La centralità del Mediterraneo per la politica estera e di difesa italiana è costantemente ribadita tanto nel dibattito pubblico quanto nelle riflessioni strategiche da parte degli esperti. La proiezione dell’Italia nel Mediterraneo è una costante storica e una sorta di necessità geopolitica per il ruolo internazionale del paese. A confermare una tale centralità non concorrono solo gli storici, i politologi e i decisori politici ma è la stessa geografia della penisola che imprime una vocazione marittima irrinunciabile per l’Italia. Se tuttavia la proiezione nel Mediterraneo è tanto sottolineata da ritenersi scontata, una strategia italiana vera e propria nell’area è quasi sempre mancata. Nell’agenda politica nazionale il Mediterraneo non è mancato ma l’azione esterna dell’Italia si è articolata intorno ad azioni – spesso reazioni – puntuali che quasi mai si sono inserite in un quadro più ampio e coerente di una strategia. Quali sono dunque gli impedimenti che possono spiegare perché una chiara centralità geopolitica non si sia tradotta in una strategia per il Mediterraneo? Perché, in altri termini, la percezione diffusa a livello pubblico e a livello politico che il Mediterraneo è un’area di vitale proiezione internazionale dell’Italia non è sfociata nell’elaborazione di una visione strategica complessiva? L’analisi che segue cerca di individuare le origini di una tale discrasia fra riconoscimento della rilevanza del Mediterraneo e le carenze nell’elaborazione programmatica di una strategia per l’area. Da un lato, si individuano i limiti interni – limiti di mezzi, l’instabilità politica interna e l’assenza di una cultura strategica – su cui tradizionalmente si concentra il dibattito fra gli esperti. Dall’altro, si sottolineano gli impedimenti esterni, spesso sottostimati o addirittura ignorati, che rendono il ruolo strategico dell’Italia particolarmente complicato. A questi ultimi verrà dedicata più attenzione perché per un verso rimandano a problematicità trattate spesso superficialmente, a volte del tutto trascurate, e per un altro perché è proprio dalla consapevolezza di queste problematicità che può partire una rinnovata riflessione strategica nazionale per il Mediterraneo.
Problemi e sfide per la politica di difesa italiana nel Mediterraneo allargato / A. Carati (CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI STUDI E RICERCHE STORICO-MILITARI). - In: Il Mediterraneo allargato e l’Italia : Dalla Guerra fredda al mondo post-bipolare / [a cura di] F. Di Ninno, F. Cavo. - [s.l] : Viella, 2024 Dec. - ISBN 9791254697672. - pp. 117-131
Problemi e sfide per la politica di difesa italiana nel Mediterraneo allargato
A. Carati
2024
Abstract
La centralità del Mediterraneo per la politica estera e di difesa italiana è costantemente ribadita tanto nel dibattito pubblico quanto nelle riflessioni strategiche da parte degli esperti. La proiezione dell’Italia nel Mediterraneo è una costante storica e una sorta di necessità geopolitica per il ruolo internazionale del paese. A confermare una tale centralità non concorrono solo gli storici, i politologi e i decisori politici ma è la stessa geografia della penisola che imprime una vocazione marittima irrinunciabile per l’Italia. Se tuttavia la proiezione nel Mediterraneo è tanto sottolineata da ritenersi scontata, una strategia italiana vera e propria nell’area è quasi sempre mancata. Nell’agenda politica nazionale il Mediterraneo non è mancato ma l’azione esterna dell’Italia si è articolata intorno ad azioni – spesso reazioni – puntuali che quasi mai si sono inserite in un quadro più ampio e coerente di una strategia. Quali sono dunque gli impedimenti che possono spiegare perché una chiara centralità geopolitica non si sia tradotta in una strategia per il Mediterraneo? Perché, in altri termini, la percezione diffusa a livello pubblico e a livello politico che il Mediterraneo è un’area di vitale proiezione internazionale dell’Italia non è sfociata nell’elaborazione di una visione strategica complessiva? L’analisi che segue cerca di individuare le origini di una tale discrasia fra riconoscimento della rilevanza del Mediterraneo e le carenze nell’elaborazione programmatica di una strategia per l’area. Da un lato, si individuano i limiti interni – limiti di mezzi, l’instabilità politica interna e l’assenza di una cultura strategica – su cui tradizionalmente si concentra il dibattito fra gli esperti. Dall’altro, si sottolineano gli impedimenti esterni, spesso sottostimati o addirittura ignorati, che rendono il ruolo strategico dell’Italia particolarmente complicato. A questi ultimi verrà dedicata più attenzione perché per un verso rimandano a problematicità trattate spesso superficialmente, a volte del tutto trascurate, e per un altro perché è proprio dalla consapevolezza di queste problematicità che può partire una rinnovata riflessione strategica nazionale per il Mediterraneo.| File | Dimensione | Formato | |
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