L'aumento di casi asintomatici durante la campagna vaccinale costituisce una possibile fonte di contagio per gruppi fragili. I dati in letteratura segnalano una minore risposta anticorpale al vaccino COVID-19 nei pazienti trapiantati di rene, nei quali i livello di immunosoppressione costituisce un fattore significativo, esponendoli a maggior rischio di infezione severa nonostante la vaccinazione. Il caso è di un uomo di 37 anni, trapiantato di rene, in terapia antirigetto con metilpredniscione, tacrolimus e micofenolato mofetile, già sotloposto a prima dose di vaccino Pfizer. Durante ricovero in elezione per chirurgia minore, sviluppa iperpiressia senza dispnea né fabbisogno di ossigenoterapia, per cui esegue tampone oro-faringeo che risulta positivo (variante UK) dopo 14 giomi dalla prima dose di vaccino. La TC torace mostra segni di polmonite interstiziale bilaterale (Fig 1), L'esame sierologico è debolmente positivo. Tuttavia, la precoce infusione di Ab monoclonali (casirivimab/indevimab) e la modifica del regime di immunosoppressione con sospensione di micofenolato, potenziamento della terapia steroidea e mantenimento di tacrolimus, hanno determinato infezione lieve e rapida risoluzione. Il caso supporta l'importanza di strategie di incremento dell'immunogenicita nei pazienti trapiantati che si sottopongono a vaccinazione considerando la difficile.
COVID-19 in un soggetto trapiantato di rene dopo prima dose del vaccino Pfizer: descrizione di un caso clinico / G. Re Sartò, M. Pirovano, C. Borgese, L. Scotti, A. Currado, C. De Salvo, E. Sabadini, A. Brucato, A. Grisolia, M. Gallieni. ((Intervento presentato al 62. convegno Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 6-9 ottobre tenutosi a Rimini nel 2021.
COVID-19 in un soggetto trapiantato di rene dopo prima dose del vaccino Pfizer: descrizione di un caso clinico
M. Pirovano;C. Borgese;L. Scotti;A. Currado;C. De Salvo;M. Gallieni
2021
Abstract
L'aumento di casi asintomatici durante la campagna vaccinale costituisce una possibile fonte di contagio per gruppi fragili. I dati in letteratura segnalano una minore risposta anticorpale al vaccino COVID-19 nei pazienti trapiantati di rene, nei quali i livello di immunosoppressione costituisce un fattore significativo, esponendoli a maggior rischio di infezione severa nonostante la vaccinazione. Il caso è di un uomo di 37 anni, trapiantato di rene, in terapia antirigetto con metilpredniscione, tacrolimus e micofenolato mofetile, già sotloposto a prima dose di vaccino Pfizer. Durante ricovero in elezione per chirurgia minore, sviluppa iperpiressia senza dispnea né fabbisogno di ossigenoterapia, per cui esegue tampone oro-faringeo che risulta positivo (variante UK) dopo 14 giomi dalla prima dose di vaccino. La TC torace mostra segni di polmonite interstiziale bilaterale (Fig 1), L'esame sierologico è debolmente positivo. Tuttavia, la precoce infusione di Ab monoclonali (casirivimab/indevimab) e la modifica del regime di immunosoppressione con sospensione di micofenolato, potenziamento della terapia steroidea e mantenimento di tacrolimus, hanno determinato infezione lieve e rapida risoluzione. Il caso supporta l'importanza di strategie di incremento dell'immunogenicita nei pazienti trapiantati che si sottopongono a vaccinazione considerando la difficile.Pubblicazioni consigliate
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