L’Electronic Dance Music tra musealizzazione e folklorizzazione: riconoscimenti culturali e miti fondativi. La musica dance ha superato i quarant’anni, oppure i cinquanta, se estendiamo l’orizzonte temporale dai primi brani techno alla disco music. Tuttavia, le innovazioni tecnologiche che un tempo avevano determinato la vitalità delle scene EDM sembrano essersi sostanzialmente arrestate in senso qualitativo. Da tempo si assiste a una diffusione quantitativa e ‘filologica’ di strumenti, pratiche e stili del passato. Vi è inoltre stato un progressivo riconoscimento culturale dell’EDM, che da musica macchinica e futuristica viene spesso narrata con atteggiamento folklorizzante, tra cui la canonizzazione di ‘padri fondatori’ e comunità originarie ‘autentiche’. Negli ultimi anni vi sono state esposizioni museali come Electro – De Kraftwerk à Daft Punk (Parigi, 2019), subito portata in Italia da La Biennale di Venezia (2019) e in seguito approdata a Londra (2020). Sono stati creati anche musei permanenti: Our House, aperto ad Amsterdam nel 2021, e il Museum of Modern Electronic Music, inaugurato a Francoforte nel 2022. I primi giorni di vita del Momen sono stati connotati da forti polemiche, scatenate dalla comunicazione ufficiale che invitava gli ospiti a "Francoforte, dove la techno ha le sue origini". La frase pareva ignorare i musicisti di Detroit che hanno contribuito allo sviluppo del genere, documentato e diffuso in Europa dalla stampa musicale e dall’industria discografica britanniche. Vagliando le ragioni storiche alla base delle rispettive rivendicazioni, si evidenzierà anche la collaborazione tra gli artisti di Detroit e gli operatori di Berlino, città ormai da un ventennio consacrata come capitale mondiale dell’EDM.
Electronic Dance Music tra musealizzazione e folklorizzazione: miti fondativi e riconoscimenti culturali / G. Bottin. ((Intervento presentato al convegno La musica do ogni giorno, oggi. Popular music, suoni e paesaggi sonori del nostro tempo tenutosi a Bologna nel 2024.
Electronic Dance Music tra musealizzazione e folklorizzazione: miti fondativi e riconoscimenti culturali
G. Bottin
2024
Abstract
L’Electronic Dance Music tra musealizzazione e folklorizzazione: riconoscimenti culturali e miti fondativi. La musica dance ha superato i quarant’anni, oppure i cinquanta, se estendiamo l’orizzonte temporale dai primi brani techno alla disco music. Tuttavia, le innovazioni tecnologiche che un tempo avevano determinato la vitalità delle scene EDM sembrano essersi sostanzialmente arrestate in senso qualitativo. Da tempo si assiste a una diffusione quantitativa e ‘filologica’ di strumenti, pratiche e stili del passato. Vi è inoltre stato un progressivo riconoscimento culturale dell’EDM, che da musica macchinica e futuristica viene spesso narrata con atteggiamento folklorizzante, tra cui la canonizzazione di ‘padri fondatori’ e comunità originarie ‘autentiche’. Negli ultimi anni vi sono state esposizioni museali come Electro – De Kraftwerk à Daft Punk (Parigi, 2019), subito portata in Italia da La Biennale di Venezia (2019) e in seguito approdata a Londra (2020). Sono stati creati anche musei permanenti: Our House, aperto ad Amsterdam nel 2021, e il Museum of Modern Electronic Music, inaugurato a Francoforte nel 2022. I primi giorni di vita del Momen sono stati connotati da forti polemiche, scatenate dalla comunicazione ufficiale che invitava gli ospiti a "Francoforte, dove la techno ha le sue origini". La frase pareva ignorare i musicisti di Detroit che hanno contribuito allo sviluppo del genere, documentato e diffuso in Europa dalla stampa musicale e dall’industria discografica britanniche. Vagliando le ragioni storiche alla base delle rispettive rivendicazioni, si evidenzierà anche la collaborazione tra gli artisti di Detroit e gli operatori di Berlino, città ormai da un ventennio consacrata come capitale mondiale dell’EDM.File | Dimensione | Formato | |
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