Le modalità per affrontare l’emergenza delle frane che si verificavano nei territori montani dello Stato di Milano durante l’Antico Regime riflettevano la tradizione della supplica: in seguito ad una “disgrazia”, si ricorreva al sovrano per ottenere qualche aiuto, che consisteva prevalentemente in una riduzione delle imposte per qualche tempo, oppure, nei casi più fortunati, in qualche stanziamento in denaro. Nel corso del Settecento si assistette ad una significativa evoluzione di queste pratiche; tale cambiamento fu la conseguenza di provvedimenti di natura fiscale e amministrativa, che mutarono profondamente il tradizionale modello di governo del territorio. Si passò da una sostanziale assenza dell’autorità statale alla delineazione di una efficiente catena informativa, che a partire dalle comunità si diramava ai funzionari centrali. Tra questi ultimi trovavano posto uomini di scienza, che compararono le pratiche tradizionali adottate localmente per lo sfruttamento dei boschi con gli studi offerti dalla moderna scienza agronomica. Su questi presupposti furono elaborate forme concrete di intervento presso le comunità montane. Le riforme amministrative costituirono il presupposto essenziale per avviare una prevenzione del dissesto idrogeologico, segnando il passaggio dalla grazia sovrana ad azioni orientate verso le prime forme di protezione civile.
Frane, boschi e regime delle acque nell’Alto Milanese nell’età dell’Assolutismo Illuminato / A. Dattero (STATO, ESERCITO E CONTROLLO DEL TERRITORIO). - In: Controllo del territorio e disastri ambientali : dal buon governo alla protezione civile / [a cura di] L. Antonielli, G. Demarchi, S. Levati, L. Rossetto. - Prima edizione. - Soveria Mannelli : Rubbettino, 2025. - ISBN 9788849884234. - pp. 109-126 (( convegno Convegno internazionale di studi tenutosi a Gargnano nel 2019.
Frane, boschi e regime delle acque nell’Alto Milanese nell’età dell’Assolutismo Illuminato
A. Dattero
2025
Abstract
Le modalità per affrontare l’emergenza delle frane che si verificavano nei territori montani dello Stato di Milano durante l’Antico Regime riflettevano la tradizione della supplica: in seguito ad una “disgrazia”, si ricorreva al sovrano per ottenere qualche aiuto, che consisteva prevalentemente in una riduzione delle imposte per qualche tempo, oppure, nei casi più fortunati, in qualche stanziamento in denaro. Nel corso del Settecento si assistette ad una significativa evoluzione di queste pratiche; tale cambiamento fu la conseguenza di provvedimenti di natura fiscale e amministrativa, che mutarono profondamente il tradizionale modello di governo del territorio. Si passò da una sostanziale assenza dell’autorità statale alla delineazione di una efficiente catena informativa, che a partire dalle comunità si diramava ai funzionari centrali. Tra questi ultimi trovavano posto uomini di scienza, che compararono le pratiche tradizionali adottate localmente per lo sfruttamento dei boschi con gli studi offerti dalla moderna scienza agronomica. Su questi presupposti furono elaborate forme concrete di intervento presso le comunità montane. Le riforme amministrative costituirono il presupposto essenziale per avviare una prevenzione del dissesto idrogeologico, segnando il passaggio dalla grazia sovrana ad azioni orientate verso le prime forme di protezione civile.| File | Dimensione | Formato | |
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