La Sonata per violoncello solo di B. A. Zimmermann (1960) può essere considerata uno dei capolavori della letteratura violoncellistica della seconda metà del secolo scorso. Il brano si suddivide in cinque movimenti, a loro volta organizzati in una quantità variabile di frasi (per un totale di 46), numerate e ben isolate graficamente sulla partitura, come una serie di aforismi da suonare uno dopo l’altro. Si propone una ricostruzione dei passaggi compiuti da Zimmermann per arrivare alla versione definitiva del lavoro: essa è preceduta da tre bozze via via più definite. Il carattere aforistico dell’opera è presente fin da subito, ma il compositore lo mette in luce sempre di più nelle varie fasi della scrittura, fino ad arrivare alle frasi numerate della versione edita. Chiude l’intervento un’analisi delle vicende che hanno portato il lavoro alla pubblicazione: Diether de la Motte, rappresentando la casa editrice Schott, ritiene che non valga la pena di pubblicare il lavoro così com’è. Nonostante i diversi tentativi di trattativa, testimoniati da uno scambio epistolare tra le parti, non si riesce a trovare un accordo e il compositore si fa restituire il manoscritto per poi pubblicarlo nel 1961 con Modern.
La genesi della Solosonate di B. A. Zimmermann (1960): dalle bozze all'edizione / M. Russo. ((Intervento presentato al 28. convegno Ventottesimo Colloquio di Musicologia del Saggiatore Musicale : 22-24 novembre tenutosi a Bologna nel 2024.
La genesi della Solosonate di B. A. Zimmermann (1960): dalle bozze all'edizione
M. Russo
2024
Abstract
La Sonata per violoncello solo di B. A. Zimmermann (1960) può essere considerata uno dei capolavori della letteratura violoncellistica della seconda metà del secolo scorso. Il brano si suddivide in cinque movimenti, a loro volta organizzati in una quantità variabile di frasi (per un totale di 46), numerate e ben isolate graficamente sulla partitura, come una serie di aforismi da suonare uno dopo l’altro. Si propone una ricostruzione dei passaggi compiuti da Zimmermann per arrivare alla versione definitiva del lavoro: essa è preceduta da tre bozze via via più definite. Il carattere aforistico dell’opera è presente fin da subito, ma il compositore lo mette in luce sempre di più nelle varie fasi della scrittura, fino ad arrivare alle frasi numerate della versione edita. Chiude l’intervento un’analisi delle vicende che hanno portato il lavoro alla pubblicazione: Diether de la Motte, rappresentando la casa editrice Schott, ritiene che non valga la pena di pubblicare il lavoro così com’è. Nonostante i diversi tentativi di trattativa, testimoniati da uno scambio epistolare tra le parti, non si riesce a trovare un accordo e il compositore si fa restituire il manoscritto per poi pubblicarlo nel 1961 con Modern.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
XXVIII Colloquio - programma 2 XI 24-1.pdf
accesso aperto
Descrizione: programma
Tipologia:
Altro
Dimensione
1.16 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.16 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.