DINAMICA DEI POTERI E FORMANTI ATIPICI DEL DIRITTO ECCLESIASTICO ITALIANO

The research aims to investigate how Law and Religion matters evolve in the continuing inertia of the legislature, with special attention to the links between the alterations in the order of sources and the changes affecting the functioning of the form of government. The work is organized into four chapters. The first chapter follows a recognitive approach, aimed at tracing, from a diachronic perspective, the evolution of the sources (formants) of Italian Law and Religion, in light of the contextual changes in political-institutional balances. The second chapter aims to reconstructing the current and complex physiognomy of the Italian Law and Religion system. The third chapter adopts a broader perspective, drawing on the reflections that have engaged the whole public law for decades, in an attempt to provide an answer to the question of whether the changes that are affecting Law and Religion are (or are not) part of a broader general trend affecting the legal system in its entirety. The fourth and final chapter returns to Law and Religion matters by noting first of all how, in light of the changed systemic regime, the idea of a general law on religious freedom appears essentially utopian.

La ricerca si propone di indagare come evolve la materia ecclesiasticistica nella perdurante inerzia del legislatore, con speciale attenzione ai nessi che legano le alterazioni nell’ordine delle fonti ai mutamenti che incidono sul funzionamento della forma di governo. Il lavoro è articolato in quattro capitoli. Il primo capitolo segue un approccio ricognitivo, finalizzato a ripercorrere, in chiave diacronica, l’evoluzione delle fonti (rectius, dei formanti) del diritto ecclesiastico italiano, alla luce dei contestuali mutamenti degli equilibri politico-istituzionali. Il secondo capitolo è dedicato a ricostruire l’attuale e complessa fisionomia del sistema dei formanti del diritto ecclesiastico. Il terzo capitolo addotta una prospettiva più ampia, che attinge alle riflessioni che da decenni impegnano la giuspubblicistica tutta, nel tentativo di fornire risposta all’interrogativo se i mutamenti che stanno interessando il diritto ecclesiastico s’inscrivano (o meno) in una più ampia tendenza generale che investe l’ordinamento giuridico nella sua interezza. Il quarto e ultimo capitolo torna a rivolgere lo sguardo alla materia ecclesiasticistica rilevando anzitutto come, alla luce del mutato regime ordinamentale, l’idea di una legge generale sulla libertà religiosa appaia essenzialmente utopistica.