Il parere della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024 interviene in una fase drammatica della crisi mediorientale, ma non si occupa dell’assalto del 7 ottobre 2023 e delle conseguenze che la reazione israeliana sta provocando nella Striscia di Gaza, bensì delle politiche e pratiche di Israele nel Territorio palestinese occupato (TPO) dal 1967 ad oggi, con particolare riferimento alla Cisgiordania ed a Gerusalemme est. L’articolo si sofferma in parti- colare su tre conclusioni raggiunte dalla Corte nel quadro del parere: la prima attiene allo status della Striscia di Gaza, ritenuta tutt’ora soggetta al diritto dell’occupazione; la seconda è la valutazione secondo cui l’occupazione prolun- gata del TPO da parte israeliana è illecita, in conseguenza della politica annessionistica posta in essere da Israele a Gerusalemme est e in Cisgiordania, in violazione dello ius ad bellum nonché del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese; la terza attiene alla rilevazione di una politica di segregazione adottata da Israele nel TPO ai danni della popolazione palestinese. Viene sottolineata l’importanza delle valutazioni effettuate dalla Corte e al contempo sono evidenziati taluni limiti e lacune nel ragionamento giuridico seguito dalla stessa.

Il parere della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024 sulle conseguenze giuridiche delle politiche e pratiche di Israele nel Territorio palestinese occupato, inclusa Gerusalemme est / M. Pedrazzi. - In: NUOVI AUTORITARISMI E DEMOCRAZIE: DIRITTO, ISTITUZIONI, SOCIETÀ. - ISSN 2612-6672. - 7:1(2025), pp. 1-13. [10.54103/2612-6672/23146]

Il parere della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024 sulle conseguenze giuridiche delle politiche e pratiche di Israele nel Territorio palestinese occupato, inclusa Gerusalemme est

M. Pedrazzi
2025

Abstract

Il parere della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024 interviene in una fase drammatica della crisi mediorientale, ma non si occupa dell’assalto del 7 ottobre 2023 e delle conseguenze che la reazione israeliana sta provocando nella Striscia di Gaza, bensì delle politiche e pratiche di Israele nel Territorio palestinese occupato (TPO) dal 1967 ad oggi, con particolare riferimento alla Cisgiordania ed a Gerusalemme est. L’articolo si sofferma in parti- colare su tre conclusioni raggiunte dalla Corte nel quadro del parere: la prima attiene allo status della Striscia di Gaza, ritenuta tutt’ora soggetta al diritto dell’occupazione; la seconda è la valutazione secondo cui l’occupazione prolun- gata del TPO da parte israeliana è illecita, in conseguenza della politica annessionistica posta in essere da Israele a Gerusalemme est e in Cisgiordania, in violazione dello ius ad bellum nonché del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese; la terza attiene alla rilevazione di una politica di segregazione adottata da Israele nel TPO ai danni della popolazione palestinese. Viene sottolineata l’importanza delle valutazioni effettuate dalla Corte e al contempo sono evidenziati taluni limiti e lacune nel ragionamento giuridico seguito dalla stessa.
Law of occupation; Jus ad bellum; Self-determination of peoples; Segregation; Israel; Occupied Palestinian Territory
Settore GIUR-09/A - Diritto internazionale
2025
https://riviste.unimi.it/index.php/NAD/article/view/23146
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