bishop. Questo è il primo caso in letteratura di TLS secondaria a Selpercatinib. La collaborazione multidisciplinare nel riconoscimento e nella gestione delle complicanze, ha consentito di riprendere Selpercatinib in modo sicuro al recupero della funzione renale, al momento senza nuovi episodi di AKI o TLS.| File | Dimensione | Formato | |
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