L'ambiente estremo a cui sono sottoposti i piloti militari può modificare le risposte otoneurologiche ed audiovestibolari, lo studio integrato delle quali può decisamente migliorare la strategia terapeutica e diagnostica. Obiettivi e rilevanza dei risultati ottenibili nel contesto dello stato dell’arte Il funzionamento del sistema audio-oto-vestibolare non è ancora completamente conosciuto. Per quanto le componenti anatomiche ed alcune delle componenti fisiologiche siano state ben indagate, infatti, restano ancora diversi interrogativi. La possibilità di sottoporre ad ambienti estremi alcuni soggetti già valutati in maniera approfondita con test diagnostici e provocativi può permettere di evidenziare tutte le modificazioni del sistema audio-oto-vestibolare in termini di adattamento all’ambiente. Le risposte del sistema potranno aprire nuovi spunti di riflessione e di ricerca sul suo funzionamento e, di conseguenza, permettere sia un diverso approccio terapeutico alla patologia vestibolare sia, potenzialmente, nuove modalità di addestramento al disagio ambientale. I piloti, gli astronauti, i subacquei corrispondono ai suddetti requisiti sia per il tipo di selezione fisica cui deve necessariamente seguire il loro impiego che per l’esperienza di ambienti estremi. In questo ambito, come in ogni altro campo della scienza medica, solo la piena conoscenza della fisiopatologia deve guidare il corretto approccio diagnostico e la più efficace scelta terapeutica. E’ necessario pertanto affinare la ricerca applicata in questo campo per fornire risposte agli interrogativi dei clinici e poter giustificare o abolire scelte terapeutiche inveterate ed ancora prive di adeguato supporto fisiopatologico come ad esempio il ricorso alla camera iperbarica nelle ipoacusie improvvise. L’obiettivo è caratterizzare la fisiologia, il malfunzionamento ed il rapporto tra l’orecchio interno e le strutture nervose utilizzando tutta la strumentazione a disposizione per lo studio dei movimenti oculari e del sistema uditivo (VNG, VHIT, audiometro, etc.). Valutare la presenza o meno di alterazioni, classificandole e stratificandole tra i diversi tipi di soggetti, con eventuale imaging per la correlazione clinica. Esplorare il ruolo dei biomarcatori neurologici e genetici come indicatori di prognosi e di risposta al trattamento. La collaborazione con le Forze Armate permetterà, altresì, la condivisione di informazioni su specifici ambienti estremi, quali il mondo sottomarino e la microgravità. Metodologia del progetto Il progetto si pone l’obiettivo di ampliare la conoscenza dei meccanismi fisiologici e, successivamente, patologici responsabili dei cambiamenti delle risposte del sistema audio-oto-vestibolare. L’approccio sarà multidisciplinare combinando l’analisi dei dati clinici, l’imaging e l’analisi genetica per individuare un pattern specifico di profiling del paziente. L’attività di formazione comprenderà: - Corsi specialistici di audio-oto-vestibologia e oto-neurologia - Coinvolgimento in gruppi di studio e seminari inerenti l’orecchio interno - Collaborazione con centri di ricerca e laboratori specializzati di genetica e neuroscienze Risultati attesi Si prevede che questo progetto genererà nuove conoscenze sui meccanismi neurofisiologici del sistema audio-oto-vestibolare nell’ambito otoneurologico, ricavando informazioni preziose per lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici mirati.
Audiologia in medicina aerospaziale: strumenti di diagnosi clinica, genetica ed otoneurologica / F. Di Berardino, E. Garzia. - (2024 Jun).
Audiologia in medicina aerospaziale: strumenti di diagnosi clinica, genetica ed otoneurologica
F. Di Berardino;
2024
Abstract
L'ambiente estremo a cui sono sottoposti i piloti militari può modificare le risposte otoneurologiche ed audiovestibolari, lo studio integrato delle quali può decisamente migliorare la strategia terapeutica e diagnostica. Obiettivi e rilevanza dei risultati ottenibili nel contesto dello stato dell’arte Il funzionamento del sistema audio-oto-vestibolare non è ancora completamente conosciuto. Per quanto le componenti anatomiche ed alcune delle componenti fisiologiche siano state ben indagate, infatti, restano ancora diversi interrogativi. La possibilità di sottoporre ad ambienti estremi alcuni soggetti già valutati in maniera approfondita con test diagnostici e provocativi può permettere di evidenziare tutte le modificazioni del sistema audio-oto-vestibolare in termini di adattamento all’ambiente. Le risposte del sistema potranno aprire nuovi spunti di riflessione e di ricerca sul suo funzionamento e, di conseguenza, permettere sia un diverso approccio terapeutico alla patologia vestibolare sia, potenzialmente, nuove modalità di addestramento al disagio ambientale. I piloti, gli astronauti, i subacquei corrispondono ai suddetti requisiti sia per il tipo di selezione fisica cui deve necessariamente seguire il loro impiego che per l’esperienza di ambienti estremi. In questo ambito, come in ogni altro campo della scienza medica, solo la piena conoscenza della fisiopatologia deve guidare il corretto approccio diagnostico e la più efficace scelta terapeutica. E’ necessario pertanto affinare la ricerca applicata in questo campo per fornire risposte agli interrogativi dei clinici e poter giustificare o abolire scelte terapeutiche inveterate ed ancora prive di adeguato supporto fisiopatologico come ad esempio il ricorso alla camera iperbarica nelle ipoacusie improvvise. L’obiettivo è caratterizzare la fisiologia, il malfunzionamento ed il rapporto tra l’orecchio interno e le strutture nervose utilizzando tutta la strumentazione a disposizione per lo studio dei movimenti oculari e del sistema uditivo (VNG, VHIT, audiometro, etc.). Valutare la presenza o meno di alterazioni, classificandole e stratificandole tra i diversi tipi di soggetti, con eventuale imaging per la correlazione clinica. Esplorare il ruolo dei biomarcatori neurologici e genetici come indicatori di prognosi e di risposta al trattamento. La collaborazione con le Forze Armate permetterà, altresì, la condivisione di informazioni su specifici ambienti estremi, quali il mondo sottomarino e la microgravità. Metodologia del progetto Il progetto si pone l’obiettivo di ampliare la conoscenza dei meccanismi fisiologici e, successivamente, patologici responsabili dei cambiamenti delle risposte del sistema audio-oto-vestibolare. L’approccio sarà multidisciplinare combinando l’analisi dei dati clinici, l’imaging e l’analisi genetica per individuare un pattern specifico di profiling del paziente. L’attività di formazione comprenderà: - Corsi specialistici di audio-oto-vestibologia e oto-neurologia - Coinvolgimento in gruppi di studio e seminari inerenti l’orecchio interno - Collaborazione con centri di ricerca e laboratori specializzati di genetica e neuroscienze Risultati attesi Si prevede che questo progetto genererà nuove conoscenze sui meccanismi neurofisiologici del sistema audio-oto-vestibolare nell’ambito otoneurologico, ricavando informazioni preziose per lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici mirati.Pubblicazioni consigliate
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