La circolazione di idee discriminatorie ed i social network, tra apprezzamento, condivisione e comunità criminali virtuali

La Corte di Cassazione, nella sentenza in commento, ha stabilito che la propaganda razziale o l’istigazione alla violenza razziale possano essere integrate anche mediante l’apprezzamento tramite “like” di un post caratterizzato da simili contenuti, così come detto com- portamento può essere posto alla base della valutazione dell’appartenenza ad un’associazione criminale (virtuale) avente i medesimi scopi. Questa impostazione, tuttavia, presenta qualche profilo critico in punto di tipicità del comportamento concreto e non è priva di possibili evoluzioni paradossali.