L’esposizione degli esseri umani a funghi ambientali può innescare uno stato patologico che può spaziare da micosi superficiali ad infezioni invasive potenzialmente letali. La maggior parte delle micosi è causata da funghi opportunisti che colpiscono principalmente ospiti immunocompromessi, ma in alcuni casi anche ospiti immunocompetenti. Oltre ai funghi più comuni nella micologia medica, come quelli dei generi Aspergillus, Candida, Cryptococcus, Aspergillus, Fusarium e Mucor, c’è un numero crescente di funghi non comuni che vengono sempre più spesso isolati da casi di infezione fungina. Le difficoltà nell’identificazione di questi funghi e la mancanza di linee guida per il trattamento di tali infezioni rappresenta un serio problema per i medici nella corretta gestione di questi casi. Nel presente studio, nel corso di una sorveglianza ambientale volta ad isolare Cryptococcus neoformans da campioni arborei (corteccia, foglie, materiale in fessure del tronco, suolo, artropodi), sono stati isolati anche altri lieviti in grado di crescere alla temperatura di 37°C. Tutti i ceppi di lieviti sono stati identificati mediante sequenziamento della regione ITS1-5.8S-ITS2 e allineamento con le sequenze presenti nel database di GenBank, mentre la sensibilità in vitro agli antifungini è stata effettuata mediante il metodo di microdiluizione standard descritto da EUCAST. Su un totale di 2318 campioni raccolti in 20 differenti località dell’Italia nord-occidendale sono stati isolati 13 ceppi di lieviti identificati come Candida orthopsilosis (3), Trichosporon coremiiforme (2), Schwanniomyces vanrjiae (2), Starmerella magnoliae (2), Starmerella spp. (2), Pichia manshurica (1), Scheffersonmyces stipitis (1). Dopo ricerca bibliografica nella letteratura scientifica è stato riscontrato che tutte le specie sopra riportate, eccetto Scheffersomyces stipitis, erano già state riportate come causa sporadica di infezioni nell’uomo confermando il loro potenziale patogeno. Inoltre, dai risultati della sensibilità in vitro agli antifungini è emerso che, per 5 delle 7 specie identificate, i valori delle MIC, per almeno uno degli antifungini testati, erano al di sopra dei break-point specificati da EUCAST in altre specie di lieviti più comuni. In conclusione, i risultati di questo studio mettono in evidenza come nell’ambiente esistono specie fungine ancora poco studiate ma che già possiedono caratteristiche intrinseche in grado di aumentarne la patogenicità nell’uomo.

Lieviti ambientali non comuni come potenziale rischio per la salut umana / M.C. Esposto, A. Prigitano, M. Cogliati. ((Intervento presentato al 16. convegno Congresso Nazionale FIMUA : 4-5 novembre tenutosi a Torino nel 2024.

Lieviti ambientali non comuni come potenziale rischio per la salut umana

M.C. Esposto;A. Prigitano;M. Cogliati
2024

Abstract

L’esposizione degli esseri umani a funghi ambientali può innescare uno stato patologico che può spaziare da micosi superficiali ad infezioni invasive potenzialmente letali. La maggior parte delle micosi è causata da funghi opportunisti che colpiscono principalmente ospiti immunocompromessi, ma in alcuni casi anche ospiti immunocompetenti. Oltre ai funghi più comuni nella micologia medica, come quelli dei generi Aspergillus, Candida, Cryptococcus, Aspergillus, Fusarium e Mucor, c’è un numero crescente di funghi non comuni che vengono sempre più spesso isolati da casi di infezione fungina. Le difficoltà nell’identificazione di questi funghi e la mancanza di linee guida per il trattamento di tali infezioni rappresenta un serio problema per i medici nella corretta gestione di questi casi. Nel presente studio, nel corso di una sorveglianza ambientale volta ad isolare Cryptococcus neoformans da campioni arborei (corteccia, foglie, materiale in fessure del tronco, suolo, artropodi), sono stati isolati anche altri lieviti in grado di crescere alla temperatura di 37°C. Tutti i ceppi di lieviti sono stati identificati mediante sequenziamento della regione ITS1-5.8S-ITS2 e allineamento con le sequenze presenti nel database di GenBank, mentre la sensibilità in vitro agli antifungini è stata effettuata mediante il metodo di microdiluizione standard descritto da EUCAST. Su un totale di 2318 campioni raccolti in 20 differenti località dell’Italia nord-occidendale sono stati isolati 13 ceppi di lieviti identificati come Candida orthopsilosis (3), Trichosporon coremiiforme (2), Schwanniomyces vanrjiae (2), Starmerella magnoliae (2), Starmerella spp. (2), Pichia manshurica (1), Scheffersonmyces stipitis (1). Dopo ricerca bibliografica nella letteratura scientifica è stato riscontrato che tutte le specie sopra riportate, eccetto Scheffersomyces stipitis, erano già state riportate come causa sporadica di infezioni nell’uomo confermando il loro potenziale patogeno. Inoltre, dai risultati della sensibilità in vitro agli antifungini è emerso che, per 5 delle 7 specie identificate, i valori delle MIC, per almeno uno degli antifungini testati, erano al di sopra dei break-point specificati da EUCAST in altre specie di lieviti più comuni. In conclusione, i risultati di questo studio mettono in evidenza come nell’ambiente esistono specie fungine ancora poco studiate ma che già possiedono caratteristiche intrinseche in grado di aumentarne la patogenicità nell’uomo.
4-nov-2024
Settore MEDS-24/B - Igiene generale e applicata
Federazione Italiana Micopatologia Umana e Animale (FIMUA)
Lieviti ambientali non comuni come potenziale rischio per la salut umana / M.C. Esposto, A. Prigitano, M. Cogliati. ((Intervento presentato al 16. convegno Congresso Nazionale FIMUA : 4-5 novembre tenutosi a Torino nel 2024.
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