Introduzione: La consapevolezza della necessità di una gestione multidisciplinare dei pazienti oncologici, la loro aumentata sopravvivenza, lo sviluppo di nuove terapie antineoplastiche, e la maggior incidenza di CKD hanno creato un terreno fertile per l’affermazione dell’Onconefrologia, sottospecialità della Nefrologia che si occupa della relazione bidirezionale tra tumore e rene. Scopo dello studio: Analisi dei pazienti inviati al nostro ambulatorio di Onconefrologia nel 2021, per fornire indicazioni sulla gestione di questi pazienti basate sull’esperienza e per creare un’occasione di riflessione e confronto Materiali e metodi: Raccolta retrospettiva di dati (anagrafici, di funzione renale, tumore primitivo, tp oncologica e motivo della visita) Fig 1 di pazienti giunti in prima visita presso il nostro ambulatorio nel 2021 e sulle loro visite di controllo. Risultati: Un totale di 507 visite effettuate (274 prime visite). eGFR medio con CKD-EPI di 43 ml/min/1.73mq (suddivisi per stadio nella Fig 2A; tumori primitivi riassunti nella Fig 2B. I quesiti clinici delle visite sono esplicitati nella Fig 2C Nella Fig 2D viene caratterizzata l’eventuale tp oncologica in corso. Conclusione: I dati hanno messo in luce le principali cause di accesso a un ambulatorio di onconefrologia, confermando l’importanza di una gestione multidisciplinari con team dedicati. La mancanza di ampi studi clinici rende necessaria una conoscenza approfondita delle problematiche specifiche e collaborazione tra specialisti per garantire la gestione migliore di questi pazienti. La nostra corte rappresentativa di pazienti pone l’accento su questi temi, ancora troppo spesso sottovalutati e mal gestiti, a causa di un atteggiamento nichilista nei confronti dei pazienti affetti da cancro con problematiche renali. Infine, i risultati preliminari sull’efficacia (non riportati qui) suggeriscono un beneficio clinicamente rilevante in termini di outcome nefrologico.
Aprire un ambulatorio di Onconefrologia: uno sguardo al primo anno di attività / M. Pirovano, G.V. Re Sartò, N. La Verde, A. Bramati, A.I.E. Cossettini, L. Scotti, L. Della Volpe, R. Gingis, C. De Salvo, E. Sabadini, L. Cosmai, M. Gallieni. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 39:S79(2022 Oct 05), pp. 284-285. (Intervento presentato al 63. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 5-8 ottobre tenutosi a Rimini nel 2022).
Aprire un ambulatorio di Onconefrologia: uno sguardo al primo anno di attività
M. Pirovano;L. Scotti;L. Della Volpe;R. Gingis;C. De Salvo;M. Gallieni
2022
Abstract
Introduzione: La consapevolezza della necessità di una gestione multidisciplinare dei pazienti oncologici, la loro aumentata sopravvivenza, lo sviluppo di nuove terapie antineoplastiche, e la maggior incidenza di CKD hanno creato un terreno fertile per l’affermazione dell’Onconefrologia, sottospecialità della Nefrologia che si occupa della relazione bidirezionale tra tumore e rene. Scopo dello studio: Analisi dei pazienti inviati al nostro ambulatorio di Onconefrologia nel 2021, per fornire indicazioni sulla gestione di questi pazienti basate sull’esperienza e per creare un’occasione di riflessione e confronto Materiali e metodi: Raccolta retrospettiva di dati (anagrafici, di funzione renale, tumore primitivo, tp oncologica e motivo della visita) Fig 1 di pazienti giunti in prima visita presso il nostro ambulatorio nel 2021 e sulle loro visite di controllo. Risultati: Un totale di 507 visite effettuate (274 prime visite). eGFR medio con CKD-EPI di 43 ml/min/1.73mq (suddivisi per stadio nella Fig 2A; tumori primitivi riassunti nella Fig 2B. I quesiti clinici delle visite sono esplicitati nella Fig 2C Nella Fig 2D viene caratterizzata l’eventuale tp oncologica in corso. Conclusione: I dati hanno messo in luce le principali cause di accesso a un ambulatorio di onconefrologia, confermando l’importanza di una gestione multidisciplinari con team dedicati. La mancanza di ampi studi clinici rende necessaria una conoscenza approfondita delle problematiche specifiche e collaborazione tra specialisti per garantire la gestione migliore di questi pazienti. La nostra corte rappresentativa di pazienti pone l’accento su questi temi, ancora troppo spesso sottovalutati e mal gestiti, a causa di un atteggiamento nichilista nei confronti dei pazienti affetti da cancro con problematiche renali. Infine, i risultati preliminari sull’efficacia (non riportati qui) suggeriscono un beneficio clinicamente rilevante in termini di outcome nefrologico.| File | Dimensione | Formato | |
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