The Botanic Garden of Modena was founded in 1758 as a herb garden to help the medical students; the University botanic garden was founded in 1772. In the first half of 1800 it had a particular importance under the direction of Filippo Re and Giovanni De Brignoli di Brunnhoff, who started numerous exchanges with Botanic Gardens all over the world and important botanical collections nowadays still existing, incremented in the successive decades. During the XX century, the direction of the Botanic Garden counted illustrious scientists who started studies on ecology and local flora rather than the simple collecting typical of the XIX century, which privileged exotic and unusual species. In the last period, dissemination of scientific culture and biological conservation are added to the traditional research and teaching activities, according to the guidelines of the Global Strategy for Plant Conservation.
L'Orto botanico di Modena, nato nel 1758 per volontà del Duca Francesco III d'Este in un’area del giardino di corte destinata all’ostensione dei “semplici”, entrò sotto la giurisdizione dell’Università nel 1772. La fondazione dell’Orto accademico diede grande impulso al patrimonio librario e al collezionismo scientifico, con exsiccata, semi, frutti, legni e altri reperti vegetali. Le collezioni erbariologiche, rappresentate da quasi centomila accessioni, testimoniano ricerche botaniche a livello mondiale e includono numerosi typi, oltre a svolgere un ruolo insostituibile come strumento di conoscenza del territorio locale, con consistenti raccolte relative al modenese e ai territori limitrofi in un periodo di oltre 150 anni. Questo aspetto è di grande attualità per il ruolo che gli Orti botanici assumono oggi nei programmi di conservazione in situ ed ex situ, come enti di riferimento scientifico e documentario nelle attività di gestione territoriale e con piani di azione inerenti attività di conservazione ex situ e reintroduzioni in natura. Le collezioni viventi dell’Orto modenese mantengono tuttora le tracce dell’originario giardino dei semplici e dell’Orto accademico ottocentesco, che incrementava un collezionismo di specie esotiche e inusuali, nelle ampie Serre ducali edificate in quel periodo. Delineando gli orientamenti scientifico/culturali dell’Istituzione, si raggiungono i temi di oggi, con collezioni che assumono nuovi significati e contenuti, valicando i concetti utilitaristici ed estetici del passato per un approccio naturalistico più attuale, che incentivi la conoscenza del territorio e un profondo senso d’appartenenza ai progetti di conservazione della biodiversità vegetale. Perciò l’Orto può tramutarsi in “vetrina” delle sue attività di conservazione e ricerca.
L’Orto Botanico di Modena dal collezionismo storico alle attività per la conservazione biologica / D. Dallai, F. Buldrini, L. Maffettone (MUSEOLOGIA SCIENTIFICA. MEMORIE). - In: Il patrimonio culturale dei musei scientifici / [a cura di] G. Pratesi, F. Ceccolini, S. Lotti. - Firenze : Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS), 2015. - pp. 60-64 (( Intervento presentato al 22. convegno Congresso Associazione Nazionale Musei Scientifici tenutosi a Firenze nel 2012.
L’Orto Botanico di Modena dal collezionismo storico alle attività per la conservazione biologica
F. Buldrini;
2015
Abstract
The Botanic Garden of Modena was founded in 1758 as a herb garden to help the medical students; the University botanic garden was founded in 1772. In the first half of 1800 it had a particular importance under the direction of Filippo Re and Giovanni De Brignoli di Brunnhoff, who started numerous exchanges with Botanic Gardens all over the world and important botanical collections nowadays still existing, incremented in the successive decades. During the XX century, the direction of the Botanic Garden counted illustrious scientists who started studies on ecology and local flora rather than the simple collecting typical of the XIX century, which privileged exotic and unusual species. In the last period, dissemination of scientific culture and biological conservation are added to the traditional research and teaching activities, according to the guidelines of the Global Strategy for Plant Conservation.| File | Dimensione | Formato | |
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