The article focuses on the representation of the villa in the surroundings of Florence in The English Patient (1992) by Michael Ondaatje, where four characters from different countries find themselves living together for a brief period at the end of World War II. It is a precarious space of reconfiguration of identities traumatized by the conflict, beautifully frescoed yet half-destroyed, strewn with unexploded mines. The fragile community that gathers around the English patient is finally scattered after the bombing of Hiroshima and Nagasaki. The historical and intertextual quality of the text develops geographically: the space of the villa overlaps with the North African desert, to which the protagonist’s past is linked. The analysis of the building, which functions as a transitional place of healing and recovery, as a paradise, but also a hell of desolation and death, allows us to investigate some crucial questions of the postcolonial and transnational contemporary world.

L’articolo si concentra sulla rappresentazione della villa nei dintorni di Firenze in The English Patient (1992) di Michael Ondaatje, dove quattro personaggi provenienti da paesi diversi si ritrovano a convivere per un breve periodo sul finire della seconda guerra mondiale. Si tratta di uno spazio precario di riconfigurazione delle identità traumatizzate dal conflitto, splendidamente affrescato ma semidistrutto, disseminato di mine inesplose. La fragile comunità multiculturale che si raccoglie attorno al paziente inglese si disperde dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki. La dimensione storica e intertestuale si sviluppa geograficamente: lo spazio della villa si sovrappone a quello del deserto nordafricano cui è legato il passato del protagonista. L’analisi dell’edificio, che funge da luogo transitorio di cura e di guarigione, che è un paradiso, ma anche un inferno di devastazione e di morte, permette di indagare alcune questioni cruciali della contemporaneità postcoloniale e transnazionale.

«The villa drifts in darkness»: spazio, identità e scrittura in The English Patient di Michael Ondaatje / N. Brazzelli. - In: ENTHYMEMA. - ISSN 2037-2426. - 2025:37(2025 Aug), pp. 91-105. [10.54103/2037-2426/24064]

«The villa drifts in darkness»: spazio, identità e scrittura in The English Patient di Michael Ondaatje

N. Brazzelli
2025

Abstract

The article focuses on the representation of the villa in the surroundings of Florence in The English Patient (1992) by Michael Ondaatje, where four characters from different countries find themselves living together for a brief period at the end of World War II. It is a precarious space of reconfiguration of identities traumatized by the conflict, beautifully frescoed yet half-destroyed, strewn with unexploded mines. The fragile community that gathers around the English patient is finally scattered after the bombing of Hiroshima and Nagasaki. The historical and intertextual quality of the text develops geographically: the space of the villa overlaps with the North African desert, to which the protagonist’s past is linked. The analysis of the building, which functions as a transitional place of healing and recovery, as a paradise, but also a hell of desolation and death, allows us to investigate some crucial questions of the postcolonial and transnational contemporary world.
L’articolo si concentra sulla rappresentazione della villa nei dintorni di Firenze in The English Patient (1992) di Michael Ondaatje, dove quattro personaggi provenienti da paesi diversi si ritrovano a convivere per un breve periodo sul finire della seconda guerra mondiale. Si tratta di uno spazio precario di riconfigurazione delle identità traumatizzate dal conflitto, splendidamente affrescato ma semidistrutto, disseminato di mine inesplose. La fragile comunità multiculturale che si raccoglie attorno al paziente inglese si disperde dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki. La dimensione storica e intertestuale si sviluppa geograficamente: lo spazio della villa si sovrappone a quello del deserto nordafricano cui è legato il passato del protagonista. L’analisi dell’edificio, che funge da luogo transitorio di cura e di guarigione, che è un paradiso, ma anche un inferno di devastazione e di morte, permette di indagare alcune questioni cruciali della contemporaneità postcoloniale e transnazionale.
Intertestualità; Michael Ondaatje; Postcolonialismo; Spazio in letteratura; The English Patient; Intertextualit; Postcolonialism; Space in Literature
Settore ANGL-01/A - Letteratura inglese
ago-2025
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