Marchi di fabbrica e firme degli artigiani nella ceramica novecentesca di Montopoli in Val d’Arno, tra controllo della produzione e forme di promozione sociale

From the second decade of the 20th century, and almost until the end of the century, Montopoli in Val d’Arno was an important production centre for ceramics and then for ‘artistic terracotta’, participating in what is now called ‘revival of slip pottery’. These productions are characterised by the use of different trademarks, interspersed with or accompanied by symbols and signatures sgraffitoed in the raw clay by the same craftsmen who had turned and/or decorated them. The study of these ‘marks’, together with the analysis of the technological and decorative characteristics of the artefacts, helped in creating an otherwise unfeasible chrono-typology of Montopoli ceramics, as well as providing elements for evaluating the function of these signs, i.e. both for the purpose of controlling the production and as possible forms of social promotion.

A partire dal secondo decennio del Novecento, e sino quasi alla fine del secolo, Montopoli in Val d’Arno è stato un rilevante centro di produzione di ceramica e poi di “terrecotte artistiche”, partecipando al cosiddetto “revival dell’ingobbio”. Queste produzioni sono caratterizzate dall’uso di diversi marchi di fabbrica, intervallati o accompagnati dalla realizzazione di simboli e firme graffite a crudo degli stessi artigiani che le avevano tornite e/o decorate. Lo studio di questi elementi, congiunto all’analisi delle caratteristiche tecnologiche e decorative dei manufatti, ha consentito la creazione di una crono-tipologia delle ceramiche montopolesi, non altrimenti realizzabile, oltre a fornire elementi di valutazione della funzione di questi segni, ovvero sia ai fini del controllo della produzione, sia come possibili forme di promozione sociale.