Affermazione di genere e scioglimento imposto dell’unione civile. Nota a Corte cost., sentenza n. 66 del 2024

The focus of this contribution is an analysis of the Constitutional Court’s ruling, no. 66 of 2024, which censures the automatic dissolution of a civil union following the gender reassignment of one of the partners. Following an examination of the case in question, its context and the precedent set by previous cases, the paper first addresses the concerns raised by the referring court and then presents the reasoning provided by the Constitutional Court. Finally, it offers a critical analysis of the ruling itself, with particular attention paid to the implications of establishing heterosexuality as a prerequisite for civil marriage.

Oggetto di indagine del presente contributo è la pronuncia della Corte costituzionale n. 66 del 2024, che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’automatico scioglimento dell’unione civile in seguito alla rettificazione di attribuzione di sesso di uno dei due partner. Dopo aver analizzato i fatti di causa in relazione al contesto normativo e ai precedenti giurisprudenziali, lo scritto mette in luce dapprima le censure mosse dal giudice a quo e poi le motivazioni addotte dalla Corte costituzionale. In ultima battuta, l’analisi pone l’accento, in chiave critica, sulla tipologia di sentenza adottata con specifico riferimento all’eterosessualità come requisito nonché condizione dell’istituto del matrimonio civile.