Nella vasta produzione pubblicistica e storiografica sulla Resistenza italiana per moltissimo tempo sono stati privilegiati i movimenti di sinistra, comunisti, socialisti e azionisti, come se l’apporto di altri gruppi fosse stato poco significativo o del tutto trascurabile. Questo tipo di narrazione della Resistenza l’ha esposta al rischio di venire travolta dal crollo del comunismo alla fine del XX secolo, facendo perdere valore a un periodo della storia d’Italia che ha avuto invece una importanza, soprattutto etica, di grande rilievo per un paese che cercava di riscattarsi dal ventennio della dittatura fascista e da una guerra devastante. Il modo tradizionale di raccontare la Resistenza, non solo nella pubblicistica, ma anche nella storiografia, ha finito dunque per mettere in secondo piano l’apporto della Chiesa e dei cattolici, se non addirittura di trascurarlo del tutto, provocando talvolta una risposta cattolica agiografica e in qualche caso di non grande valore. In questo senso, l’ampia e accurata ricerca promossa nel cinquantenario della fine della Seconda guerra mondiale dall’Istituto Luigi Sturzo di Roma su cattolici, Chiesa e Resistenza ha avuto il grande pregio di mettere finalmente in luce il ruolo importante ricoperto dall’episcopato, dal clero, dai religiosi e dal laicato cattolico nel drammatico periodo tra il 1943 e il 1945, ma ha rilevato anche notevoli diversità di comportamento e non poche contraddizioni e lacerazioni interne.
La Chiesa e i cattolici nella Resistenza, 1943-1945 / L. Meli. ((Intervento presentato al convegno Ribelli per amore. I sacerdoti cesanesi nella guerra di Liberazione. Celebrazioni in occasione del 25 aprile tenutosi a Cesano Maderno nel 2023.
La Chiesa e i cattolici nella Resistenza, 1943-1945
L. Meli
2023
Abstract
Nella vasta produzione pubblicistica e storiografica sulla Resistenza italiana per moltissimo tempo sono stati privilegiati i movimenti di sinistra, comunisti, socialisti e azionisti, come se l’apporto di altri gruppi fosse stato poco significativo o del tutto trascurabile. Questo tipo di narrazione della Resistenza l’ha esposta al rischio di venire travolta dal crollo del comunismo alla fine del XX secolo, facendo perdere valore a un periodo della storia d’Italia che ha avuto invece una importanza, soprattutto etica, di grande rilievo per un paese che cercava di riscattarsi dal ventennio della dittatura fascista e da una guerra devastante. Il modo tradizionale di raccontare la Resistenza, non solo nella pubblicistica, ma anche nella storiografia, ha finito dunque per mettere in secondo piano l’apporto della Chiesa e dei cattolici, se non addirittura di trascurarlo del tutto, provocando talvolta una risposta cattolica agiografica e in qualche caso di non grande valore. In questo senso, l’ampia e accurata ricerca promossa nel cinquantenario della fine della Seconda guerra mondiale dall’Istituto Luigi Sturzo di Roma su cattolici, Chiesa e Resistenza ha avuto il grande pregio di mettere finalmente in luce il ruolo importante ricoperto dall’episcopato, dal clero, dai religiosi e dal laicato cattolico nel drammatico periodo tra il 1943 e il 1945, ma ha rilevato anche notevoli diversità di comportamento e non poche contraddizioni e lacerazioni interne.| File | Dimensione | Formato | |
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