The contribution offers an analytical reading of the dialogue Samnutus, sive de ludo talario by the humanist Niccolò Leonico Tomeo, published in the collection of Dialogi in 1524, but actually written in the final years of the 1400s. Set in the home of the patrician Marco Sanudo, who is celebrating his birthday, the work describes the pastimes of members of the Venetian elite in the late 15th century: after the banquet, some guests engage in a game of chess, others play dice (?), some spend the time reading and others take advantage of the opportunity for otium to explore curious aspects of game-playing in the classical age. The dialogue, played out through the erudite voices of Leonico and his brother Fusco, delves into the origins of games in the Greco-Roman world and then concentrates on knucklebones and how their faces were named and scored. The author thus distances himself from certain commentators who were in vogue at the time, such as Teodoro Gaza, Domizio Calderini and Giorgio Merula, and proposes a number of original, philological amendments to a corrupted passage on the subject by Aristotle. He also provides interesting information about the practice of the game in the second half of 15th century Venice, where it was popular but considered childish. The dialogue also offers appreciative judgements on the value of ludicity in general and of studying the phenomenon, especially inasmuch as it ensures that leisure time is put to good use

Il contributo propone una lettura analitica del dialogo Samnutus, sive de ludo talario dell’umanista Niccolò Leonico Tomeo, pubblicato nel 1524 nella raccolta dei Dialogi, ma redatto negli ultimi anni del Quattrocento. Ambientato nella dimora del patrizio Marco Sanudo, di cui si festeggia il compleanno, esso descrive i passatempi di alcuni membri dell’élite veneziana della fine del secolo xv: dopo il banchetto, c’è chi si intrattiene con una partita a scacchi, chi gioca ai dadi (?), chi s’immerge nella lettura e chi approfitta del momento di otium per approfondire alcune curiosità sui giochi in epoca classica. Attraverso le voci erudite di Leonico e del fratello Fusco, il dialogo indaga l’origine dei giochi nel mondo greco-romano, per poi soffermarsi sugli astragali e in particolare sulla denominazione delle loro facce e sui relativi punteggi. L’autore prende così le distanze da alcuni commentatori in voga a quei tempi, come Teodoro Gaza, Domizio Calderini e Giorgio Merula, e propone alcune originali emendazioni filologiche a un passo aristotelico che tratta l’argomento, ma che risulta corrotto. Fornisce inoltre interessanti notizie sulla pratica del gioco a Venezia ancora nella seconda metà del secolo xv, tornato di moda, ma considerato puerile. Non mancano giudizi di valore sulla ludicità e sull’opportunità di farne oggetto di studio, pratiche ben tollerate se servono per impiegare in modo proficuo il tempo libero

Il compleanno di un patrizio veneziano alla fine del secolo xv fra divertimento ed erudizione: la testimonianza del De ludo talario di Leonico Tomeo / E. Gamba. - In: LUDICA. - ISSN 1126-0890. - 2022:28(2022), pp. 19-31. (Intervento presentato al 6. convegno Gioco e crisi. Ludicità, sfide ambientali e contrasti sociali fra medioevo ed età moderna, seminario di studi e premiazione dei vincitori del Premio Gaetano Cozzi tenutosi a Treviso nel 2022) [10.23744/4738].

Il compleanno di un patrizio veneziano alla fine del secolo xv fra divertimento ed erudizione: la testimonianza del De ludo talario di Leonico Tomeo

