The article explores the impact of digitisation and artificial intelligence (AI) on judicial and administrative systems, focusing on ‘artificial discretion’ and ‘digital justice’. Digitisation, in a broad sense, can simplify tasks, but its poor implementation can complicate processes further. AI technologies, by contrast, present qualitative challenges: they can automate learning and de- cision-making by adapting behaviour based on accumulated data. However, AI also entails the risk of errors. In the legal context, AI is unlikely to replace public policy analysis in the near future; instead, it is expected to support it, e.g., by analysing public sentiment on social networks and conducting more accurate impact assessments. ‘Digital justice’ includes the use of algorithms in judicial decisions, raising concerns about bias and prejudice. Although AI can support intellectual work, human decision-makers remain irreplaceable in many situations, particularly when discretion is required.
L’articolo esplora l’impatto della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale (IA) sul sistema giudiziario e amministrativo, concentrandosi su “discrezio-nalità artificiale” e “giustizia digitale”. La digitalizzazione può semplificare gli adempimenti, ma una sua cattiva implementazione può complicare ulte-riormente i processi. Le tecnologie IA, invece, presentano sfide qualitative: possono automatizzare l’apprendimento e la decisione, adattando il com-portamento in base ai dati acquisiti. Tuttavia, l’IA comporta anche rischi di errori. Nel contesto giuridico, l’IA non sostituirà a breve l’analisi delle politiche pubbliche, ma piuttosto la supporterà, ad esempio, attraverso l’a-nalisi degli umori del pubblico sui social network e la realizzazione di analisi di impatto più accurate. La “giustizia digitale” include l’uso di algoritmi per decisioni giudiziarie, sollevando preoccupazioni su bias e pregiudizi. Sebbene l’IA possa supportare il lavoro intellettuale, il decisore umano ri-mane insostituibile in molte situazioni, in particolare quando è necessaria discrezionalità. È necessario un uso etico e appropriato dell’IA, per evitare di pregiudicare l’equità delle decisioni e mantenere il controllo umano nelle decisioni critiche.
Discrezionalità artificiale e giudizio algoritmico = Artificial Discretion and algorithm judgment / L. Cominelli. - In: SOCIOLOGIA DEL DIRITTO. - ISSN 0390-0851. - 52:1(2025), pp. 241-255. [10.54103/1972-5760/28924]
Discrezionalità artificiale e giudizio algoritmico = Artificial Discretion and algorithm judgment
L. Cominelli
2025
Abstract
L’articolo esplora l’impatto della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale (IA) sul sistema giudiziario e amministrativo, concentrandosi su “discrezio-nalità artificiale” e “giustizia digitale”. La digitalizzazione può semplificare gli adempimenti, ma una sua cattiva implementazione può complicare ulte-riormente i processi. Le tecnologie IA, invece, presentano sfide qualitative: possono automatizzare l’apprendimento e la decisione, adattando il com-portamento in base ai dati acquisiti. Tuttavia, l’IA comporta anche rischi di errori. Nel contesto giuridico, l’IA non sostituirà a breve l’analisi delle politiche pubbliche, ma piuttosto la supporterà, ad esempio, attraverso l’a-nalisi degli umori del pubblico sui social network e la realizzazione di analisi di impatto più accurate. La “giustizia digitale” include l’uso di algoritmi per decisioni giudiziarie, sollevando preoccupazioni su bias e pregiudizi. Sebbene l’IA possa supportare il lavoro intellettuale, il decisore umano ri-mane insostituibile in molte situazioni, in particolare quando è necessaria discrezionalità. È necessario un uso etico e appropriato dell’IA, per evitare di pregiudicare l’equità delle decisioni e mantenere il controllo umano nelle decisioni critiche.| File | Dimensione | Formato | |
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