Introduzione La rappresentazione corporea è un concetto multidimensionale (1) che comprende diversi aspetti: lo schema corporeo (body schema), la descrizione strutturale del corpo (body structural description) e la semantica del corpo (body semantic o body image). Lo schema corporeo è la rappresentazione dinamica delle posizioni relative delle parti del corpo, che deriva da molteplici input sensoriali e interagisce con i sistemi motori nella genesi delle azioni (2). Un deficit dello schema corporeo, ovvero una rappresentazione errata del corpo, non consente la pianificazione e la corretta esecuzione di un’azione. Parsons (3) osservò che se si chiede di giudicare se una parte del corpo appartiene al lato destro o sinistro, si rappresenta mentalmente la propria parte del corpo nell’orientamento dello stimolo. Questa simulazione è possibile solo se si ha una rappresentazione interna del corpo sulla quale costruire l’immagine corporea, ovvero lo schema corporeo. Obiettivo di questo studio è verificare se una problematica emergente, quale un recente intervento di chirurgia ortopedica a carico di un arto inferiore, possa influenzare la rappresentazione interna dell’arto operato. Materiali e Metodi È stato condotto uno studio osservazionale, con campionamento non probabilistico di tipo ragionato (convenience sampling). Sono stati inclusi 22 pazienti (13 F e 9 M, di età compresa tra 34 e 88 anni), [Gruppo 1], sottoposti a un recente intervento ortopedico all’arto inferiore (impianto di protesi articolare di anca o ginocchio o intervento di osteosintesi di femore), con punteggio al test MoCA non patologico. Ciascun paziente è stato sottoposto a compiti di discriminazione destra/sinistra per l’arto inferiore (ginocchio e piede) utilizzando le Recognise App (NOI group). A ciascun paziente è stata mostrata una serie di foto della parte del corpo isolata sia su sfondo nero (Basic test), sia in un contesto reale (Context test). Per ogni prova sono state proposte dieci immagini con tempo massimo di esposizione di dieci secondi per ciascuna immagine. Al termine è stato chiesto a ciascun soggetto di spiegare la strategia utilizzata per il task proposto. I dati raccolti al test di discriminazione (tempi e accuratezza di risposta) sono stati analizzati in base all’età, alla scolarità, all’intensità del dolore (indagata con la scala NPRS) e al lato dell’intervento. I risultati ottenuti dai pazienti sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo, [Gruppo 2], composto da 22 soggetti sani, selezionati mediante campionamento “per quote”. Risultati Dall’analisi statistica è risultato che la rappresentazione corporea è influenzata dal processo di invecchiamento. Si è osservato che, nella terza età, i pazienti sottoposti a un recente intervento ortopedico presentano un aumento dei tempi di risposta e una riduzione dell’accuratezza nelle prove di discriminazione destra/sinistra. Chi ha un livello di istruzione più elevato (diploma superiore o laurea) svolge meglio il compito di discriminazione destra/sinistra per l’arto inferiore, ma chi ha subito un recente intervento ortopedico è comunque meno accurato. Inoltre, per il ginocchio, i tempi di risposta dei pazienti operati sono risultati maggiori se presente dolore, in modo proporzionale all’intensità del dolore. In generale, i tempi di risposta per il lato operato sono risultati maggiori rispetto all’arto non operato. Conclusioni La condizione di un recente intervento chirurgico ortopedico può alterare lo schema corporeo dell’arto inferiore e può essere influenzata da fattori intrinseci (età, scolarità̀) o acquisiti (presenza di dolore). L’impostazione del trattamento riabilitativo dei pazienti con un deficit motorio conseguente a un intervento ortopedico dovrebbe tener conto non solo delle limitazioni articolari e dei deficit stenici a carico dell’arto operato, ma anche eventuali modificazioni della rappresentazione corporea che la patologia emergente potrebbe causare. Bibliografia (1) Schwoebel J, Coslett HB. Evidence for multiple, distinct representations of the human body. J Cogn Neurosci. 2005 Apr;17(4):543-53. (2) Schwoebel J, Boronat CB, Branch Coslett H. The man who executed "imagined" movements: evidence for dissociable components of the body schema. Brain Cogn. 2002 Oct;50(1):1-16.
La valutazione della rappresentazione corporea dell'arto inferiore dopo interventi ortopedico / R. Pagani, S. Conti, G. Concardi, F. Gervasoni, L. Sanavia, A.M. Previtera. ((Intervento presentato al 51. convegno Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa tenutosi a Bologna nel 2023.
