«… and every evening throwe water before yor dore» : L’ultima peste del Cinquecento e i teatri di Londra

During the second half of the 16th century, England was repeatedly besieged by plague. Anton Maria Ragona arrived in London from Vicenza in conjunction with the 1582-83 epidemic, for the purpose of recovering a credit on behalf of his master, the nobleman Vincenzo Scroffa. Ragona was to produce later a long memoir – still largely unpublished – where he describes a visit to a London playhouse (very likely, the Beargarden). The natural inclination of this place (both the theatre and its surround- ings) for the baiting of animals – trained relentlessly in spite of the social restrictions imposed by the pandemic – allows us to focus on the true essence of the Elizabethan entertainment industry – an industry for which the staging of plays was only a part, and not even the most relevant, of the overall offer.

Nella seconda metà del Cinquecento la peste visitò l’Inghilterra con virulenza. In coincidenza con l’epidemia del 1582-83, il vicentino Anton Maria Ragona giunse a Londra con l’incarico di recuperare un credito per conto del nobile Vincenzo Scroffa. Ne derivò un lungo memoir, ancora in gran parte inedito, che comprende anche una visita a una playhouse (probabilmente ilBeargarden). La specifica vocazione del luogo (il teatro ma anche lo spazio circostante) per i combattimenti di animali, allenati senza so-sta nonostante le restrizioni pandemiche, ci permette di mettere bene a fuoco la natura dell’imprenditoria spettacolare elisabettiana, per la quale l’allestimento di drammi per la scena costituiva soltanto una parte, e nemmeno la più cospicua, dell’offerta complessiva.