Il conflitto di interessi tra creditori nel concordato preventivo rappresenta un tema centrale nel diritto della crisi d'impresa. Il legislatore ha introdotto strumenti per gestire tali situazioni, bilanciando la tutela della collettività dei creditori con il principio di maggioranza. Due sono le principali tecniche di intervento: il classamento, che suddivide i creditori in classi per garantire omogeneità di interessi, e la sterilizzazione del diritto di voto, che esclude dal voto coloro che si trovano in conflitto di interessi. La normativa attuale, contenuta nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (c.c.i.i.), ha cercato di colmare i vuoti della disciplina precedente, introducendo criteri più rigidi per identificare e sanzionare il conflitto di interessi, sebbene restino margini di discrezionalità interpretativa. In particolare, si discute sulla corretta applicazione del classamento nei casi di creditori proponenti una proposta concorrente e sulla sua compatibilità con il divieto di voto imposto in altre situazioni di conflitto. L’analisi evidenzia come la rigidità della disciplina possa risultare controproducente, suggerendo un approccio più flessibile che consenta di bilanciare la tutela dei creditori con l’efficienza del procedimento concordatario.
Il conflitto di interessi dei creditori fra classamento e sterilizzazione del diritto di voto nel concordato preventivo / A. ABU AWWAD - In: Società e soci nel codice della crisi d’impresa / [a cura di] F. Lamanna. - [s.l] : Giuffrè, 2025. - ISBN 9788828805564. - pp. 355-369
Il conflitto di interessi dei creditori fra classamento e sterilizzazione del diritto di voto nel concordato preventivo
A. ABU AWWAD
2025
Abstract
Il conflitto di interessi tra creditori nel concordato preventivo rappresenta un tema centrale nel diritto della crisi d'impresa. Il legislatore ha introdotto strumenti per gestire tali situazioni, bilanciando la tutela della collettività dei creditori con il principio di maggioranza. Due sono le principali tecniche di intervento: il classamento, che suddivide i creditori in classi per garantire omogeneità di interessi, e la sterilizzazione del diritto di voto, che esclude dal voto coloro che si trovano in conflitto di interessi. La normativa attuale, contenuta nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (c.c.i.i.), ha cercato di colmare i vuoti della disciplina precedente, introducendo criteri più rigidi per identificare e sanzionare il conflitto di interessi, sebbene restino margini di discrezionalità interpretativa. In particolare, si discute sulla corretta applicazione del classamento nei casi di creditori proponenti una proposta concorrente e sulla sua compatibilità con il divieto di voto imposto in altre situazioni di conflitto. L’analisi evidenzia come la rigidità della disciplina possa risultare controproducente, suggerendo un approccio più flessibile che consenta di bilanciare la tutela dei creditori con l’efficienza del procedimento concordatario.Pubblicazioni consigliate
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