E. Gamba
Primo
2022

Abstract

The contribution offers an analytical reading of the dialogue Samnutus, sive de ludo talario by the humanist Niccolò Leonico Tomeo, published in the collection of Dialogi in 1524, but actually written in the final years of the 1400s. Set in the home of the patrician Marco Sanudo, who is celebrating his birthday, the work describes the pastimes of members of the Venetian elite in the late 15th century: after the banquet, some guests engage in a game of chess, others play dice (?), some spend the time reading and others take advantage of the opportunity for otium to explore curious aspects of game-playing in the classical age. The dialogue, played out through the erudite voices of Leonico and his brother Fusco, delves into the origins of games in the Greco-Roman world and then concentrates on knucklebones and how their faces were named and scored. The author thus distances himself from certain commentators who were in vogue at the time, such as Teodoro Gaza, Domizio Calderini and Giorgio Merula, and proposes a number of original, philological amendments to a corrupted passage on the subject by Aristotle. He also provides interesting information about the practice of the game in the second half of 15th century Venice, where it was popular but considered childish. The dialogue also offers appreciative judgements on the value of ludicity in general and of studying the phenomenon, especially inasmuch as it ensures that leisure time is put to good use
Il contributo propone una lettura analitica del dialogo Samnutus, sive de ludo talario dell’umanista Niccolò Leonico Tomeo, pubblicato nel 1524 nella raccolta dei Dialogi, ma redatto negli ultimi anni del Quattrocento. Ambientato nella dimora del patrizio Marco Sanudo, di cui si festeggia il compleanno, esso descrive i passatempi di alcuni membri dell’élite veneziana della fine del secolo xv: dopo il banchetto, c’è chi si intrattiene con una partita a scacchi, chi gioca ai dadi (?), chi s’immerge nella lettura e chi approfitta del momento di otium per approfondire alcune curiosità sui giochi in epoca classica. Attraverso le voci erudite di Leonico e del fratello Fusco, il dialogo indaga l’origine dei giochi nel mondo greco-romano, per poi soffermarsi sugli astragali e in particolare sulla denominazione delle loro facce e sui relativi punteggi. L’autore prende così le distanze da alcuni commentatori in voga a quei tempi, come Teodoro Gaza, Domizio Calderini e Giorgio Merula, e propone alcune originali emendazioni filologiche a un passo aristotelico che tratta l’argomento, ma che risulta corrotto. Fornisce inoltre interessanti notizie sulla pratica del gioco a Venezia ancora nella seconda metà del secolo xv, tornato di moda, ma considerato puerile. Non mancano giudizi di valore sulla ludicità e sull’opportunità di farne oggetto di studio, pratiche ben tollerate se servono per impiegare in modo proficuo il tempo libero
La contribution propose une lecture analytique du dialogue Samnutus, sive de ludo talario de l’humaniste Niccolò Leonico Tomeo, publié en 1524 dans le recueil des Dialogi mais rédigé durant les dernières années du xve siècle. Se déroulant dans la demeure du patricien Marco Sanudo, dont on fête l’anniversaire, il décrit les passe-temps de certains membres de l’élite vénitienne de la fin du xve siècle : après le banquet certains se divertissent en jouant aux échecs, d’autres aux dés (?), il y a ceux qui s’immergent dans la lecture et ceux qui profitent du moment de otium pour approfondir quelque curiosité sur les jeux de l’époque classique. Grâce aux voix érudites de Leonico et de son frère Fusco, le dialogue enquête sur l’origine des jeux dans le monde gréco-romain, pour ensuite s’attarder sur les osselets et en particulier sur la dénomination de leurs faces et sur les scores relatifs. L’auteur prend ainsi les distances de certains commentateurs à la mode à cette époque, comme Teodoro Gaza, Domizio Calderini et Giorgio Merula, et propose quelques corrections philologiques originales à un passage aristotélicien qui affronte l’argument mais qui résulte corrompu. Il fournit en outre des informations intéressantes sur la pratique du jeu à Venise encore durant la seconde moitié du xve siècle, revenu à la mode, mais considéré puéril. Ne manquent pas les jugements de valeur sur l’aspect ludique et sur l’opportunité d’en faire un objet d’étude, pratiques bien tolérées si elles servent à employer de manière fructueuse le temps libre
Leonico Tomeo; Fusco Tomeo; astragali; Dialogi; Venezia; storia del gioco; Marco Sanudo; Alessandro Leopardi; ludus latrunculorum; erudizione; dispute umanistiche; Domizio Calderini; Giorgio Merula; banchetto; intrattenimenti
Settore FICP-01/A - Filologia greca e latina
Settore HELL-01/B - Lingua e letteratura greca
Settore FLMR-01/A - Letteratura latina medievale e umanistica
Settore HIST-02/A - Storia moderna
2022
Fondazione Benetton Studi Ricerche
Premio Gaetano Cozzi 2022
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