La valutazione della rappresentazione corporea dell'arto inferiore dopo interventi ortopedico
R. PaganiWriting – Original Draft Preparation
;G. ConcardiWriting – Review & Editing
;F. GervasoniMethodology
;A.M. Previtera
Supervision
2023
Abstract
Introduzione La rappresentazione corporea è un concetto multidimensionale (1) che comprende diversi aspetti: lo schema corporeo (body schema), la descrizione strutturale del corpo (body structural description) e la semantica del corpo (body semantic o body image). Lo schema corporeo è la rappresentazione dinamica delle posizioni relative delle parti del corpo, che deriva da molteplici input sensoriali e interagisce con i sistemi motori nella genesi delle azioni (2). Un deficit dello schema corporeo, ovvero una rappresentazione errata del corpo, non consente la pianificazione e la corretta esecuzione di un’azione. Parsons (3) osservò che se si chiede di giudicare se una parte del corpo appartiene al lato destro o sinistro, si rappresenta mentalmente la propria parte del corpo nell’orientamento dello stimolo. Questa simulazione è possibile solo se si ha una rappresentazione interna del corpo sulla quale costruire l’immagine corporea, ovvero lo schema corporeo. Obiettivo di questo studio è verificare se una problematica emergente, quale un recente intervento di chirurgia ortopedica a carico di un arto inferiore, possa influenzare la rappresentazione interna dell’arto operato. Materiali e Metodi È stato condotto uno studio osservazionale, con campionamento non probabilistico di tipo ragionato (convenience sampling). Sono stati inclusi 22 pazienti (13 F e 9 M, di età compresa tra 34 e 88 anni), [Gruppo 1], sottoposti a un recente intervento ortopedico all’arto inferiore (impianto di protesi articolare di anca o ginocchio o intervento di osteosintesi di femore), con punteggio al test MoCA non patologico. Ciascun paziente è stato sottoposto a compiti di discriminazione destra/sinistra per l’arto inferiore (ginocchio e piede) utilizzando le Recognise App (NOI group). A ciascun paziente è stata mostrata una serie di foto della parte del corpo isolata sia su sfondo nero (Basic test), sia in un contesto reale (Context test). Per ogni prova sono state proposte dieci immagini con tempo massimo di esposizione di dieci secondi per ciascuna immagine. Al termine è stato chiesto a ciascun soggetto di spiegare la strategia utilizzata per il task proposto. I dati raccolti al test di discriminazione (tempi e accuratezza di risposta) sono stati analizzati in base all’età, alla scolarità, all’intensità del dolore (indagata con la scala NPRS) e al lato dell’intervento. I risultati ottenuti dai pazienti sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo, [Gruppo 2], composto da 22 soggetti sani, selezionati mediante campionamento “per quote”. Risultati Dall’analisi statistica è risultato che la rappresentazione corporea è influenzata dal processo di invecchiamento. Si è osservato che, nella terza età, i pazienti sottoposti a un recente intervento ortopedico presentano un aumento dei tempi di risposta e una riduzione dell’accuratezza nelle prove di discriminazione destra/sinistra. Chi ha un livello di istruzione più elevato (diploma superiore o laurea) svolge meglio il compito di discriminazione destra/sinistra per l’arto inferiore, ma chi ha subito un recente intervento ortopedico è comunque meno accurato. Inoltre, per il ginocchio, i tempi di risposta dei pazienti operati sono risultati maggiori se presente dolore, in modo proporzionale all’intensità del dolore. In generale, i tempi di risposta per il lato operato sono risultati maggiori rispetto all’arto non operato. Conclusioni La condizione di un recente intervento chirurgico ortopedico può alterare lo schema corporeo dell’arto inferiore e può essere influenzata da fattori intrinseci (età, scolarità̀) o acquisiti (presenza di dolore). L’impostazione del trattamento riabilitativo dei pazienti con un deficit motorio conseguente a un intervento ortopedico dovrebbe tener conto non solo delle limitazioni articolari e dei deficit stenici a carico dell’arto operato, ma anche eventuali modificazioni della rappresentazione corporea che la patologia emergente potrebbe causare. Bibliografia (1) Schwoebel J, Coslett HB. Evidence for multiple, distinct representations of the human body. J Cogn Neurosci. 2005 Apr;17(4):543-53. (2) Schwoebel J, Boronat CB, Branch Coslett H. The man who executed "imagined" movements: evidence for dissociable components of the body schema. Brain Cogn. 2002 Oct;50(1):1-16.File | Dimensione | Formato | |
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