La Sonata per violoncello solo di B. A. Zimmermann (1960) può essere considerata uno dei capolavori della letteratura violoncellistica della seconda metà del secolo scorso. Si tratta, inoltre, del primo brano scritto dal compositore tedesco espressamente per il virtuoso Siegfried Palm, il quale, da quel momento in poi, diventa il suo esecutore di riferimento per il violoncello. Il lavoro possiede un’enorme intensità espressiva, tanto da indurre Palm a dichiarare di aver compreso per la prima volta – attraverso la Sonata – i sentimenti che poi avrebbero portato Zimmermann al suicidio, il 10 agosto del 1970 [Schmidt 2005]. A livello formale, il brano si suddivide in cinque movimenti: Rappresentazione, Fase, Tropi, Spazi e Versetto, ognuno dei quali a sua volta è organizzato in una quantità variabile di frasi (per un totale di 46), numerate e ben isolate graficamente sulla partitura. Il risultato di questa operazione si può pensare come una raccolta di 46 aforismi, da suonare uno dopo l’altro. In questo intervento si propone una ricostruzione dei passaggi compiuti da Zimmermann per arrivare alla versione definitiva del lavoro: essa è preceduta da ben tre bozze via via più definite, in un processo di messa a fuoco del materiale e di arricchimento progressivo dello stesso. Può essere interessante notare come il carattere aforistico dell’opera sopra descritto fosse presente fin dall’inizio, ma che il compositore lo abbia messo in luce sempre di più nelle varie fasi della scrittura, fino ad arrivare alle frasi numerate della versione edita. La seconda parte della relazione, poi, prevede una breve analisi delle vicende che hanno portato il lavoro alla pubblicazione: la casa editrice Schott, con cui Zimmermann è sotto contratto, trova particolarmente intricata l’impaginazione per la stampa e ritiene che non valga la pena pubblicare il brano, giudicandolo peraltro ineseguibile e impossibile da piazzare sul mercato. Nella corrispondenza con l’editore, Zimmermann scrive, tra le altre cose: «Ho trovato in Siegfried Palm un musicista che realizza tutto ciò che ho nei miei sogni più sfrenati. È in grado di fare tutto con precisione» [Schmidt 2005], provando anche a far leva sulla fattibilità di esecuzione dell'opera e sul prestigio dell’interprete. Nonostante i diversi tentativi, le parti non riescono a trovare un accordo, e il compositore, che per un anno aveva depositato il manoscritto alla Schott, pubblicherà il lavoro solo nel 1961 con la casa editrice Modern. L’intervento si inserirebbe in un più ampio progetto di ricerca dottorale dell’autore sulla figura di Siegfried Palm e sul rapporto – più che mai attivo – tra compositore ed esecutore nel secondo ‘900.

La genesi della Sonata per violoncello solo di B. A. Zimmermann (1960): dalle prime versioni all'edizione / M. Russo. ((Intervento presentato al 31. convegno Convegno Annuale della Società italiana di Musicologia tenutosi a Firenze nel 2024.

La genesi della Sonata per violoncello solo di B. A. Zimmermann (1960): dalle prime versioni all'edizione

M. Russo
2024

Abstract

La Sonata per violoncello solo di B. A. Zimmermann (1960) può essere considerata uno dei capolavori della letteratura violoncellistica della seconda metà del secolo scorso. Si tratta, inoltre, del primo brano scritto dal compositore tedesco espressamente per il virtuoso Siegfried Palm, il quale, da quel momento in poi, diventa il suo esecutore di riferimento per il violoncello. Il lavoro possiede un’enorme intensità espressiva, tanto da indurre Palm a dichiarare di aver compreso per la prima volta – attraverso la Sonata – i sentimenti che poi avrebbero portato Zimmermann al suicidio, il 10 agosto del 1970 [Schmidt 2005]. A livello formale, il brano si suddivide in cinque movimenti: Rappresentazione, Fase, Tropi, Spazi e Versetto, ognuno dei quali a sua volta è organizzato in una quantità variabile di frasi (per un totale di 46), numerate e ben isolate graficamente sulla partitura. Il risultato di questa operazione si può pensare come una raccolta di 46 aforismi, da suonare uno dopo l’altro. In questo intervento si propone una ricostruzione dei passaggi compiuti da Zimmermann per arrivare alla versione definitiva del lavoro: essa è preceduta da ben tre bozze via via più definite, in un processo di messa a fuoco del materiale e di arricchimento progressivo dello stesso. Può essere interessante notare come il carattere aforistico dell’opera sopra descritto fosse presente fin dall’inizio, ma che il compositore lo abbia messo in luce sempre di più nelle varie fasi della scrittura, fino ad arrivare alle frasi numerate della versione edita. La seconda parte della relazione, poi, prevede una breve analisi delle vicende che hanno portato il lavoro alla pubblicazione: la casa editrice Schott, con cui Zimmermann è sotto contratto, trova particolarmente intricata l’impaginazione per la stampa e ritiene che non valga la pena pubblicare il brano, giudicandolo peraltro ineseguibile e impossibile da piazzare sul mercato. Nella corrispondenza con l’editore, Zimmermann scrive, tra le altre cose: «Ho trovato in Siegfried Palm un musicista che realizza tutto ciò che ho nei miei sogni più sfrenati. È in grado di fare tutto con precisione» [Schmidt 2005], provando anche a far leva sulla fattibilità di esecuzione dell'opera e sul prestigio dell’interprete. Nonostante i diversi tentativi, le parti non riescono a trovare un accordo, e il compositore, che per un anno aveva depositato il manoscritto alla Schott, pubblicherà il lavoro solo nel 1961 con la casa editrice Modern. L’intervento si inserirebbe in un più ampio progetto di ricerca dottorale dell’autore sulla figura di Siegfried Palm e sul rapporto – più che mai attivo – tra compositore ed esecutore nel secondo ‘900.
25-ott-2024
Zimmermann; Sonata per violoncello; Analisi delle bozze; Schott; De la Motte
Settore PEMM-01/C - Musicologia e storia della musica
Società Italiana di Musicologia
Università degli studi di Firenze
Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze
https://www.sidm.it/it/convegni/27-convegni/convegni-sidm
La genesi della Sonata per violoncello solo di B. A. Zimmermann (1960): dalle prime versioni all'edizione / M. Russo. ((Intervento presentato al 31. convegno Convegno Annuale della Società italiana di Musicologia tenutosi a Firenze nel 2024.
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