Castelli e fortezze in un’area di frontiera medievale: Montopoli, Marti e San Romano

Le ricerche storiche e archeologiche che hanno interessato Montopoli, Marti e San Romano negli ultimi tre decenni hanno prodotto un importante nucleo di dati utili a rileggere, aggiornare e ampliare le conoscenze sui castelli e le altre fortificazioni che costellavano questa parte della regione nel medioevo. Grazie agli affondi negli archivi di diverse località della Toscana e alle indagini archeologiche condotte localmente in occasione di lavori pubblici e privati, possiamo disporre di nuove informazioni per caratterizzare l’origine e le principali vicende di questi insediamenti dal Mille fino alle loro trasformazioni o distruzioni avvenute tra età moderna e contemporanea. Osservata con gli occhi dell’archeologia, la documentazione materiale sopravvissuta (resti architettonici e reperti mobili) è stata poi utile per rivedere alcune attribuzioni cronologiche e definire meglio la conformazione delle diverse strutture fortificatorie realizzate a difesa dei castelli insediativi (Montopoli e Marti) e delle più ridotte postazioni militari a controllo della viabilità di fondovalle (San Romano). Dalle pagine del volume emerge uno scenario ricostruttivo ampio e articolato, che contestualizza la nascita e lo sviluppo di questi castelli nel quadro delle vicende insediative dell’antico piviere di Musciano (Capanne), divenuto presto area di frontiera tra il vescovado di Lucca e il Comune di Pisa, e poi tra quest’ultimo e Firenze. La stessa “vocazione” territoriale spiega le differenti sorti di questi centri rurali una volta ricompresi nel Granducato di Toscana, fino agli avvenimenti del Secondo Conflitto Mondiale.