Il sito di Brebbia si trova in provincia di Varese, è riferibile al Tardo Neolitico ed è stato ogget- to di datazioni al radiocarbonio, analisi geoarcheologiche e analisi palinologiche. Situato in ambiente umido e collocato probabilmente al limite di un abitato, è posto su di un dosso al margine di una depressione almeno stagionalmente riempita d’acqua, dedito all’agricoltura e all’allevamento. Nonostante la stratigrafia risulti complicata da fenomeni post-deposizionali, sono riconoscibili tre fasi di frequentazione. Il repertorio ceramico è costituito da una notevole quantità di frammenti di impasto per lo più grossolano che trova confronti con Fiavè 1, Castel Grande, Pfyn-Altheim e in misura minoritaria nei siti del Tardo Neolitico del varesotto, mentre la ceramica fine si rifà essenzialmente al tipo Breno. La grande quantità di selce porta a ipo- tizzare che venisse importata ancora grezza nel sito per poi venire qui lavorata ed interessanti risultano essere due elementi di falcetto su lama lunga che rivelano contatti con le culture d’oltralpe Cortaillod e Pfyn. Il sito di Brebbia, dunque, sembra inserirsi in un contesto nuovo di origine transalpina e datato in Italia settentrionale tra il 3800/3700 e il 3600/3500 a.C. e po- trebbe contribuire ad un maggiore comprensione del Tardo Neolitico nel territorio di Varese.
Nuovi dati sul Tardo Neolitico in Italia nord-occidentale: il sito di Brebbia (VA). Ricostruzione paleoambientale e prima analisi dei materiali ceramici e litici / S. Busnelli, M. Zanon, A. Zerboni, B. Cermesoni, B. Grassi, A. Pedrotti. - In: PREISTORIA ALPINA. - ISSN 2532-5957. - 54:(2024), pp. 197-236.
Nuovi dati sul Tardo Neolitico in Italia nord-occidentale: il sito di Brebbia (VA). Ricostruzione paleoambientale e prima analisi dei materiali ceramici e litici
A. Zerboni;
2024
Abstract
Il sito di Brebbia si trova in provincia di Varese, è riferibile al Tardo Neolitico ed è stato ogget- to di datazioni al radiocarbonio, analisi geoarcheologiche e analisi palinologiche. Situato in ambiente umido e collocato probabilmente al limite di un abitato, è posto su di un dosso al margine di una depressione almeno stagionalmente riempita d’acqua, dedito all’agricoltura e all’allevamento. Nonostante la stratigrafia risulti complicata da fenomeni post-deposizionali, sono riconoscibili tre fasi di frequentazione. Il repertorio ceramico è costituito da una notevole quantità di frammenti di impasto per lo più grossolano che trova confronti con Fiavè 1, Castel Grande, Pfyn-Altheim e in misura minoritaria nei siti del Tardo Neolitico del varesotto, mentre la ceramica fine si rifà essenzialmente al tipo Breno. La grande quantità di selce porta a ipo- tizzare che venisse importata ancora grezza nel sito per poi venire qui lavorata ed interessanti risultano essere due elementi di falcetto su lama lunga che rivelano contatti con le culture d’oltralpe Cortaillod e Pfyn. Il sito di Brebbia, dunque, sembra inserirsi in un contesto nuovo di origine transalpina e datato in Italia settentrionale tra il 3800/3700 e il 3600/3500 a.C. e po- trebbe contribuire ad un maggiore comprensione del Tardo Neolitico nel territorio di Varese.| File | Dimensione | Formato | |
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