Consegnarsi alla storia. Il mito di Francesco Crispi e l’opera di Tommaso Palamenghi

This article investigates the pathways of the memory of Francesco Crispi in the first half of the 20th century. In particular, the author casts light on the contribution of various former collaborators of Crispi, to whom the statesman bestowed the task of publishing his memoirs while maintaining a precise interpretation of his character and political actions. The work was never published, but some of his faithful disciples published articles and studies on him immediately after his death. The most interesting example is that of his nephew Tommaso Palamenghi, formerly Crispi’s private secretary, who managed to secure exclusive rights to his uncle’s archives, worked freely on the documents, and published various works which are still considered important sources for the study of the Sicilian statesman. The analysis of the publications, and the comparison with the original archival documents reveal the constituent elements of the mythopoetic image of Crispi, as shaped in nationalist and Fascist circles. Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale.

L’articolo indaga i percorsi della memoria di Francesco Crispi nella prima metà del Novecento. In particolare si sofferma sul contributo di alcuni fedeli collaboratori a cui lo statista aveva lasciato il compito di riordinare il suo archivio personale e di pubblicare una raccolta di memorie con lo scopo di tramandare, anche dopo la sua morte, una precisa interpretazione sulla sua figura e sul suo operato. L’opera non venne mai pubblicata, ma Tommaso Palamenghi, nipote di Crispi e già suo segretario particolare, disponendo dell’archivio personale dello zio, lavorò liberamente sui documenti e diede alle stampe diversi volumi che sono ancora oggi considerati delle fonti di rilievo per lo studio del pensiero e della parabola politica dello statista di Ribera. L’analisi delle pubblicazioni e il confronto con gli originali documenti d’archivio permettono di rilevare gli elementi costituitivi della narrazione mitopoietica di Crispi proposta da Palamenghi; narrazione che, per molti versi, risponde ancora alle direttive impartite dallo statista prima della sua morte.