Maria Melato, nella sua autobiografia "Qualche mia ora", scritta tra il 1942 e il 1945, traccia non solo il proprio percorso artistico, ma anche un affresco del teatro italiano della prima metà del Novecento e delle sue trasformazioni. Il suo racconto, pur privo di riferimenti puntuali e di una struttura cronologicamente esatta, restituisce con intensità il senso profondo della sua dedizione alla scena. I «suoi fogli scritti» costituiscono una preziosa testimonianza, offrendo uno sguardo dall’interno sul mestiere e sulla sensibilità di un’attrice che ha segnato il suo tempo.
Questi miei fogli scritti: il ritratto di Maria Melato attraverso la sua autobiografia / F. Rigato. ((Intervento presentato al convegno ATTORI E ATTRICI CHE SCRIVONO TRA ITALIA E EUROPA: ARTE E MEMORIA Secondo Ciclo tenutosi a Online nel 2025.
Questi miei fogli scritti: il ritratto di Maria Melato attraverso la sua autobiografia
F. Rigato
2025
Abstract
Maria Melato, nella sua autobiografia "Qualche mia ora", scritta tra il 1942 e il 1945, traccia non solo il proprio percorso artistico, ma anche un affresco del teatro italiano della prima metà del Novecento e delle sue trasformazioni. Il suo racconto, pur privo di riferimenti puntuali e di una struttura cronologicamente esatta, restituisce con intensità il senso profondo della sua dedizione alla scena. I «suoi fogli scritti» costituiscono una preziosa testimonianza, offrendo uno sguardo dall’interno sul mestiere e sulla sensibilità di un’attrice che ha segnato il suo tempo.Pubblicazioni consigliate
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