Il contributo si propone di analizzare i cambiamenti che intervengono nel tessuto editoriale milanese durante il Ventennio francese, interessandosi in particolar modo al mondo degli stampatori-librai che operano nella nuova capitale napoleonica. Se l’instaurazione del nuovo regime favorisce l’apertura di numerosi atelier, essenzialmente grazie all’emancipazione delle maestranze già attive all’interno del campo produttivo cittadino, la riattivazione di pratiche corporative da parte del nucleo storico degli stampatori attivi in città prima del 1796 limita la portata del cambiamento e il mantenimento almeno parziale degli antichi rapporti di forza. Efficaci nell’immediato, tali comportamenti favoriscono tuttavia il sorgere di una politica culturale e industriale volta a mutare le strutture produttive in essere, che, attraverso l’intervento dello Stato, finisce per favorire la liberalizzazione dell’offerta e il conseguente rinnovo delle pratiche editoriali. Queste pagine si vogliono una riflessione sul processo che porta alla trasformazione della figura dello stampatore-libraio all’inizio del XIX secolo.

«L’orizzonte da cui si scorge il vero punto di vista della repubblica delle lettere» : Mobilità professionali e il sistema editoriale nella Milano francese. (1796-1815) / F. Dendena. - In: MÉLANGES DE L'ÉCOLE FRANÇAISE DE ROME. ITALIE ET MÉDITERRANÉE. - ISSN 1123-9891. - 136:1(2024), pp. 11-27.

«L’orizzonte da cui si scorge il vero punto di vista della repubblica delle lettere» : Mobilità professionali e il sistema editoriale nella Milano francese. (1796-1815)

F. Dendena
2024

Abstract

Il contributo si propone di analizzare i cambiamenti che intervengono nel tessuto editoriale milanese durante il Ventennio francese, interessandosi in particolar modo al mondo degli stampatori-librai che operano nella nuova capitale napoleonica. Se l’instaurazione del nuovo regime favorisce l’apertura di numerosi atelier, essenzialmente grazie all’emancipazione delle maestranze già attive all’interno del campo produttivo cittadino, la riattivazione di pratiche corporative da parte del nucleo storico degli stampatori attivi in città prima del 1796 limita la portata del cambiamento e il mantenimento almeno parziale degli antichi rapporti di forza. Efficaci nell’immediato, tali comportamenti favoriscono tuttavia il sorgere di una politica culturale e industriale volta a mutare le strutture produttive in essere, che, attraverso l’intervento dello Stato, finisce per favorire la liberalizzazione dell’offerta e il conseguente rinnovo delle pratiche editoriali. Queste pagine si vogliono una riflessione sul processo che porta alla trasformazione della figura dello stampatore-libraio all’inizio del XIX secolo.
stampatori-librai; politiche editoriali; costruzione dei saperi professionali; produzione e circolazione libraria; Milano repubblicana e napoleonica
Settore HIST-02/A - Storia moderna
2024
URL: https://journals.openedition.org/mefrim/13697
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